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5 per mille «entro giugno»: ecco come è andata

Accelerare i pagamenti del 5 per mille 2018: più volte la politica l'ha promesso nel pieno dell'emergenza. A che punto siamo? Per l'elenco delle onlus e del volontariato, il più corposo, ecco i dati del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali

di Sara De Carli

La cifra più bassa andrà alla cooperativa sociale B Labor: 13,45 euro. Poco di più va alla Fondazione Oiermo Prof Pro Juventute: 13,49 euro. E altri 13,53 euro alla Agence pour la promotion, la prevention, la defense des droi. Sono 40.400 gli enti a cui spetta un contributo inferiore a 500mila euro dal 5 per mille 2018, di cui l'Agenzia delle Entrate ha trasmesso al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali le coordinate Iban per il decreto cumulativo di pagamento. Per tutti loro il decreto di pagamento n. 226 è stato emanato il 23 giugno 2020, emesso il 1° luglio 2020 ed inoltrato il 2 luglio 2020 all'Ufficio Centrale di Bilancio per il controllo di conformità.

Solitamente sono due gli elenchi trasmessi dalle Entrate al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per gli importi sotto i 500mila euro. Ricordiamo che oggi non sono erogate le somme d'importo complessivo inferiore a 12 euro, mentre in futuro tale soglia sarebbe più alta.

Invece ai 49 soggetti con contributo superiore a 500mila euro – da Emergency (11.185.756,70 euro) a Oipa Italia Onlus (530.132,92) – i pagamenti dei 5 per mille 2018 sono già stati effettuati. Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ricorda in una nota che per l’anno finanziario 2017, nell’estate 2019, il contributo del 5 per mille è stato percepito dalla maggior parte degli enti del Terzo Settore in data 11 luglio 2019 per gli importi pari o superiori a 500mila euro e in data 7 agosto per gli altri importi.

L’elenco delle Onlus e del volontariato, che ha raccolto 10.326.160 preferenze e 652.651 firme generiche al settore sulle 16.477.545 totali, destina a onlus e volontariato il 67% delle risorse attribuite con il 5 per mille 2018, per 334 milioni di euro.

Ad aprile, in piena emergenza Coronavirus, le associazioni avevano chiesto lo sblocco immediato del DPCM, pronto da mesi, che rivede la disciplina del 5 per mille, l’erogazione urgente – entro il mese di giugno – del 5 per mille 2018 e entro il 2020 del 5 per mille 2019, per complessivamente quasi un miliardo di euro già in bilancio. Il Senato aveva approvato, con formulazione accolta dal Governo, un ordine del giorno a firma di Tommaso Nannicini con cui si impegnava a erogare ai beneficiari le risorse 5 per mille del 2018 entro giugno e quelle del 2019 entro dicembre, ed emanare il Dpcm previsto dal D.lgs. 3 luglio 2017 n. 111 «Disciplina dell'istituto del cinque per mille dell'imposta sul reddito delle persone fisiche a norma dell'articolo 9, comma 1, lettere c) e d), della legge 6 giugno 2016, n. 106» entro due settimane.

L'art.156 del Decreto Rilancio – in questi giorni all'esame della Camera per conversione – sotto il titolo "Accelerazione delle procedure di riparto del cinque per mille per l’esercizio finanziario 2019" ha previsto che gli elenchi degli enti ammessi e di quelli esclusi dal beneficio siano pubblicati sul sito dell’Agenzia delle entrate entro il 31 luglio 2020 e il contributo erogato dalle amministrazioni competenti entro il 31 ottobre 2020. Intanto il DPCM sul “nuovo” 5 per mille è stato esaminato dalle varie commissioni, che hanno sottolineato ancora una volta tutte l’urgenza di velocizzare i pagamenti del 2018 e del 2019, ma il testo in Gazzetta Ufficiale non ci è ancora arrivato. Le urgenze, invece, restano le stesse.

Photo by Glen Carrie on Unsplash


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