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Alleanze dei corpi – A contatto, la tre giorni nel quartiere di via Padova

Dal 9 all’11 luglio restituzione pubblica delle residenze artistiche di Elisabetta Consonni, Francesca Marconi e Guillaume Zitoun, compimento del percorso compiuto tra marzo e giugno da artisti/e, coreografi/e, antopologi/ghe e studiosi/e che si sono confrontati su temi quali la vulnerabilità, la cura e la ricostruzione di contesti di prossimità, nei quartieri di Milano

di Redazione

Saranno tre giorni di Alleanze, di contatto e di cura per restituire il percorso di residenze artistiche di Le Alleanze dei Corpi quelli che si aprono oggi pomeriggio alle ore 16 ai Giardini di Via Mosso e alla Galleria OnOff. Si tratta di un progetto promosso da DiDstudio insieme a Itinerari Parallleli, con la partecipazione di Progetto Aisha, Stratagemmi e Zeit che sviluppa una riflessione sulla condizione di vulnerabilità diffusa emersa nel periodo della pandemia da Covid-19 e che trova la sua collocazione ideale nelle aree periferiche e marginali della geografia milanese e in particolare nel quartiere di via Padova.

Dallo scorso inverno gli artisti coinvolti nel progetto Elisabetta Consonni, Francesca Marconi e Guillaume ZItoun hanno abitato, percorso, cucito e ascoltato le voci e le strade di uno dei quartieri più stratificati in termini culturali e sociali della città di Milano, ripensando attraverso le pratiche artistiche nuove forme di relazione, cura e cittadinanza. Un percorso di residenze, che proseguiranno sino al prossimo settembre, che si apre ora alla cittadinanza, dando vita a tre giorni di eventi e momenti di condivisione di pratiche e saperi che vedono il loro epicentro nei Giardini di via Mosso per diramarsi al Parco Trotter, alla Galleria OnOff e per le strade del quartiere.

Grazie a performance, djset, videoproiezioni, installazioni e giochi urbani porteranno all’aperto il lavoro silente di questi mesi in cui gli artisti hanno ripensato le forme dello stare accanto, del connettere maglie e relazioni nel difficile periodo dei mesi recenti della pandemia. Strutture materiali e fisiche, esperienze tangibili e attività che segnano la riemersione di corpi sino a poche settimane fa forzatamente invisibili: una tenda dove cucire il senso e le narrazioni, un’audioinstallazione che riflette attraverso le voci degli abitanti sulla relazione tra città e corpo, un gioco urbano che compone una complessa drammaturgia e sfida il territorio a restituire profezie oracolari per il nuovo tempo saranno i tre nuclei principali attorno ai quali si articolerà il programma di Le Alleanze dei Corpi – A contatto.

I progetti proposti dagli artisti coinvolti sono: Special Handling (nell'immagine) di Elisabetta Consonni che nasce all’interno del progetto Le Alleanze dei Corpi 2019 (ne avevamo parlato qui) grazie alla conoscenza di Spazio Socialità, luogo di incontro di donne per lo più egiziane e bengalesi nel contesto della programmazione sociale del Parco Trotter. Qui Elisabetta Consonni ha avviato un percorso di emersione di saperi non convenzionali, vicini al corpo e all’esperienza di vita vissuta con l’idea di creare una “spa” interculturale: un luogo di ascolto e condivisione di questi saperi, in cui ogni partecipante potrà condividere collettivamente la propria pratica di cura, insegnandola e trasmettendola nel proprio modo, innescando una circolazione di reciprocità. La spa di Special Handling, co-immaginata e co-costruita assieme alle partecipanti, si concretizza ora in una tenda aperta alla condivisione con il pubblico (ingresso libero con prenotazione su Eventribe).

