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Il bilancio sociale 2016 di Coopi: interventi sempre più regionali

Ecco le parole del direttore Ennio Miccoli e in allegato il documento riassuntivo dell'evoluzione della mission di una delle organizzazione non governative più storiche d'Italia

di Daniele Biella

L'ong Coopi presenta il suo bilancio sociale 2016 con una regola d'oro: puntare sempre di più sulla regionalizzazione degli interventi, come aveva anticipato a Vita il direttore Ennio Miccoli qualche tempo fa. "Nel 2016 Coopi ha rafforzato e sistematizzato un modello di pianificazione e intervento a scala regionale: oggi è presente sugli scenari di crisi più rilevanti con un approccio di pianificazione e intervento non più solo locale o nazionale, ma regionale multipaese che le consente di valutare approfonditamente i contesti e di intervenire a largo raggio, soprattutto in Africa dove opera in molte zone dall’Africa Occidentale colpita dalla crisi del Lago Ciad all’Africa Orientale e Australe fino al Medio Oriente straziato dalla crisi siriana", spiega Miccoli nell'introdurre il bilancio sociale, importante strumento di comunicazione dell'organizzazione non governativa verso i propri soci (consultabile a questo link e scaricabile anche in fondo a questo articolo).

"L’intervento nell’ambito di diverse gravissime crisi ha portato Coopi a confrontarsi ancor più che in passato con il fenomeno delle migrazioni, strettamente legato all’insostenibilità delle condizioni di vita delle persone nei luoghi di provenienza, realizzando interventi di aiuto umanitario e sviluppando programmi di accompagnamento e di supporto sia a beneficio di migranti e sfollati che delle comunità ospitanti", continua Miccoli. Nel 2016 l'ong ha inoltre avviato una serie di approfondimenti e studi di fattibilità sul tema delle migrazioni che le consentiranno di pianificare e realizzare gli interventi dei prossimi anni con sempre maggiore consapevolezza ed efficacia.

"Per il 2016 per Coopi si conferma una ritrovata sostenibilità economica con buone prospettive di crescita ulteriore delle attività nel 2017. Ha riacquistato sostanza anche la collaborazione con l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo con cui si sono portati avanti diversi progetti soprattutto in aree di crisi come quelle del bacino Lago Ciad e del Medio Oriente. Una collaborazione che sta proseguendo nel 2017 con buone prospettive di sviluppo per il prossimo futuro. Sono stati consolidati i risultati della raccolta fondi grazie ad un insieme di attività mirate sia verso gli individui che verso le fondazioni e si è sviluppata maggiormente la comunicazione, con un focus soprattutto sulle attività internazionali", riporta il direttore dell'ong. "Per rendere sempre più efficace l’intervento di Coopi sul campo è proseguito anche il percorso di decentramento e “regionalizzazione” organizzativi delle attività internazionali con adeguamento conseguente della struttura e delle attività della sede centrale. Dopo il Coordinamento Regionale America Latina e Caraibi del 2015, a livello internazionale sono stati avviati il Coordinamento Africa Orientale e Australe e la funzione di Regional Advisor per l’Africa Occidentale con sede a Dakar. A livello centrale si sono resi più sinergici diversi uffici e sono stati ulteriormente potenziati competenze e strumenti a supporto dell’attività internazionale, come per esempio con la realizzazione del nuovo manuale di logistica che avrà un impatto importante sulle attività dei progetti.

Altro aspetto fondamentale per l'ong è la formazione per lo staff, "sempre più al centro dell’attenzione per garantire una squadra coesa e preparata: tutto il personale in partenza verso i Paesi di intervento ha seguito una settimana di formazione fulltime in sede centrale e si sono poste in essere le attività preparatorie necessarie a rafforzare ulteriormente nei prossimi anni i percorsi di formazione/aggiornamento per tutto lo staff presente in sede e all’estero", sottolinea Miccoli. "Il 2016 è stato, indubbiamente, un anno intenso che ha visto Coopi impegnata su alcuni dei fronti più caldi del pianeta. Tutto questo è stato possibile grazie all’indispensabile sostegno e impegno di finanziatori e donatori, soci, staff e collaboratori in tutto il mondo".


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