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Dal volontariato all’impresa sociale: così Arca Lavoro ha cambiato rotta

«L’idea è stata quella di rendere imprenditoriale un’attività che era legata a un’azione informale di raccolta fondi di un’associazione di volontariato, ovvero un’attività di svuotamento appartamenti, cantine e uffici e di piccoli traslochi per privati e aziende», spiega l’amministratore delegato Francesca Nora. Così oggi l'impresa crea opportunità di lavoro nell’ambito dell’economia del riuso e favorisce l’inserimento lavorativo di persone senza fissa dimora, migranti e fragili

di Laura Solieri

Un’impresa sociale, piuttosto innovativa nel suo genere a livello nazionale, nata nel 2018 a Modena con l’intento di creare opportunità di lavoro nell’ambito dell’economia del riuso e favorire l’inserimento lavorativo di persone che vengono dal mondo dei senza fissa dimora, migranti e, in generale, persone in situazioni di grande fragilità sociale.

«Arca Lavoro si avvale di dieci dipendenti, persone che hanno gravitato a vario titolo intorno all’associazione di volontariato Porta Aperta che a Modena gestisce il centro di accoglienza Madonna del Murazzo, persone che hanno avuto problematiche significative dal punto di vista abitativo e socio economico, che sono state seguite dall’associazione e hanno beneficiato di progetti di inclusione sociale a cui è seguita un’offerta di lavoro che li ha resi autonomi – spiega l’amministratore delegato Francesca Nora, che ha un’esperienza più che decennale nelle organizzazioni di terzo settore e si è distinta come coordinatrice di progetti sociali tra cui Ca' Nostra – L’idea condivisa, anche sull’onda delle linee guida della Riforma del Terzo Settore, è stata quella di rendere imprenditoriale un’attività che era legata a un’azione informale di raccolta fondi di un’associazione di volontariato, ovvero un’attività di svuotamento appartamenti, cantine e uffici e di piccoli traslochi per privati e aziende».

In un mercato del lavoro, quello degli svuotamenti, dominato spesso da un’economia sommersa, Arca Lavoro, vincitrice del premio Make Your Impact 2019, investe molto sulla comunicazione con i propri clienti per spiegare perché questo servizio ha determinati costi e cosa significano essi per l’impresa sociale.

«Per noi è fondamentale realizzare la dimensione sociale di attività d’impresa – sottolinea Nora – all’insegna di un circuito virtuoso che coinvolge beni e persone: i primi, che ritiriamo in buono stato dai nostri clienti, vengono riutilizzati all’interno di Porta Aperta per i suoi scopi istituzionali e solidaristici e dando vita a posti di “lavoro dignitoso” offerti a chi difficilmente riuscirebbe ad entrare stabilmente nel mondo del lavoro». La risposta del territorio è positiva: nel 2019 sono stati 800 gli ingaggi e tra i servizi offerti si è aggiunto quello di pulizia di locali, richiesto da aziende, condomini e clienti privati che si sono rivolti ad Arca Lavoro. Per ampliare l’intervento di questa impresa sociale nell’ambito dell’economia del riuso, in un’ottica di tutela ambientale, apre in centro a Modena, in via Trivellari 1, il Care&CharityShop “Dinuovo”, bottega etica e solidale che darà risalto alle donazioni di vestiti usati e piccola oggettistica (pelletteria e accessori).

«Un’impresa sociale, lo ricordiamo, può ricevere donazioni e ha le competenze tecniche e la struttura organizzativa per poter fare attività commerciale e dare maggior risalto possibile alle donazioni dei cittadini – dice Nora che svela un’altra novità – Al fine di creare percorsi e opportunità abitative, l’impresa sta lavorando per l’individuazione di alloggi sia per i nostri dipendenti che per la collettività. L’idea è quella di aprire un bed & breakfast sociale, che unisca il bisogno di abitazione dei soggetti fragili e il bisogno di accoglienza turistica nella nostra città all’effettiva disponibilità di appartamenti vuoti sul territorio, che i proprietari non danno in affitto per mancanza di fiducia».

C’è infatti un gap di fiducia sul mercato immobiliare e Arca Lavoro intende colmarlo, ponendosi come valido interlocutore per la gestione economica di alcuni appartamenti, arredandoli nel rispetto dei principi dell’economia del riuso, affidando le pulizie ai suoi dipendenti e avvalendosi di volontari che potrebbero farsi interlocutori di quei cittadini che vorrebbero mettere a disposizione un immobile ma da soli faticano a fare questo passo. «L’obiettivo è fare accoglienza turistica per rendere sostenibile l’iniziativa ed essere anche un luogo in cui offrire ospitalità temporanea a chi si trova in difficoltà nella ricerca di un appartamento – conclude Nora che entro la fine dell’anno conta di individuare il primo appartamento e stipulare un contratto – Ci tengo a sottolineare che quello del volontariato, all’interno di un’impresa sociale, è un ambito da approfondire e valorizzare. L’impresa sociale, richiamando le parole di Paolo Venturi, direttore di AICCON, è legata indissolubilmente al “dove” questa impresa sociale nasce: Arca Lavoro è così perché è profondamente collegata alla cultura del territorio modenese, a Porta Aperta, alla concezione di volontariato che caratterizza la città di Modena».


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