Welfare & Lavoro

Il Reddito di Cittadinanza? I Caf sono pronti. Ma non abbiamo mai parlato col Governo

Approvata la misura di reinserimento nel mondo del lavoro . Tra gli istituti coinvolti ci sono anche i Centri di assistenza fiscale. «Ci siamo organizzati in autonomia. Non ci è mai stato comunicato nulla di ufficiale. E nessuno ha risposto alle nostre richieste. Serve un adeguamento del fondo. Con le risorse di oggi arriveremo solo fino a giugno», sottolinea Sergio Silvani direttore Caf Mcl

di Lorenzo Maria Alvaro

Il Consiglio dei Ministri del 17 gennaio 2019 ha approvato Reddito di Cittadinanza e Quota 100. La conferenza stampa che ha seguito l’approvazione del decreto legge ha confermato grossomodo quanto già trapelato dalle bozze fatte circolare nei giorni scorsi.In particolare, per accedere al RDC, ci sarà un sito ad hoc (Di Maio ha sottolineato che sarà online da marzo 2019) con cui mandare richiesta all'Inps. Per farlo ci si potrà rivolgere ai Caf, che sono già pronti a gestire il servizio. «Anche se ne siamo venuti a conoscenza dai giornali. Nessuno ci ha mai comunicato nulla e ci siamo organizzati autonomamente», sottolinea Sergio Silvani direttore Caf Mcl, intervistato da Vita.it.


Quindi i Caf sono pronti a gestire le pratiche relative al Reddito di Cittadinanza?
Siamo pronti. Stiamo facendo le ultime verifiche sulla procedura. Ma siamo pronti ad accogliere le persone che ne faranno richiesta.

E tutto questo senza aver avuto mai un mandato ufficiale, una comunicazione, una circolare dal Governo?
Sì, nessuno ci ha mai comunicato nulla. Non ci è mai stato detto nulla sul nostro coinvolgimento né ci è mai stato chiesto nulla riguardo ad eventuali criticità o nodi da tenere in conto. Come Consulta Caf, l'organo che riassume più o meno tutti i caf, abbiamo anche sollecitato il Governo su alcuni temi ma senza mai ottenere risposte. Neanche con l'Inps, cui dovremo inviare le richieste, abbiamo mai avuto un'interlocuzione.

Sollecitato su cosa?
In primo luogo sul fondo destinato a retribuire le pratiche che già facciamo come l'Isee e il Rei. Non chiediamo l'aumento del costo della singola pratica. Chiediamo un adeguamento dell'ammontare complessivo delle risorse perché aumentano costantemente le pratiche ma il denaro è sempre quello.

A quanto ammonta il fondo ad oggi?
È da tre anni fermo a 60 milioni che vengono erogati dall'Inps. L'anno scorso il Governo aggiunse 20 milioni portandolo a 80 milioni. Denaro aggiuntivo che non è stato approvato per quest'anno.

Ma quanto servirebbe per coprire tutte le attività?
Se contiamo anche il RDC almeno 100 milioni. Ma bisogna considerare che quest'anno avremo l'Isee precompilato per cui ogni contribuente dovrà farlo due volte, perché quello che si fa ora scade ad agosto e va rifatto a settembre. Con le risorse attuali arriveremmo a coprire le attività solo fino a giugno.

Ci sono altre criticità?
I tempi. Il servizio relativo al Reddito di Cittadinanza si accavallerà con le pratiche 730. Si poteva evitare. Sarebbe stato meglio partire prima. In modo da non ingolfare gli sportelli.

Ma senza comunicazioni ufficiali come fate a organizzare il lavoro?
Leggiamo il Sole 24 Ore. È l'unica cosa che possiamo fare


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA