Attivismo civico & Terzo settore

Il Servizio civile universale 2021 e le idee della Cnesc

In occasione della Giornata dell’obiezione di coscienza al servizio militare e del servizio civile che si celebra oggi 15 dicembre, la Consulta nazione enti Servizio civile ha tenuto la sua assemblea che ha riconfermato alla presidenza Licio Palazzini, vicepresidente è stata eletta Laura Milani dell’Associazione Papa Giovanni XXIII

di Redazione

Si è tenuta oggi, 15 dicembre – Giornata dell’obiezione di coscienza al servizio militare e del servizio civile – l’assemblea della Cnesc (Conferenza nazionale enti di servizio civile). Nell’occasione è stata espressa la soddisfazione per la scelta del Governo – su proposta del ministro Spadafora – di istituire il 15 dicembre come Giornata Nazionale dedicata al Scu su cui si impegnerà per portare il proprio contributo di idee e esperienze.

Soddisfazione è stata espressa anche per l’avvio della discussione parlamentare della Legge di stabilità 2021 con una dotazione ordinaria 2021 e 2022, per iniziativa del Governo, di 300 milioni annui. Essa dovrebbe sostenere un contingente di circa 55mila posizioni, «a cui auspichiamo – precisa una nota – si aggiungano fondi dedicati ulteriori». Di particolare importanza è l’emendamento trasversale che prevede la stabilizzazione di questo contingente annuo, promossa dalle On. Bonomo e Gadda e dalla Sen. Rivolta, sia perché sostenuto da tutti i gruppi parlamentari, sia perché aprirebbe la strada a innovare le disposizioni di deposito programmi e progetti, previste dall’art. 5 del DL. 40/2017, che tante criticità stanno evidenziando.
La Cnesc inoltre auspica che a brevissimo siano disponibili le proposte del ministro di riordino legislativo, su cui Cnesc e Consulta Nazionale hanno già formulato prime proposte.

Su due temi invece la valutazione della Cnesc è critica. «Con piacere abbiamo appreso della presenza del Scu fra i temi del Next Generation Eu. Le connessioni possibili sono tante, come emerso in questi mesi. Nel merito, fra le varie opzioni possibili è stato indicato l’obiettivo della valorizzazione delle competenze degli operatori volontari. La frase che lo descrive è però infelice» precisa una nota della Cnesc. «Rinnoviamo la nostra disponibilità a portare un contributo che inserisca il Su nel Next Generation Eu, dando attuazione alle proprie finalità, come sta facendo durante questa pandemia».

Il secondo tema valutato criticamente è di stretta attualità e riguarda le graduatorie definitive rese pubbliche dal Dipartimento lo scorso 11 dicembre (ne abbiamo scritto qui), che alimentano un bando per 39.622 posti Italia e 605 posti Estero, «escludono 329 programmi Italia e 31 Estero» si precisa. Per questo, l’Assemblea della Cnesc, associandosi alla richiesta già avanzata dalla Consulta Nazionale del Servizio Civile, chiede che le risorse stanziate per il bando 2019, non attivate per il numero inferiore di avvii a quello programmato, siano subito impiegate per un bando di scorrimento della graduatoria definitiva permettendo fin dai primi mesi del 2021 di coinvolgere ulteriori alcune migliaia di giovani.

L’Assemblea ha anche iniziato ad esaminare le luci e le ombre della prima graduatoria generata dal sistema di programmazione e progettazione e di conseguente attribuzione dei punteggi, contenuti nella Circolare 9 dicembre 2019. «Pur in presenza di situazioni tra di loro diverse, i risultati degli enti soci sono lusinghieri» si sottolinea: «Delle 39.622 posizioni Italia, 17.163 (43,3%) sono enti soci Cnesc. Delle 605 posizioni Estero, 507 (83,8%) sono enti soci Cnesc. L’esperienza acquisita nel tempo, la qualità e correttezza nell’attuazione, testimoniata dalle centinaia di ispezioni con esito positivo, il radicamento nel territorio e l’opportunità data a centinaia di piccole organizzazioni, la copertura di tutti i settori: questi alcuni fattori che spiegano questi risultati».

