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Catacombe di San Gennaro, scende in campo la Fondazione Con il Sud

Il dialogo promesso dal Vaticano e dalla curia di Napoli per trovare una soluzione al caso Catacombe gestito dalla cooperativa La Paranza nel rione Sanità non riesce a decollare lasciando il campo a polemiche e veleni. Perché? Ieri la Fondazione Con il Sud ha deciso di scendere in campo per promuoverlo e sveltire i tempi

di Riccardo Bonacina

Si arriverà certamente ad un accordo sul caso della Convenzione delle Catacombe di San Gennaro, ma la vicenda comunque solleva qualche domanda scrivevamo il 7 novembre scorso (qui l’articolo) fiduciosi. Era appena scoppiato il caso delle Catacombe di San Gennaro che vede coinvolti nel rione Sanità la Cooperativa La Paranza, l’Arcidiocesi di Napoli e il Vaticano. Eravamo speranzosi che nel breve periodo si fosse trovata una soluzione ragionevole.

Riassumendo

Il Concordato stabilisce che sia la Santa Sede ad occuparsi della gestione di tutte le catacombe presenti sul territorio nazionale, circa 120 (di cui una ventina aperte al pubblico) compresa quella di Proprio il 13 ottobre scorso si era tenuta a Roma la Prima giornata delle Catacombe, promosso dalla Pontificia Commissione di Archeologia Sacra. Ovviamente per la grande maggioranza (escluse le più famose di Roma) si tratta di flussi turistici molto ridotti e quindi quella suddivisione è un po’ un’idea a perdere per tutti. Tant’è vero che nel corso della Giornata è stato annunciato che per favorirne la conoscenza in occasione dell’Anno europeo del patrimonio 12 siti, tra i più significativi e suggestivi, saranno accessibili gratuitamente a tutti i visitatori.

Il tema della Convenzione però è tornato alla ribalta in occasione della visita a Napoli del cardinal Gianfranco Ravasi, presidente della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra. Nel 2019 va in scadenza l’accordo con la Curia napoletana (che ha affidato la gestione delle Catacombe di San Gennaro alla cooperativa La Paranza) e nel rinnovo è entrato in gioco anche il tema della suddivisione degli introiti. Che la Chiesa metta sul tappeto il tema di una suddivisione delle entrate (oltretutto in primo momento anche retroattiva!) ci era parsa una cosa come minimo fuori luogo e anche un po’ autolesionista: invece di farsi vanto e incoraggiare un’esperienza che tutti guardano a modello perché sta davvero cambiando la fisionomia di uno dei quartieri più problematici di Napoli, si discute di trattenere un fee sui ricavi. Che certo fanno gola nel caso delle Catacombe di San Gennaro, i biglietti staccati sono passati da 5mila del 2006 ai 105mila ingressi ed un fatturato di 600mila euro 2017. Considerando anche che dal 2008 ogni anno sono cresciuti del 30%.

Avevamo anche fatto una notazione: difficile pensare che papa Francesco possa essere d’accordo.

La mobilitazione

Il caso, come è ovvio, ha dato vita ad una grande mobilitazione e all’interesse di tutti i media. Dalla Cooperativa La Paranza è partito un appello: «Se non raggiungiamo un accordo», dice Enzo Porzio, responsabile della cooperativa, «dovremmo fare un taglio drastico alle risorse umane, la maggior parte dei ricavi del sito viene reinvestito in risorse umane e dà lavoro ai giovani del territorio» La petizione lanciata su Change.org, nella forma di una lettera aperta a papa Francesco, ha raggiunto in quindici giorni quasi 120mila firme e tutto il quartiere Sanità è mobilitato.

Tranquillizzanti erano state anche le parole del Cardinal Sepe arcivescovo di Napoli: «Io posso dire che nulla sarà dimenticato, o danneggiato di questa esperienza. Ma intendo dire, da parte di tutti. A Roma, come a Napoli c’è la volontà di costruire e comporre. Di andare avanti, nel dialogo».

