Welfare & Lavoro

Le vite degli altri. Un podcast sulla voglia di bene

Organizzato in dieci puntate, realizzato da Chora Media per Vita.it. con il sostegno di Fondazione Cariplo, è una serie che nasce da un’idea di Riccardo Bonacina e che racconta storie umane e vicende personali che hanno come cuore la dedizione ai propri simili, la spinta alla solidarietà umana. Storie che il presidente Sergio Mattarella ha scelto come “esempi civili”

di Alessandro Banfi

La scommessa è tutta sulla voglia di positività. Di bene. Di altruismo. In questo senso il titolo del noto film sulla Stasi della Germania Est Le vite degli altri è da noi riproposto e interpretato nel senso di scoprire e raccontare storie umane e vicende personali che abbiano come cuore la dedizione ai propri simili, la spinta alla solidarietà umana.

Sto parlando di un Podcast originale, organizzato in dieci puntate, realizzato da Chora Media per Vita.it. con il sostegno di Fondazione Cariplo. Racconterò in prima persona, attraverso dieci storie molto diverse tra di loro, che cosa significhi diventare un esempio per la Repubblica italiana. Le persone intervistate e i loro ritratti, che ho tratteggiato, sono infatti tutti di persone che nel corso di questi anni Sergio Mattarella ha voluto chiamare al Quirinale per sancirne il valore civile e sociale con un riconoscimento ufficiale, il cavalierato della Repubblica.

Le vite degli altri è una serie che nasce da un’idea di Riccardo Bonacina sulla scia della grande indicazione di Sergio Mattarella che nel suo settennato si è preso in carico di sottolineare come la spina dorsale dell’Italia stia proprio in questa capacità di solidarietà sociale e prossimità umana. La serie di podcast vuole proporre l’incontro con persone che hanno costruito qualcosa nella vita, spinti dalla voglia di rompere la solitudine e di rispondere a dei bisogni spesso molto concreti. Come Mattia Villardita, 28 anni, impiegato del porto di Savona, che nel tempo libero si traveste da Spiderman, per regalare un incontro inaspettato ai bambini dei reparti pediatrici degli ospedali. O come il “Nonno chef” Dino Impagliazzo, l’incontro col quale abbiamo qui raccontato in anteprima questa estate, in occasione della sua morte, e che è stato poi arricchito anche dalla testimonianza del figlio Marco, presidente della comunità di Sant’Egidio.

Impressionante e gioiosa la testimonianza di Nicoletta Cosentino, 50 anni, di Palermo. Nicoletta, che è stata vittima di abusi in famiglia, ha recuperato la sua indipendenza grazie al percorso con una rete di donne e ha lanciato un’impresa tutta al femminile: Le Cuoche combattenti. Fabbricano deliziosi sughi, conserve e marmellate. Di donne, soprattutto ragazze giovani, si occupa anche Suor Gabriella Bottani, che guida l’associazione Talitha Kum contro la tratta di esseri umani. Dando una seconda possibilità di vita a tante giovani africane, sudamericane e asiatiche, ma anche italiane, che sono state sequestrate e commerciate nella forma più odiosa di schiavismo contemporaneo.

Le vite degli altri parla anche delle città, perché entra nella vita dei quartieri. Tiziana Ronzio ha creato un’associazione contro il degrado in uno dei quartieri più famosi della periferia della Capitale: si chiama “Tor più bella” e scommette sulla voglia di riscatto degli abitanti di Tor Bella Monaca. Simile l’esperienza di Ciro Corona che nel cuore del quartiere Scampia, a Napoli, lotta per permettere una vita pulita nel quartiere di Gomorra. “(R)esistenza” si chiama l’associazione che ha creato e che combatte la criminalità dal basso. Ciro collabora con un’altra donna protagonista de Le vite degli altri, che è Rosalba Rotondo, preside dell’istituto comprensivo Ilaria Alpi- Carlo Levi. La Rotondo è un vulcano di iniziative e attività per non lasciare i giovani e le giovani del quartiere nelle strade, alla mercé della criminalità.

Storia anti degrado è anche quella di Rebecca Spitzmiller, fondatrice di “Retake”, un’associazione per la conservazione dei beni culturali e architettonici delle città, ormai presente in diverse città italiane. Giovane imprenditrice sociale di Verona, Anna Fiscale, ha messo in piedi Progetto Quid”, un’esperienza unica di “economia circolare” nel mondo della moda. Un esempio virtuoso di superamento dell’abbandono e della marginalità. Dei materiali ma anche delle persone. Fra i ritratti, ultima ma non ultima, c’è anche Chiara Amirante, fondatrice della comunità “Nuovi Orizzonti”. La Amirante racconta la sua iniziale “discesa agli inferi” fra i dimenticati e gli invisibili della stazione Termini a Roma. La sua scommessa è sull’ascolto degli altri e produce una cura costante nella lotta contro il degrado e le tante dipendenze, alcolismo, droga, pornografia, che rovinano l’esistenza di tante persone.

Appuntamento con la prima puntata Giovedì 14 ottobre su Chora Media e sulle principali piattaforme gratuite di ascolto oltre che, ovviamente sul nostro sito.


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