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Quanto piace ai notai il testamento solidale

Il 7,5% dei notai ha già inserito un lascito solidale nel proprio testamento: il doppio della media nazionale. Elevato anche il valore economico del lascito: un notaio su due è intenzionato donare fino al 20% del patrimonio. L'indagine presentata oggi a Roma, alla vigilia della Giornata Internazionale del Lascito Solidale

di Sara De Carli

I notai italiani sono i primi “sostenitori” del testamento solidale. Tre notai su 10 hanno messo nero su bianco le ultime volontà e fra essi uno su 4 ha già inserito un lascito solidale, destinandolo ad una o più realtà benefiche. Anche l’entità economica del lascito solidale che i notai sono intenzionati a fare è tutt’altro che banale: un notaio su due dichiara di essere intenzionato a donare in solidarietà fino al 20% del proprio patrimonio.

I dati, inediti, sono frutto di una nuova indagine realizzata tra i notai del Consiglio Nazionale del Notariato per il Comitato Testamento Solidale. L’indagine è stata presentata oggi, alla viglia della Giornata Internazionale del Lascito Solidale, nel corso dell’evento “Italiani dal dono al lascito. DNA solidale”.

In generale il 63% dei notai dichiara che è propenso a prendere in considerazione l’ipotesi di fare un testamento solidale in futuro: quasi 7 notai su 10. Giustamente i notai sono molto attenti ad avere tutte le informazioni necessarie sull’organizzazione non profit, il progetto e la modalità con cui verrà impiegata la propria donazione. Andando ad analizzare i risultati dell’indagine emerge che il 44,76% dei notai si spenderebbe a favore del lascito al punto di arrivare a consigliarlo ai propri conoscenti e 1 su 2 (il 48% del campione) non esclude di suggerire questa forma di solidarietà anche ad amici e parenti.

«Questa indagine mostra il lato più umano e altruista dei nostri professionisti: troppo spesso non si ha una esatta conoscenza del ruolo e della figura dei notai, ma dietro a questa categoria professionale si celano persone attente ai bisogni degli altri e pronte a lasciare parte del proprio patrimonio a chi ne ha più bisogno», ha dichiarato Gianluca Abbate, responsabile per i Rapporti con il Terzo Settore del Consiglio Nazionale del Notariato. «Oltre a spiegare come si predispone un testamento solidale, i notai sono anche i primi a credere nell’importanza di questo gesto che non toglie niente ai propri cari, tutelati dalla quota legittima, ma può essere decisivo per la vita di tante persone. Ci rende orgogliosi scoprire tale aspetto della nostra categoria e siamo certi che saranno sempre di più, come gli italiani del resto, i notai che inseriranno un lascito solidale nelle proprie disposizioni di ultime volontà».

Quanto ai beneficiari dei lasciti testamentari, in linea con le ultime tendenze, il 23,98% dei notai intervistati preferisce donare parte dell’eredità a più enti di terzo settore e più cause sociali, così da poter aiutare un maggior numero di persone. Il secondo ambito, per gradimento, è quello della ricerca scientifica, su cui si orienterebbe il 18,88% del campione, mentre il 17,60% opterrebbe per l’assistenza a persone con disabilità e le rispettive famiglie.

Dal punto di vista economico, il 51,53% dei notai italiani è intenzionato a donare in solidarietà finanche il 20% del proprio patrimonio e in 1 caso su 3 meno del 10%. Tra le diverse forme di donazione che si possono scegliere nel momento in cui si decide di fare un lascito, la quasi totalità del campione (80,21%) è più propenso a lasciare somme di denaro, titoli o azioni: pochi i lasciti sotto forma di immobile o terreno (3,08%) o polizze (2,31%). Rari i casi di donazioni sotto forma di gioielli, opere d’arte o arredi (0,77%).

Interessante è anche l’atteggiamento nei confronti della famiglia: in quasi la totalità dei casi (83,86%) la decisione di inserire un lascito nelle ultime volontà risulta essere una scelta individuale, sia perché i cari vogliono lasciare piena libertà di azione e non ritengono sia necessario il loro coinvolgimento (40.19% dei casi), sia perché i notai stessi non li hanno resi partecipi di questo passo (43,67%). Non mancano però le famiglie che hanno dato pieno sostegno a questa scelta di solidarietà.

Letto in maniera più diretta, il dato che emerge dall’indagine presentata oggi ci dice che il 7,5% dei notai ha già fatto un lascito solidale nel proprio testamento: una propensione al lascito testamentario più che doppia rispetto alla media degli italiani. Secondo l’indagine Eurisko del 2016, il 3% dei nostri connazionali ha già fatto un lascito solidale, mentre l’11% intende farlo. In particolare, oltre una persona (o coppia) senza figli su 4 (27%) è orientata a lasciare parte del proprio patrimonio a una o più associazioni nel proprio testamento.

Photo by Helloquence on Unsplash


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