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Il Fair Trade in Senato per una nuova legge

Le organizzazioni italiane del Commercio Equo e Solidale, Equo Garantito, Fairtrade Italia e associazione Botteghe del Mondo, hanno incontrato i senatori della decima Commissione permanente. Obiettivo arrivare a una normativa, attesa da anni e che andrebbe nella direzione del raggiungimento dei Sustainable Development Goals

di Redazione

È una normativa che è attesa da molti anni e che da più parti è stata definita come centrale anche per il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, si tratta della Legge sul Commercio Equo e Solidale. Per parlare delle proposte di questa nuova normativa, ieri pomeriggio, mercoledì 28 novembre, le organizzazioni italiane del Commercio Equo e Solidale sono state ascoltate in audizione alla Commissione Industria, commercio e turismo del Senato.

Nel 2016, il precedente disegno di legge sul Commercio Equo è stato approvato alla Camera e da lì – sottolineano in una nota Equo Garantito, Fairtrade Italia e l’associazione Botteghe nel Mondo – ci si attendeva un passaggio al Senato che potesse portare a compimento l'iter legislativo e finalmente dar gambe alle proposte sul Commercio Equo e Solidale a livello italiano. Ma così non è stato, l'approvazione definitiva non c'è stata e a causa del termine della Legislatura, le procedure di approvazione sono state rimandate ai futuri parlamentari.

Nel febbraio scorso (vedi news), le organizzazioni del Commercio Equo e Solidale attraverso l'appello "Lascio il segno sull'equo", hanno indirizzato ai futuri eletti alcune richieste, tra le quali l'impegno a riprendere il percorso per l'approvazione della legge e in particolare la discussione delle proposte e dei testi della stessa entro la fine del 2018.

L'appuntamento in Commissione al Senato è un primo segnale di avvio di questo nuovo percorso, nel quale Equo Garantito, Fairtrade Italia e Associazione Botteghe del Mondo hanno condiviso priorità e principi alla base della proposta di legge e hanno fornito indicazioni su quale strada percorrere per un impegno concreto.
«Il Commercio Equo e Solidale da oltre 50 anni, costruisce esperienze di sostenibilità ed equità nelle filiere e ha contaminato il contesto esterno al punto che oggi questi valori vengono proposti sempre di più dalle grandi imprese italiane», sottolinea Giovanni Paganuzzi, presidente di Equo Garantito.

«La ripresa dell’iter legislativo per l’approvazione di una Legge di promozione e disciplina del Commercio Equo e Solidale rappresenta un segnale della rilevanza che il commercio equo ha ormai acquisito anche nel nostro Paese, quale strumento che contribuisce allo sviluppo sostenibile offrendo migliori condizioni commerciali e garantendo i diritti dei produttori e dei lavoratori nelle aree di maggiore povertà del pianeta», spiega Giuseppe Di Francesco, presidente di Fairtrade Italia. Cui fa eco Massimo Renno, presidente di Associazione Botteghe del Mondo: «La legge sul commercio equo è uno dei nostri obiettivi, essa assume simbolicamente una funzione di cerniera tra mercato globale e mondo delle economie trasformative solidali. Abbiamo bisogno di una legge a forte contenuto politico, delle norme che possano contrastare le disuguaglianze, le ingiustizie da un modello economico che non rappresenta l’uomo, l’ambiente, la cultura».


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