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Cooperazione & Relazioni internazionali

Benvenuti nel 2028: ecco la nuova strategia di ActionAid

Intervista a Marco De Ponte, segretario generale dell'ong, all'indomani del lancio dell'azione decennale "per permettere alle persone di contare davvero, facendo prevalere il bene collettivo". Tre i pilastri: diritti, redistribuzione, resilienza politica e sociale

di Daniele Biella

“Due italiani su tre – il 64%, dato Censis – pensano di non contare nulla nella vita del nostro Paese. Invece devono poterlo fare”. E’ chiaro il messaggio di Marco De Ponte, Segretario generale di ActionAid Italia, nel lanciare ‘Verso una migliore qualità della democrazia’, la strategia dell’ong del prossimo decennio, ovvero fino al 2028. “Un tempo lungo, sì, ma scelto appositamente perché nella società in cui tutto è a breve termine c’è bisogno di un cambiamento radicale”. E radicale è il piglio strategico dell’organizzazione: “ un approccio alla trasformazione delle comunità strutturato, sistemico e a lungo termine può avere un impatto significativo nella costruzione o nel recupero di un potere vero di chi è marginalizzato, di una forma di potere in cui le persone non siano manipolate da populismi al servizio di gruppi egemoni, ma siano valorizzate nel decidere e nella capacità di rimuovere gli ostacoli che perpetuano e rinforzano le diseguaglianze”, dichiara nell’introduzione il documento ufficiale (disponibile a questo link). La strategia è stata lanciata mercoledì 13 dicembre a Roma alla presenza di testimonial – Ascanio Celestini, Lella Costa, Makkox, Michela Andreozzi, Frankie Hi nrg, Serena Dandini – ad alto impegno sociale e questo video ne è la dimostrazione.

Diritti di migranti e donne, redistribuzione delle risorse in Italia e nel mondo, resilienza politica e sociale. Questo l’oggetto del lavoro che, tutto, Actionaid descrive come un impegno per la qualità della democrazia. “La cittadinanza inclusiva di donne, migranti e giovani è la misura della qualità reale della democrazia; solo se vissuta appieno nel dialogo e non sbeffeggiata e ridotta alle tornate elettorali, la democrazia è davvero potere del popolo”, aggiunge De Ponte. ActionAid è presente in 47 Paesi con un’unità operativa indipendente dalle altre – “condividendo gli intenti generali” – la ong italiana è attiva dal 1989 mentre il primo nucleo è nato in Inghilterra nel 1972. L’organizzazione italiana si è distinta in questi anni per le forti campagna di sensibilizzazione su vari temi sociali, “anche perché non lavoriamo per focus tematici o geografici, la nostra ambizione è trasformare la società declinandola sia come singolo villaggio che come nazione”, prosegue il segretario generale. L’ultimo video, realizzato per il Natale 2017 e a tema aiuti nei Paesi in difficoltà economica, è diventato virale in pochissimi giorni anche per il contenuto dissacrante già dal titolo “Aiutiamoli a casa loro” e per la brillante interpretazione di The Jackal. Eccolo.

“Dobbiamo spingere i giovani a credere che fare politica sia bello e non riguarda solo votare o candidarsi ma è questione di impegno civile: fare vivere la democrazia significa essere presenti e agire nell’interesse della collettività: io stesso, con il mio esempio, posso essere motore di cambiamento”, sottolinea De Ponte. Le piattaforme in cui impegnarsi “sono innumerevoli, ActionAid è una di queste”. Alla base della nostra società attuale c’è un bivio mai visto prima: “siamo la prima generazione che nel corso della sua vita è di fronte a una duplice prospettiva, sconfiggere la povertà o distruggere il mondo. Quindi la domanda è: ci interessa di più il bene collettivo o quello del singolo individuo?. In Italia, ma non solo, da anni è in atto un disinvestimento verso la cittadinanza, ovvero un ragionamento per ‘contarsi’ fra gruppi che non un ‘contare’ a livello generale”, analizza il segretario generale dell’ong. Questo disinvestimento “è passato attraverso la scomparsa dell’educazione civica nelle scuole e di ambienti di crescita e confronto politico: si acquisiscono competenze tecniche ma diminuisce l’educazione alla consapevolezza che ciò che ci circonda. Per questo la nostra strategia vuole portare le istituzioni a reinvestire tempo in questa direzione, anxche perché è in gioco il benessere di tutti”.


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