Un dialogo che non decolla

Eppure il dialogo auspicato e le promesse, che risalgono ormai a una decina di giorni fa. Di insediare una Commissione per risolvere lo stallo ed arrivare a una nuova convenzione per l’anno nuovo, ad oggi non hanno avuto seguito. Lasciando il campo una volta di più ai miasmi e alle polemiche sui media, ai comunicati e contro comunicati. Difficile capire il perché, ed è perciò che anche i cattivi pensieri trovano spazio.

Deve essere anche per questo che il Consiglio di Amministrazione della Fondazione CON IL SUD, nella riunione di ieri 21 novembre, ha deliberato di prendere un’iniziativa a proposito del progetto della Cooperativa la Paranza per la valorizzazione delle Catacombe di San Gennaro.

Recita un comunicato della Fondazione: “Il progetto, sostenuto dalla Fondazione nel 2008 ed in seguito anche da altri donatori, sta in questa fase dispiegando i suoi più significativi effetti: oltre 100 mila visitatori, importanti investimenti di manutenzione ordinaria e straordinaria per il sito, significativi effetti occupazionali ed infine il progressivo affermarsi di percorsi di inclusione e coesione sociale nel quartiere di cui è espressione la costituzione della Fondazione di Comunità di San Gennaro. L’esperienza delle Catacombe di San Gennaro rappresenta un caso paradigmatico rispetto agli obiettivi ed alla missione della Fondazione CON IL SUD: da un intervento di inclusione sociale e di valorizzazione di un bene comune la leva per lo sviluppo di una comunità e di un territorio particolarmente difficile. Il consiglio di amministrazione non può quindi che auspicare che si trovi rapidamente una soluzione che consenta di consolidare e qualificare ulteriormente il lavoro della cooperativa e l’impegno di Padre Antonio Loffredo nella fruizione del sito e nello sviluppo delle attività socio economiche nel quartiere. Per questo motivo il consiglio di amministrazione esprime forti perplessità per il ritardo nell’insediamento del gruppo di lavoro, da tempo annunciato, per la definizione della nuova convenzione tra la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra e la Cooperativa La Paranza. Il consiglio di amministrazione delega il presidente a seguire attentamente l’evoluzione della situazione e ad assicurare la disponibilità della Fondazione CON IL SUD nel favorire il superamento dell’attuale fase di stallo”.

Sarà la volta buona? Lo auspichiamo e facciamo tifo conoscendo di perosna l’esperienza di eccellenza rappresentata dalla cooperativa La Paranza protagonista tra l’altro di una nostra cover (qui).

Aspettiamo e contiamo i giorni. Sperando che quanto detto in un comunicato dello scorso 7 novembre dopo un incontro tra il Cardinal Sepe e don Antonio Lofferdo si possa presto concretizzare. Vaticano permettendo. Qui uno stralcio di quel Comunicato: «Una nuova Convenzione è ciò che auspichiamo di cuore in tempi brevi, alla luce di quanto è stato positivamente sperimentato dalla Chiesa di Napoli, una convenzione che sia finalmente coerente con quanto sottoscritto nel Progetto del 2008 e con la buona prassi ormai diventata negli anni consuetudine. Il nuovo segretario generale della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra, di certo, saprà armonizzare, la feconda sperimentazione in atto nel Rione Sanità, all'interno della nuova Convenzione. La profetica visione che puntava sulla risorsa più grande che abbiamo, l'Uomo – concludono – ha generato un nuovo modo di pensare e di agire, personale e collettivo, che racconta la possibilità di un tipo di azione ecclesialmente orientata, creativa, connettiva, produttiva e responsabile, capace di impattare positivamente sulle forme del produrre, dell'innovare, dell'abitare, del prendersi cura, dell'organizzare, dell'investire, immettendovi nuova vita”.


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