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Il Consiglio d’Europa scrive a Conte su migranti e Ong

Il commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa, Dunja Mijatovic, scrive una lettera al premier Conte, dicendosi "preoccupata" per le possibili "ripercussioni del decreto sicurezza sui diritti essenziali dei migranti” e preoccupato per le misure che “ostacolano e criminalizzano il lavoro delle Ong”

di Redazione

Non solo i tanti Comuni italiani (vedi qui) che disobbediscono al Decreto sicurezza, non solo i magistrati che avvertono che sui diritti delle persone non sono ammissibili passi inddietro (vedi qui), non solo gli avvocati come a Milano (vedi qui), e gli psiconalisti (vedi qui), senza contare le associazioni della società civile e le tantissime mobilitazioni spontanee in tutta Italia, ora anche dal Consiglio d'Europa arriva un allarme. Insomma il premier Conte è subissato di lettere e di proteste, ma le ascolterà?

Nel giorno in cui anche al Cara di Mineo iniziano i trasferimenti dei migranti verso altri centri in vista della chiusura del più grande centro per richiedenti asilo d'Europa, il commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa, Dunja Mijatovic, scrive una lettera al premier Conte, dicendosi "preoccupata" per le possibili "ripercussioni del decreto sicurezza sul diritto di accesso all'accoglienza e ai servizi essenziali, come salute e educazione, per i residenti che hanno un permesso di soggiorno per motivi umanitari e dalle sconcertanti informazioni che indicano che un certo numero di loro sarebbero a rischio di restare senza un alloggio".

Da Strasburgo arriva anche un esplicito invito a non ostacolare il lavoro delle Ong. Tra le misure che preoccupano molto il commissario ci sono anche quelle "che ostacolano e criminalizzano il lavoro delle Ong che giocano un ruolo essenziale nel salvataggio di vite in mare" e il fatto che "le responsabilità per le operazioni di ricerca e salvataggio siano state lasciate ad autorità che sembrano riluttanti o incapaci di proteggere i migranti salvati dalla tortura o trattamenti inumani e degradanti".


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