Politica & Istituzioni

L’assistenza domiciliare e la questione del tabacco riscaldato: i conti non tornano

«Non è stato sottratto un solo euro agli 800 milioni destinati all'assistenza domiciliare», dichiara l'onorevole Stefano Fassina relatore della Legge di Stabilità. «Quei soldi erano per il 2020, che notoriamente sta finendo, per il futuro non c’è un centesimo stabilizzato», replica il segretario di Cittadinanzattiva

di Marco Dotti

La questione non è personale: buttarla su questo piano fa perdere di vista il nocciolo del problema. Non è nemmeno formale: è chiaro che il Parlamento decide (salvo poi esautorarlo a colpi di DPCM quando non serve più, ma questa è un'altra storia).

La questione è sostanziale: perché un emendamento pensato per finanziare e sostenere l'assistenza domiciliare in un periodo critico e difficile attraverso la tassazione del tabacco riscaldato è stato cambiato, cambiando così anche l'ordine delle priorità e assegnando quei fondi ad altre cause?

Abbiamo raccontato la questione e ospitato la critica del Segretario Generare di Cittadinanzattiva Antonio Gaudioso e la replica di Stefano Fassina, relatore di maggioranza, in Commissione Bilancio alla Camera, della legge di Stabilità.

Ma il dibattito continua. L'onorevole Fassina afferma che «non è stato sottratto un solo euro ai quasi 800 milioni previsti per l'assistenza domiciliare. Basta fake news!». Ma il segretario di Cittadinanzattiva non ci sta e replica che «i fondi per assistenza territoriale previsti nel Decreto Rilancio valgono per il 2020, che notoriamente sta per terminare. Non c’è un centesimo stabilizzato».

Subito si sono mosse le associazioni e anche Marco Bentivogli, di Base Italia, ha chiesto ragioni per quello che ha definito «uno scempio».

La proposta di destinare la maggior tassazione sul tabacco, spiega ancora il segretario di Cittadinanzattiva Antonio Gaudioso, «è frutto di una mobilitazione civica, scientifica e politica enorme di nove mesi per sostenere l'assistenza domiciliare che è priorità nazionale per il Covid e che ha necessità di risorse stabili».

Risorse stabili che, ora, mancherebbero all'appello perché destinate ad altre finalità. Nobili, ma diverse. Il problema di come finanziare l'assistenza domiciliare resta aperto.

Se ne è accorta la portavoce del Movimento 5 Stelle (ricordiamo che correlatrice di maggioranza, accanto a Fassina, è la pentastellata Faro) alla Camera dei Deputati, Vita Martinciglio che sul suo profilo Facebook dichiara la propria amarezza parlando del tentativo – riuscito – del Governo di «disinnescare» la proposta di tassazione di scopo sul tabacco riscaldato.

Scrive, con coraggio, l'onorevole Martinciglio:

«Ho aspettato un po’ prima di scrivere questo post, chi mi conosce sa che non sono il tipo che ama criticare la propria squadra, e quando c’è un problema solitamente ne parlo direttamente con chi di dovere. Però ritengo che l’attività parlamentare sia “sacra”. Tutto quello che facciamo è frutto di studi e approfondimenti. Un lavoro che può durare pure diversi mesi e che impegna duramente me e i miei collaboratori. E non permetto a nessuno di sottovalutarlo (né tantomeno ignorarlo).

Sto parlando della battaglia contro le agevolazioni fiscali concesse al tabacco riscaldato. Quel tabacco riscaldato che gode di uno sconto sulle accise del 75%. E che si traduce in un mancato introito erariale di 800 milioni di euro. Una battaglia che porto avanti da un anno ormai e che oggi è stata “disinnescata” dal Governo che ha pensato bene di riformulare la mia proposta rendendola meno efficace: io avevo proposto un aumento progressivo dell'aliquota nei prossimi 3 anni fino al 50%; il Governo non solo lo riduce a 40% ma aumenta l’aggravio fiscale dei prodotti con tabacco liquido (i famosi svapo) avvantaggiando ancora una volta il settore del tabacco riscaldato (leggasi Philips Morris).
Tra l’altro su questi benefici sta indagando pure la magistratura.

Sarebbe stato quindi assolutamente più opportuno correggere l'imposizione fiscale sul tabacco riscaldato e lasciare inalterate le previsioni relative ai liquidi da inalazione senza combustione.

Morale della favola? Vado a letto molto amareggiata, a tratti incredula. E spero che questa brutta vicenda abbia un epilogo meno vergognoso di quello a cui ho assistito oggi…».


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