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Politica & Istituzioni

Attivismo, difesa dei diritti e dialogo sulla Costituzione dei cittadini. In una parola partecipazione

Inaugurato il Festival promosso da ActionAid Italia e Cittadinanzattiva in collaborazione con Slow Food Italia e il patrocinio del Comune de L'Aquila

di Redazione

Partire dalla voglia dei cittadini di contare e non solo di essere contati, dal bisogno di difendere e tutelare i beni comuni e l’interesse collettivo, dalla necessità di incidere sulla vita politica e su quella concreta delle persone. Con queste parole d’ordine si è aperto il Festival della Partecipazione promosso da ActionAid Italia e Cittadinanzattiva in collaborazione con Slow Food Italia e il patrocinio del Comune de L'Aquila. All’evento di inaugurazione dedicato al legame tra Costituzione e attivismo, Giuseppe Cotturri – il costituzionalista a cui si deve il testo che nel 2001 ha introdotto il principio di sussidiarietà “circolare” – ha presentato un pacchetto di proposte per esplicitare e rafforzare nella Costituzione la dimensione partecipativa della democrazia.

«La proposta che facciamo è diretta a promuovere una partecipazione dei cittadini anche nel percorso di riforma costituzionale», sottolinea Cotturi, «In Italia se ne parla da più di 40 anni: ci hanno provato tre Commissioni Bicamerali ma il Parlamento non è mai riuscito ad andare avanti. Una delle ragioni è che in Parlamento i partiti discutono dei loro interessi e delle loro visioni ma devono incontrare il consenso popolare e questo, come si è visto nei recenti referendum, non si avviene gratuitamente e facilmente. Vorremmo far capire che sono anzitutto i cittadini il primo potere pubblico di questo Paese, poi ci sono i partiti e i referendum. Noi proponiamo sia che lo strumento referendario sia non solo abrogativo ma che sia arricchito e reso possibile anche in positivo; sia, soprattutto, che la Costituzione si apra con una dichiarazione in cui venga riconosciuto che i cittadini hanno diritto di concorrere alla determinazione dell’indirizzo politico nazionale associandosi in partiti, tramite referendum, con proposte di legge di iniziativa popolare o con le altre attività autonome che l’articolo 118 della Carta riconosce e che sono dirette a realizzare l’interesse generale».


La lunga esperienza di mobilitazione per riformare la Costituzione sulla base della spinta della cittadinanza attiva in Italia, ha ricordato Giovanni Moro, responsabile del Comitato Scientifico del Festival, si è sempre schierata per rimuovere gli ostacoli allo sviluppo delle persone e per la tutela dei diritti e difesa dell’autonomia dei soggetti più fragili. Una tradizione che si rinnova all’Aquila con la quattro giorni di eventi dedicati al tema 2018 “Sogni, incubi, realtà. Democrazia e Partecipazione nell’era dell’incertezza” e che porta in città migliaia di cittadini pronti a confrontarsi e a dialogare per trovare pratiche e soluzioni condivise per produrre un reale cambiamento sociale.

Marco De Ponte, segretario generale ActionAid Italia spiega «questi sono gli anni delle incertezze e invece i cittadini devono avere certezze, soprattutto sulla possibilità di dialogare con le istituzioni, senza condiscendere a una dinamica autoritaria e senza cercare leader ma essendo essi stessi i leader del proprio futuro. Siamo tutti qui all’Aquila per partecipare non solo come associazioni promotrici ma anche in un dialogo con le istituzioni. È un problema del mondo poter decidere assieme e la comunità aquilana fornisce un esempio al resto d’Italia».

Per Antonio Gaudioso, segretario nazionale Cittadinanzattiva, «abbiamo detto tante volte che fare politica non è monopolio dei partiti. Il Festival della Partecipazione è questo, un’occasione per fare politica dal punto di vista dei cittadini. In questi quattro giorni faremo questo, con tanti eventi e tanti punti di vista, di associazioni, organizzazioni civiche, istituzioni e anche singoli cittadini. Perché pensiamo che questo sia un modo per prendersi cura del bene comune e dell’interesse generale e che i cittadini contano non solo quando vanno a votare ma tutti i giorni con le azioni civiche che pongono in essere».


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