Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Cooperazione & Relazioni internazionali

Le mascherine? Sono necessarie per contrastare trasmissione asintomatica

La storia infinita sulle mascherine, mettersele, non mettersele? Indicazioni a caso e contradditorie. Ora l'Associazione Mondiale per le Malattie e i Disordini Immunologici (WAidid) prova a chiarire e dice. “Pensando al futuro e alla ‘nuova normalità’, è assolutamente necessario considerare che le mascherine chirurgiche dovranno fare parte del nostro guardaroba quotidiano”

di Riccardo Bonacina

Siamo ancora lle prese con la vicenda mascherine, non solo per gli approvvigionamenti e la produzione e non solo per garantire la protezione di chi è in prima linea sanitaria o sociale. La storia infinita sulle mascherine riguarda anche i nostri comportamenti, mettersele, non mettersele. Le indicazioni di esperti e autorità sono sembrate a caso e spesso contradditorie.

Nel frattempo le mascherine di ogni tipo, giuste o sbagliate, in farmacia o al mercato nero, sono spuntate ovunque. Le persone se ne sono infischiate delle indicazioni ufficiali e hanno iniziato a metterle, e alla fine anche sempre più esperti hanno detto: servono. Ora, anche l'Associazione Mondiale per le Malattie e i Disordini Immunologici (WAidid) prova a chiarire

Scoraggiare l’utilizzo diffuso della mascherina chirurgica è errato e contribuisce a generare confusione nell’opinione pubblica che, oggi più di ieri, ha bisogno di essere rassicurata attraverso corrette informazioni e indicazioni univoche sugli accorgimenti da adottare per impedire il contagio e contrastare la diffusione del Covid-19. Il fatto che le mascherine siano difficilmente reperibili e che le scorte limitate siano correttamente destinate ai medici e agli infermieri che operano nel contesto sanitario non ci autorizza a sottovalutare il ruolo di barriera che, a tutti gli effetti, la mascherina chirurgica ricopre, soprattutto dopo le evidenze provenienti dalla Cina e dai Paesi limitrofi. Ovviamente chi è positivo per Covid-19 deve rimanere isolato fintantoché il tampone non si sia negativizzato e non può assolutamente uscire neanche con la mascherina. In chi sta bene, e per ragioni di stretta necessità deve uscire di casa anche se per pochi minuti, invece, la mascherina chirurgica è fondamentale per prevenire la potenziale trasmissione asintomatica o presintomatica1, 2”. Così Susanna Esposito, Presidente dell’Associazione Mondiale per le Malattie e i Disordini Immunologici (WAidid) e Professore Ordinario di Pediatria all’Università di Parma.

Una funzione protettiva, dunque quella della mascherina chirurgica, che può essere dimostrata dalla natura stessa del nuovo coronavirus: alcuni pazienti affetti da Covid-19, infatti, possono presentare sintomi lievi o essere persino asintomatici contagiando, seppur inconsapevolmente, le persone con cui vengono a contatto. Sono, infatti, le goccioline emesse durante la respirazione – parlando, tossendo o starnutendo – il veicolo principale di trasmissione. Oggi sappiamo che la distanza minima da mantenere per impedire il contagio è di almeno 1 metro. Ma l’Associazione Mondiale per le Malattie Infettive i Disordini Immunologici (WAidid) fa notare come alcune goccioline del respiro possano essere più grandi di 5 micron (cosiddette droplets), trasmettendo il virus fino a 1,5-2 metri dalla persona che le emette. Dal momento che non sempre è possibile rispettare questa ampia distanza, e considerato che Covid-19 persiste per alcune ore sulle superfici, a rivelarsi di primaria importanza è proprio la mascherina che garantisce la propria efficacia per un tempo massimo di 4 ore. Una volta utilizzata, dovrà essere rimossa seguendo opportuni accorgimenti (mai toccare la parte anteriore della mascherina e sfilarla accuratamente dagli elastici) e gettarla immediatamente in un cestino coperto. Subito dopo igienizzare le mani.

“Attualmente l'OMS raccomanda l’utilizzo della mascherina in presenza di sintomi respiratori o se ci si sta prendendo cura di una persona con sintomi. Ma non basta – evidenzia la Professoressa Susanna Esposito -. È opportuno ricordare come il nuovo SARS-CoV-2 possa essere trasmesso da 1 a 2 giorni prima della manifestazione dei sintomi. Dunque, se la comunità tutta, medici e operatori sanitari in prima linea ma non solo, indossasse la mascherina coprendo naso e bocca, la propagazione del virus incontrerebbe di certo un importante ostacolo, come indicato dalle autorità sanitarie di Hong-Kong. L'OMS ha chiesto un aumento del 40% nella produzione di dispositivi di protezione, comprese le mascherine, per proteggere medici e personale sanitario e il limite a raccomandarne l’utilizzo non può essere la difficoltà di approvvigionamento. Le autorità sanitarie – conclude la Presidente WAidid – dovrebbero comunque essere in grado di garantirle almeno a quella parte più fragile della popolazione (over 65, persone con pneumopatie, cardiopatie, diabete e immunodepresse) maggiormente a rischio di complicanze gravi da Covid-19. Sarebbe, inoltre, opportuno formulare raccomandazioni ufficiali e una comunicazione appropriata sull'uso delle mascherine come quelle già fornite per altre misure preventive, come l'igiene delle mani. Pensando al futuro e alla ‘nuova normalità’, è assolutamente necessario considerare che le mascherine chirurgiche dovranno fare parte del nostro guardaroba quotidiano”.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA