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Adozioni in Bielorussia, sospesi due enti

La CAI ha sospeso fino a diversa disposizione l'operatività in Bielorussia per Bambini di Chernobyl e Cicogna Amici di Chernobyl, a seguito di una lettera inviata dall'Ambasciatore bielorusso che comunicava la sospensione della collaborazione con i due enti. Sono una quarantina le famiglie coinvolte. Faggioni: «Ho chiesto di vedere la lettera, non so cosa mi viene contestato»

di Sara De Carli

Due enti autorizzati alle adozioni internazionali in Bielorussia sono stati temporaneamente sospesi dalla Commissione Adozioni Internazionali. Si tratta degli enti Associazione Bambini di Chernobyl e Associazione Cicogna Amici di Chernobyl.

Chi volesse adottare un bambino bielorusso e interrogasse il sito della CAI, trova oggi solo quattro enti autorizzati a operare nel Paese: Alfabeto, AIPA, Brutia e Rete Speranza. Bambini di Chernobyl risulta avere solo un accreditamento in corso di rinnovo in Moldavia mentre l’ente Cicogna Amici di Chernobyl non risulta accreditato in alcun Paese.

«Una lettera della CAI del 6 ottobre 2017 comunica una sospensione ad operare in Bielorussia fino a diversa disposizione», conferma Maurizio Faggioni, presidente dell’Associazione Bambini di Chernobyl: «Nella premessa si cita una lettera del 29 settembre 2017, pervenuta alla Commissione il 2 ottobre, inviata dall’Ambasciatore della Repubblica di Bielorussia in Italia, con cui la Bielorussia informa ufficialmente che la collaborazione con l’Associazione Bambini di Chernobyl sarà sospesa dal 1 ottobre 2017».

«Ho chiesto l’acquisizione degli atti in base alla legge 241/90, perché non so cosa mi viene contestato, quali siano le motivazioni di questa lettera dell’Ambasciatore e della sospensione», afferma Faggioni, «non mi è stata data la possibilità di rispondere o eventualmente di difendermi e trovo anche anomalo il fatto che la comunicazione venga dall’Ambasciata e non dal Governo», spiega citando l'articolo 23 dell'accordo bilaterale. La vicepresidente Laera mi ha detto che era un suo dovere istituzionale prendere questo provvedimento in risposta alla nota dell’Ambasciatore».

Sono 31 le coppie in carico all’Associazione Bambini di Chernobyl, 9 quelle in carico a Associazione Cicogna Amici di Chernobyl: famiglie che sono state avvisate della situazione. Queste famiglie fanno parte di una nuova lista di coppie che hanno chiesto l’adozione di un minore bielorusso, una lista di circa 200 famiglie, presentata a metà settembre alle autorità bielorusse. La “lista” è il primo step del percorso di adozione, che per la Bielorussia prevede un iter regolato da un accordo bilaterale del 2005, rivisto nel 2007. L’Italia ha ospitato dopo Chernobyl circa 200mila minori dalla Bielorussia: da questi legami nasce, in alcune famiglie, il desiderio di adottare il minore che hanno accolto e seguito negli anni. Dopo la verifica dello stato di adottabilità e dei requisiti delle coppie, la Bielorussa approva una lista di nomi dando così avvio alle procedure adottive. Nel 2015 la Commissione aveva «ricevuto il consenso per il deposito di una lista di minori bielorussi, di cui sono stati verificati rigorosamente i requisiti di adottabilità da parte delle autorità Bielorusse», tale lista quindi era stata approvata dalla Bielorussia, per 124 minori: le adozioni di questi minori si sono concluse nell’estate 2017. L’Italia dal 2000 ad oggi ha adottato 1.338 minori bielorussi. L’ultimo report della Commissione, quello sul 2014/2015, conta 104 minori bielorussi adottati nel 2014 e 40 nel 2015, con un’età media di 13,6 anni e un tempo medio di attesa fra la domanda di adozione e l'autorizzazione all'ingresso del minore in Italia di 5,2 anni per i minori arrivati nel 2015.

E quelle famiglie, ora? «La lettera della CAI dice che le procedure di queste 31 famiglie vengono prese in carico dalla Commissione stessa, ma siamo ancora nella fase preliminare, quella in cui le famiglie chiedono solo di sapere se quel minore è adottabile», conclude Faggioni, «proprio i messaggi delle famiglie in questo momento sono il mio conforto».

Foto Branden Tate/Unsplash


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