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Le “porte aperte” di Casa Chiaravalle

In programma il 2 luglio un incontro promosso dalle 5 cooperative (Coop Lotta Contro l’Emarginazione Onlus, Diapason Cooperativa Sociale, FuoriLuoghi Onlus, Il Melograno Onlus, Passapartout Consorzio di Imprese Sociali) che hanno detto No al bando della “accoglienza” della Prefettura di Milano. Dopo la chiusura dei Cas, il 30 giugno, «vogliamo raccontare ai cittadini cosa è successo e cosa succederà», annuncia la presidente di Passepartout Silvia Bartellini

di Redazione

“Porti chiusi, porte aperte” è questo il titolo dell’iniziativa pubblica che il 2 luglio avrà come cornice Casa Chiaravalle. A promuovere un evento che, come sottotitolo recita: “Per nuove politiche dell’accoglienza”, sono le cinque cooperative (Coop Lotta Contro l’Emarginazione Onlus, Diapason Cooperativa Sociale, FuoriLuoghi Onlus, Il Melograno Onlus, Passapartout Consorzio di Imprese Sociali) che hanno detto No al bando della “accoglienza” della Prefettura di Milano insieme al Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (Cnca).

Si tratta di un’iniziativa pubblica che cercherà di restituire alla cittadinanza le esperienze di accoglienza vissute sino al 30 giugno, data che segna la chiusura dei Cas da loro gestiti. Una chiamata alla città di Milano per affrontare insieme il tema sempre più urgente dell’accesso legale in Italia e in Europa e trovare il modo di impedire viaggi disumani che aggiungono traumi su traumi a persone già di per sé rese molto fragili. Un tema di drammatica attualità, come sottolinea ancora una volta la nave della ong olandese Sea Watch, che il 26 giugno, ha forzato il blocco navale per sbarcare in salvo a Lampedusa i 42 migranti costretti a bordo per settimane.

Tra gli scopi dell’incontro Porti chiusi, porte aperte vi è quello di condividere il vissuto di queste cinque realtà con i cittadini di Milano, assieme ad alcuni dei protagonisti politici e del volontariato internazionale, per dare risposte in tema di accoglienza e dibattere delle nuove preoccupanti ripercussioni delle politiche internazionali.

La location dell’evento non è un caso: Casa Chiaravalle (nell'immagine in occasione di un evento serale) è un luogo di accoglienza, ma anche un luogo di cultura che ha nei principi dell’aggregazione il proprio motore trainante e, come bene confiscato alle mafie restituito alla cittadinanza, ha il dovere morale di aprirsi e di farsi veicolo di buoni propositi ma soprattutto di buone pratiche. Oltre ai presidenti delle cinque cooperative lombarde l’incontro, moderato dal direttore di Vita Magazine Stefano Arduini, vedrà al confronto sui temi della fragilità e delle politiche migratorie e d’asilo europee l’armatore sociale di Mediterranea Saving Humans Alessandro Metz, il presidente del consiglio Comunale di Milano Lamberto Bertolé, il consigliere della Regione Lombardia Michele Usuelli, salito a bordo di Mediterranea nei giorni in cui le è stato imposto il divieto di attracco in Italia, e l’avvocato dell’Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione (Asgi) Paolo Oddi.

«Con il 30 giugno si chiude un’era e se ne apre una nuova: siamo di fronte a uno spartiacque e vogliamo raccontare ai cittadini che cosa è successo in questi anni e che cosa succederà», spiega il presidente di Passepartout Consorzio di Imprese Sociali Silvia Bartellini. «Le cinque cooperative promotrici non sono nate sull’emergenza migratoria, ma insieme hanno alle spalle oltre 150 anni di storia di accoglienza e inclusione di persone fragili. Una storia con un approccio non assistenzialista, ma anzi che ha come obiettivo l’autonomia e l’integrazione reale degli individui. Il contrario di quello che sta succedendo. La nostra vera preoccupazione consiste nel fatto che oggi si sta svilendo nel profondo il significato della parola “accoglienza”. Oggi riguarda gli immigrati, ma domani potrebbe riguardare chiunque altro». Quella che andrà in scena il 2 luglio a Chiaravalle è una presa di posizione culturale chiara e netta che fa eco alla decisione delle realtà coinvolte di aderire alla campagna #IoAccolgo – Prima le Persone (lanciata il 14 giugno), nata per fermare lo smantellamento del diritto d’asilo e chiedere ai singoli cittadini di prendere posizione. Un cartello di 46 associazioni per passare dalle parole ai fatti e sostenere chi cerca accoglienza e, purtroppo, non sempre la trova. Simbolo di questa campagna sono le coperte termiche dorate, che all’incontro del 2 luglio si potranno comprare a sostegno di #IoAccolgo.

A chiudere la giornata, alle ore 21.30, sarà lo spettacolo “Storie di giorni dispari”, di e con Paolo Rossi e Vincenzo Costantino Cinaski. Rossi e Cinaski giocano a macinare sogni, spacciare l’attimo, andare sottopelle senza prendersi sul serio, ma cercando anzi di prendersi in giro, raccontando anche vite altrui. «La strada è stata amica e ogni tanto occorre restituire. Amiamo i giorni dispari, amiamo le differenze. L’improvviso, come l’inatteso, fa la differenza», sottolinea Paolo Rossi.

Tutti dettagli dell’evento in agenda online


Le immagini sono di ©Antonio Martella


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