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«Un paese che non investe sui giovani, perde futuro»

Tappa milanese oggi per la manifestazione #ConiBambini - Tutta un'altra storia, che sta girando l'Italia per parlare di periferie, povertà educativa minorile, comunità educanti. In Lombardia già partiti 14 progetti per la prima infanzia, finanziati con 18 milioni di euro

di Redazione

«Un Paese in cui i giovani non hanno opportunità, vivono in #povertà educativa, si sta negando il futuro. Bisogna investire sui giovani, i veri cambiamenti si fanno quando i destinatari degli interventi vengono coinvolti»: così Carlo Borgomeo, presidente di Con i bambini, è intevenuto questa mattina a Milano per la terza tappa di #ConiBambini – Tutta un’altra storia, davanti a 500 alunni delle scuole milanesi. «In totale vogliamo raggiungere 300mila minori e per la prima volta vogliamo farlo a livello nazionale, affiancando alla scuola lo sviluppo di una comunità educante e con progetti duraturi e continui». Il Presidente di Fondazione Cariplo Giuseppe Guzzetti dallo stesso palco ha detto che «la lotta alla povertà educativa deve diventare una priorità di ogni azione di governo. È questo il senso del nostro Fondo. Perché la povertà infantile si trascina per tutta la vita».

In Lombardia sono già partiti 14 progetti del Bando Prima Infanzia, per circa 18 milioni di euro: sette progetti sono interamente dedicati al territorio lombardo e sette invece sono azioni multiregionali, con ricadute anche in Lombardia. La tappa milanese è stata caratterizzata anche dal contributo del teatro (in foto), con la messa in scena di “Aspettando il tempo che passa” la rappresentazione scritta insieme ai detenuti nel carcere minorile di Airola che è parte integrante del progetto “Il palcoscenico della legalità”, coordinato da Giulia Minoli in collaborazione con l'Associazione Nest – Napoli est Teatro, Co2 Crisis Opportunity Onlus e l'IPM-Istituto Penitenziario Minorile di Airola.

«La manifestazione itinerante che oggi fa tappa a Milano – ha spiegato Carlo Borgomeo vuole anche denunciare all’opinione pubblica la gravità di un fenomeno ampiamente sottovalutato: a troppi bambini ed adolescenti vengono negati fondamentali diritti. Lottare per rimuovere la povertà educativa non è solo una battaglia di equità e di giustizia sociale, è anche la condizione necessaria per lo sviluppo complessivo del Paese che non avrà futuro se “brucerà” una parte consistente del suo capitale umano. La scuola ha certamente un ruolo determinante, ma la sfida è convincersi che l’”educazione” dei giovani è questione che riguarda, nei territori, l’intera comunità». Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è nato da una sollecitazione di Acri, l’associazione che riunisce le fondazioni, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo: si tratta di circa 400 milioni di euro in tre anni che andranno a sostegno di progetti finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono ai bambini e ai ragazzi di partecipare a processi di formazione ed educazione.

Quali sono i progetti regionali?

Kirikù, forse sono i bambini a sostenere il mondo”, dell’Associazione di Promozione Sociale La Rotonda (350mila euro), insiste su Baranzate, caratterizzato da una forte presenza di famiglie straniere residenti. L'obiettivo è potenziare i servizi per l’infanzia valorizzando il bagaglio di esperienze e di tradizioni di cui ciascuna etnia è portatrice.

P.O.L.I. Più opportunità liberano l'infanzia di Fism Lombardia (820mila euro) vuole ampliare e trasformare l’offerta di servizi per la prima infanzia nelle province di Brescia, Bergamo, Cremona e Mantova, abbattendo le barriere di accesso ai servizi per le famiglie in condizione di fragilità, con visite domiciliari, ampliamento degli orari dei servizi, laboratori per le comunità straniere e l’attivazione di misure salva reddito.

Primi Passi. Polo Sperimentale per la prima infanzia: il Comune di Milano con un finanziamento di 680mila euro punta a sviluppare un polo sperimentale per la prima Infanzia, con 10 servizi educativi del Municipio 2 di Milano, modellizzando un sistema di governance per i servizi, quale modello pedagogico e organizzativo-gestionale, coinvolgendo l’intera comunità educante nei processi di progettazione dei servizi.

Un Due Tre Stella (soggetto responsabile Cooperativa Sociale Eureka, 750mila euro), insiste sulla città di Milano e 10 comuni limitrofi caratterizzati da fenomeni di isolamento sociale e da frammentazione dei servizi. L’obiettivo è contribuire al contrasto della povertà educativa a livello locale attraverso lo sviluppo di reti comunitarie territoriali (ecosistemi socio-educativi sperimentali) che facilitino l’accesso delle famiglie alle opportunità educative.

Passi Piccoli, Comunità che Cresce: nell’ambito di Garbagnate Milanese, Koiné Cooperativa Sociale Onlus (importo: 870mila euro) intende avviare un centro per la prima infanzia “Spazio Giocotanto 7su7”, dove offrire ai bambini del territorio e alle loro famiglie soluzioni di cura modulari e flessibili 7 giorni su 7. Inoltre, nell’ambito del sostegno alla genitorialità, si prevede di realizzare servizi domiciliari e di prossimità per famiglie con neonati.

Xxs.com (Extra extra small.comunità): la Sineresi Società Cooperativa Sociale (450mila euro) vuole sperimentare una proposta educativa per bambini fra 0 e 6 anni che non accedono ai servizi per l’infanzia nelle aree provinciali di Lecco, Monza e Brianza e Sondrio. Ad alcuni nuclei familiari fragili verranno proposti servizi educativi leggeri come un servizio di socializzazione pomeridiano con moduli laboratoriali che utilizzano differenti linguaggi espressivi ed un servizio “ponte” fra i servizi per la prima infanzia e la scuola dell’infanzia, di mezza giornata, rivolto ai bambini di 2/3 anni.

HUB-IN, Luoghi per Crescere Insieme: In alcuni quartieri dei comuni di Rho, Legnano, Monza e Desio, verrà potenziata l’offerta dei servizi educativi dedicati alla fascia di età compresa fra 0 e 6 anni, con un progetto di Stripes Coopertiva Sociale Onlus cofinanziato con un contributo di 595mila euro.

Non c’è solo il Fondo di contrasto alla povertà minorile, ovviamente: Fondazione Cariplo ha attivato ad esempio una grande iniziativa su Milano, chiamata laCittàIntorno, con un impegno di 10 milioni di euro, per ritrovare l’identità della città a partire da attività legate alla cultura. «Le periferie hanno un grande potenziale inespresso che confidiamo di riuscire a fare emergere con Lacittàintorno. Ricostruire le periferie non vuol dire dedicarsi solo ai muri delle case o degli immobili, vuol dire soprattutto ricucire le relazioni. Ma non basta: ci sono oltre 11mila bambini che a Milano non hanno un’alimentazione sufficiente, perciò abbiamo lanciato Qu.Bì Quanto basta-la ricetta contro la povertà di Milano, un progetto da 25 milioni di euro, con Fondazione Vismara, Intesa San Paolo e Fondazione Fiera, ed insieme a Caritas e Banco Alimentare, ed a una fitta rete di operatori. L’obiettivo è aiutare le famiglie dei bambini ad uscire da questa situazione inaccettabile per una città come Milano».


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