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L’azzardo riparte. È questa la normalità?

Lo psicologo: “Chi fermerà ora i malati di azzardo che si vedono davanti la possibilità di ritrovare l’appuntamento con la loro rovina? E se tra loro ci fosse qualcuno portatore di quel tremendo virus maledetto? Piuttosto Ridateci i giochi dei nostri figli nei cortili e nei parchi”

di Simone Feder

Il gioco riparte, è un segnale di normalità (sic!). Questo lo slogan che accompagna il comunicato che l'Agenzia delle Dogane e Monopoli ha trasmesso oggi (leggi qui).

Ancora non sappiamo nulla dell’apertura delle nostre scuole, di quando i nostri figli potranno ritrovarsi a giocare all'aperto e già abbiamo un fitto palinsesto di azzardo che riprende la sua corsa.

Ancora non abbiamo avuto modo di piangere i nostri morti e seppellire i nostri cari, ma già abbiamo pronte le scadenze delle prossime estrazioni del lotto.

Ancora non sappiamo quando potremo ricominciare ad aprire attività lavorative e già sappiamo da quando, con l’azzardo, si potrà ricominciare a buttare soldi che per tanti italiani non bastano meno per fare la spesa.

L'azzardo non si ferma, le sue corsie preferenziali che sorpassano ogni priorità etica e morale hanno colpito ancora.

E mentre tutta l'Italia si chiede se, quando e come tornerà quella normalità tanto lontana, le lobby si sono già assicurate certezze e guadagni sulle spalle della gente.

Chi fermerà ora i malati di azzardo che si vedono davanti la possibilità di ritrovare l’appuntamento con la loro rovina? Il richiamo dell'oggetto azzardo è troppo forte per loro, ora che si riaprono i cancelli crediamo che si fermeranno? E se tra loro ci fosse qualcuno portatore di quel tremendo virus maledetto? Davanti ad una mente schiava e prigioniera, ormai irrazionale, non esistono quarantene o distanze di sicurezza di nessun tipo…

Sono queste le priorità economico-politiche del nostro paese?

Abbiamo intere aziende allo sbando, attività che non sapranno più come riaprire, l'intero sistema scolastico da prendere in mano, territori e comunità che necessitano di riprendere in mano il loro dolore e insieme ricominciare. Questo messaggio è uno schiaffo all'impegno di tanti, al dolore e alla sofferenza che ancora dobbiamo concederci di vivere fino in fondo, al lavoro e alla lotta di chi oggi magari non è più con noi, ma che tanto si è speso per questa lotta all'azzardo e per la cura di chi ne è vittima.

Davanti a questo orrore è necessaria una forte presa di posizione politica, nel rispetto delle sofferenze che l'Italia intera sta affrontando e che non necessitano di essere aumentate.

Ridateci i giochi dei nostri figli nei cortili e nei parchi, ridiamo alle persone un vita in sicurezza, ridiamo alla gente la possibilità di riprendere la propria quotidianità, il proprio lavoro, concediamo di piangere i nostri cari nonni… Queste devono essere oggi le priorità!


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