Emergono comunque diversi nodi che in assenza di correttivi veloci rischiano di riportarci agli errori fatti nel 2003 all’avvio dei progetti (ad esempio abnormi concentrazioni in piccoli comuni con approcci da ammortizzatori sociali, adesione sorprendente alla misura del tutoraggio, notevoli differenze di valutazione a seconda delle sezioni dell’Albo, impatto notevole della rivalutazione dei punteggi). Tutti temi sui quali in occasione della riunione della Consulta Nazionale del 22 dicembre la Cnesc porterà il proprio contributo.

L’Assemblea ha inoltre eletto gli organi dirigenti. Sono stati riconfermati per un nuovo mandato triennale il presidente Licio Palazzini di Asc Aps e il tesoriere, Sabrina Mancini di Legacoop, vicepresidente è stata eletta Laura Milani dell’Associazione Papa Giovanni XXIII. Eletto il Consiglio di Presidenza con 9 membri e il Collegio dei Sindaci.

Sulla giornata nazionale del Servizio Civile, Feliciana Farnese, presidente della Consulta ha osservato: «Questo appuntamento, da oggi, è entrato a pieno titolo nel calendario delle celebrazioni ufficiali grazie alla deliberazione del Consiglio dei Ministri di qualche giorno fa. Quella del Servizio Civile è una bella storia tutta italiana che nasce 48 anni fa quando, nel 1972, si riconobbe per legge il diritto all'obiezione di coscienza. Come tutte le conquiste di civiltà, fu il risultato di una lunghissima battaglia, intrapresa da persone che hanno impegnato tutta la vita per questo obiettivo, che hanno conosciuto per questa loro scelta la diffidenza degli altri, l'ostracismo e perfino il carcere». Farnese ha poi ripercorso la storia di Aldo Capitini che «morì nel 1968, appena quattro anni prima del riconoscimento per legge del diritto all'obiezione e della nascita del Servizio Civile. Non riuscì a vedere il primo risultato del suo impegno di una vita. Ma è spesso questo il destino degli anticipatori, delle persone capaci di indicare una rotta per il futuro. Nel corso degli anni il servizio civile è cresciuto, è diventato una realtà sempre più diffusa. È stato riformato e rafforzato, grazie all'impegno del Governo e del Parlamento. E oggi è una risorsa più preziosa che mai, perché c'è un crescente bisogno di persone che si dedicano agli altri e al bene comune. Oggi celebriamo questi valori, non solo un anniversario, valori che non ci si limita a rivendicarli e a declamarli, ma che pratichiamo tutti noi, a vario titolo, ogni giorno e in ogni azione».

Da parte sua il presidente del Forum nazionale Servizio civile, Enrico Maria Borrelli, alla conclusione della riunione in conference call del Comitato di Sorveglianza dei Pon Iog (Garanzia Giovani) e Spao (nuove competenze) del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ha osservato che: «Tra i tanti dati emerge il positivo riscontro occupazionale relativo al servizio civile. Su 8.867 giovani che hanno svolto servizio civile in garanzia giovani, sono infatti 3.706 (41,8%) quelli che hanno trovato lavoro al termine dell'esperienza. Un dato che qualifica il servizio civile ben oltre la sua naturale vocazione di strumento di coesione sociale, accreditandolo sempre più nel panorama delle politiche attive del lavoro che si dimostrano maggiormente efficaci. Alla luce dei recenti investimenti governativi, che hanno previsto ulteriori 400 milioni per il 2021 e 2022, non possiamo che chiedere e confidare su investimenti rivolti anche al rafforzamento delle risorse per la formazione, alla certificazione delle competenze e all'orientamento al mondo del lavoro dei giovani. Dobbiamo e possiamo porci l'obiettivo di un servizio civile che non aumenti più e solo nei numeri, ma nella qualità dell'esperienza per i giovani, per gli enti e per le comunità in cui ricadono i benefici di migliaia di progetti ogni anno».


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