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Così le non profit potranno finalmente accedere ai fondi europei

Chiara Pennasi, direttore della Fondazione Triulza racconta la nascita del laboratorio tecnico-pratico “Fondi Europei: si può fare!”. «Il format prevede come docente Sabina Bellione, che è la responsabile della progettazione europea di Cgm, che darà un taglio certamente tecnico ma soprattutto strategico della costruzione di un bando. Attiverà anche, di volta in volta, partner e specialisti specifici per ogni giornata»

di Lorenzo Maria Alvaro

Perché nessuna non profit (o quasi) va a cercare le risorse in Europa? «È da questa domanda banale, che ci siamo posti insieme a Fondazione Cariplo, che è nata l’idea di un’iniziativa ad hoc per colmare questa esigenza», spiega Chiara Pennasi, direttore di Fondazione Triulza. «Grazie a un approfondito lavoro di analisi è emerso che le due grandi criticità sono: l’assenza di strumenti e la mancanza di una “cultura” europea», spiega il direttore: «Dopo aver messo in campo un portale e un master dedicati ci siamo re- si conto che c’era bisogno di fare un la- voro di cittadinanza europea con le organizzazioni di Terzo settore che devono capire che le opportunità ci sono e si possono cogliere».

È così che è nato il laboratorio tecnico-pratico “Fondi Europei: si può fare!” suddiviso in cinque appuntamenti organizzato nell’ambito del progetto BEEurope da Fondazione Triulza in partnership con Fondazione Cariplo e in collaborazione con Cgm che si terrà nella sede di Social Innovation Academy. «Il format prevede come docente Sabina Bellione, che è la responsabile della progettazione europea di Cgm, che darà un taglio certamente tecnico ma soprattutto strategico della costruzione di un bando. Attiverà anche, di volta in volta, partner e specialisti specifici per ogni giornata», chiarisce Pennasi.

Ognuna delle cinque lezioni è dedicata ad uno specifico ambito di intervento: il programma per l’occupazione e l’innovazione sociale EaSI (che si è tenuto il 28 maggio scorso), il programma Europa Creativa dedicato alla cultura, il programma Fami dedicato al tema dei migranti, il fondo Erasmus+ e infine il programma europeo pensato per il cli ma e l’ambiente Life. Ogni laboratorio dura 8 ore distribuite in attività mattutine e pomeridiane. «Al mattino viene presentato e contestualizzato uno specifico Fondo o Programma Europeo, nel pomeriggio si affronteranno invece tutti gli aspetti pratici, facendo anche misurare concretamente i partecipanti con la documentazione originale che troveranno nell’affrontare un bando europeo.», chiarisce Pennasi, «I 5 laboratori sono indipendenti l’uno dall’altro e si potrà decidere di frequentare solo quelli che affrontano le tematiche di interesse per la propria organizzazione». I posti disponibili per ogni giornata sono venti e il programma è pensato principalmente per le organizzazioni del Terzo settore, «ma è aperto anche a enti pubblici o privati», ci tiene a sottolineare in conclusione il direttore, «i fondi strutturali della programmazione 2021- 2027 della Commissione Europea ammontano a 1.135 miliardi di euro. Possono e devono essere l’occasione per l’internazionalizzazione delle organizzazioni del Terzo settore».


Il prossimo incontro formativo sarà il 20 giugno
Sarà dedicato al programma CREATIVE EUROPE. Le iscrizioni sono aperte

Mira a promuovere e salvaguardare la diversità culturale e linguistica europea e il patrimonio culturale europeo, nonché a rafforzare la competitività dei settori culturali e creativi. In particolare, gli obiettivi specifici del programma sono:

  • sostenere la capacità dei settori culturali e creativi europei di operare a livello transnazionale e internazionale;
  • promuovere la circolazione transnazionale delle opere e la mobilità transnazionale degli operatori culturali e creativi, soprattutto degli artisti, nonché raggiungere un nuovo e più ampio pubblico, con particolare riguardo ai bambini, ai giovani, alle persone disabili e ai gruppi sottorappresentati;
  • rafforzare in modo sostenibile la capacità finanziaria delle PMI e delle organizzazioni di piccole e medie dimensioni dei settori culturali e creativi;
  • sostenere la cooperazione politica transnazionale al fine di favorire lo sviluppo delle politiche, l'innovazione, l’audience development (sviluppo del pubblico) e nuovi modelli di business nei settori culturali e creativi.

Per tutte le informazioni:
Alessandra Mambriani, Responsabile marketing Fondazione Triulza, marketing@fondazionetriulza.org – tel. 02 39297777
Per iscriversi: segreteria@ fondazionetriulza.org


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