Francesca Marconi propone invece un’installazione audio, un’esperienza musicale e un film. L’installazione audio Todes è frutto di una riflessione collettiva sui temi del meticciato culturale e dell’incontro tra comunità, raccolta dall’artista in un laboratorio itinerante di drammaturgia partecipata che ha invitato i cittadini a riflettere sulla relazione tra corpo e territorio. L’artista avanza la proposta di immaginare il quartiere e l’area di riferimento come un corpo, un corpo urbano, un corpo-paesaggio abitato a sua volta da una molteplicità di organi, segni, articolazioni. Il progetto è curato da Gabi Scardi, in dialogo con Maria Paola Zedda, in collaborazione con i negozianti ed i cittadini di via Padova, gli studenti del Liceo Artistico Caravaggio e vede la partecipazione di Francesco Venturi per le musiche. Prodotto dall’associazione Creativity for Urban and Rural Empowerment e Le Alleanze dei Corpi, promosso da La Città Intorno di Fondazione Cariplo.
Todes remix dance floor for citizenship – Sayri x Todes è invece un’esperienza musicale in cui Sayri remixa e reinterpreta la drammaturgia di Todes amplificando futuribilità indigene e afrodiscendenti del territorio di Abya Yala in ogni possibile direzione artistica e sonora. Sayri è una piattaforma e format di eventi lanciata a inizio 2020 come clubnight e slot a Radio Raheem. Fondata da Sonia Garcia e co-curata da Amazon, incentrata su arti ed esperienze di donne e dissidenze affettive o di genere, provenienti dall’America Latina e dalla sua diaspora. Internazionale Corazon/Todes – Film: Internazionale Corazon è iniziato nel 2018 attraverso un esteso laboratorio territoriale in cui conoscere, scambiare e contaminare codici visuali e di movimento, in un corto circuito tra tradizioni alloctone e contemporaneità indigene. Nuovi abiti tradizionali meticci sono stati creati per il quartiere, reinventati in maniera sincretica e contaminata dai nuovi segni e simboli che costituiscono il nostro nuovo paesaggio collettivo. In via Padova cittadini ballerini di provenienza, genere ed identità artistiche differenti hanno danzato in un’opera collettiva fatta di performance originali: fil rouge dell’opera sono stati i costumi, di volta in volta ricombinati a partire dal rapporto con il movimento e codici delle danze e culture incontrate. Il progetto è di di Francesca Marconi in collaborazione con Carlo Venegoni, a cura di Gabi Scardi, Prodotto dall’associazione Creativity for Urban and Rural Empowerment e Le Alleanze dei Corpi, nell’ambito del programma La Città Intorno di Fondazione Cariplo.

Contatto dell’artista Guillaume Zitoun nasce invece da un attraversamento dell’artista nel quartiere di via Padova, invitando alcuni abitanti a raccontare il loro rapporto con 15 luoghi da loro scelti, per arrivare a costruire una drammaturgia urbana condivisa sfociata in un dispositivo interattivo ludico di restituzione del contenuto. In collaborazione con il sound designer Riccardo Patroni, la fotografa Roxana Vergani e con alcune associazioni del quartiere sono stati creati un gioco dell’oca e un gioco narrativo di carte sulle cui facce sono riportate parole, foto di oggetti, foto di luoghi e simboli che indicano delle azioni. Ogni giocatore inventa una storia in base alle informazioni riportate sulle carte e si crea una storia collettiva nata dall'immaginazione e dalle interazioni con le informazioni del territorio. Posizionati ai Giardini Mosso, agli Orti di via Padova, nel Parco Trotter questi giochi consentono al pubblico di generare dei percorsi casuali immaginari e concreti e avere così un contatto con il quartiere nello spirito collettivo dell’esperienza del gioco. Ogni luogo ospita un Totem che invita il pubblico a prendersene cura, ad accedere a narrazioni, musiche e fotografie, a lasciare un commento (foto o audio) dal proprio cellulare per riavvicinarsi o scoprire il quartiere (per partecipare alle passeggiate artistiche prenotazione gratuita su Eventribe).

In occasione di questa tre giorni il gruppo di osservatori del laboratorio curato da Stratagemmi “Raccontare le alleanze”, che ha iniziato a riunirsi e a produrre i primi contenuti esito di riflessioni condivise intorno alle tematiche del progetto, si riunirà nuovamente nei giorni delle restituzioni delle residenze per abitare gli eventi e le pratiche delle Alleanze, per discuterne insieme e per poterle, in seguito, raccontare.

In apertura Todes Internazionale Corazon di Francesca Marconi – Foto da ufficio stampa


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