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Politica & Istituzioni

Musumeci è un buon politico. Vogliamo credere nel cambiamento

All'indomani dell'elezione del neo governatore siciliano Nello Musumeci, candidato del centro destra unito l'analisi di Giusi Palermo, presidente di Federsolidarietà/Confcooperative Sicilia

di Lorenzo Maria Alvaro

Dopo un lunghissimo scrutinio le urne hanno sancito che a vincere le elezioni amministrative in Sicilia è il centro destra con Nello Musumeci con il 40% delle preferenze. L'unico avversario in corsa è stato Giancarlo Cancellieri del M5S con il 34,6% delle preferenze. Ma a farla da padrone è l'astensionismo, alle urne infatti si è recata solo il 46,75% degli aventi diritto. Uno scenario di fronte al quale, in una Regione che vive grandi difficoltà su diversi fronti della gestione pubblica, in molti si sono detti desolati. Tra questi però non c'è Giusi Palermo, presidente di Federsolidarietà/Confcooperative Sicilia secondo cui: «peggio di come siamo messi dal punto di vista del Welfare non è possibile. Tanto vale lavorare e impegnarsi perché le cose possano migliorare. Abbiamo già scritto al presidente per vederlo quanto prima».


Finalmente c'è l'ufficialità. Alla presidenza della Regione va Nello Musumeci. Cosa pensa di queste elezioni?
Certamente il segnale più forte è la disaffezione. Ho avuto modo di leggere su Vita.it l'intervista a Dino Barbarossa, e sono d'accordo con la sua analisi. È verissimo che questo astensionismo è dovuto all'incapacità della politica locale che non è riuscita fino ad oggi nel rispondere ai bisongi. In più posso dire che oltre a disabilità e povertà ci sono altre fasce deboli che soffrono, come gli anziani e in generale tutte le persone che vedono costantemente naufragare le proprie ambizioni di serenità e stabilità.

Dunque l'astensione è dovuta alla politica espressa fin qui in Sicilia?
Non solo. In campagna elettorale nessuno ha dimostrato di capire qual è l'esigenza dei siciliani, quali le difficoltà. Senza rendeersi per altro conto che così facendo, cioè togliendo dal centro del fenomeno politico i cittadini e le loro esigenze, hanno perso ogni contatto con la realtà e con l'elettorato.

Qual è il suo giudizio su Nello Musumeci?
Musumeci è un politico di rilievo. Una persona onesta che da presidente della provincia di Catania, che è la mia città, ha governato bene. È sicuramente un buon politico che temo sarà ostaggio della coalizione che esprime la sua candidatura.

Siete riusciti ad avere un confronto con lui in campagna elettorale?
Si, lo abbiamo incontrato perché ha voluto sentire tutte le associazioni di categoria. In quella occasione abbiamo portato sul tavolo le esigenze della cooperazione e lui si è dimostrato partecipativo. Per questo già oggi gli ho scritto una nota che verrà inviata domani in cui chiediamo di incontrarci quanto prima per riprendere il discorso.

In ogni caso siamo ad un momento cruciale. Cosa accadrà se non arrivano le risposte che vi attendente?
Se non dovesse cambiare nulla, essendo il sistema sociale già al collasso su tutti i fronti – dal welfare all'immigrazione, dalla disabilità alla povertà e al lavoro – sarà un disastro. Di contro peggio di così è davvero difficile da immaginare. Per questo vogliamo essere positivi e credere che si potrà cambiare.



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