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L’Italia non rinunci a migliorare l’assistenza agli anziani non autosufficienti

A pochi giorni dal voto, le 52 organizzazioni del Patto per un Nuovo Welfare sulla non Autosufficienza esprimono la propria preoccupazione per la mancata approvazione della riforma del settore. Al Governo uscente chiedono di approvare il testo della legge delega, così da non vanificare il lavoro fatto. Al nuovo Governo e al nuovo Parlamento, chiedono di fare della non autosufficienza una priorità politica.

di Redazione

L’assistenza agli anziani non autosufficienti è un settore particolarmente debole del nostro welfare: per dirlo non servono studi e dati – che pure ci sono – basta avere esperienza concreta della realtà. Nel nostro Paese sono circa 10 milioni le persone interessante direttamente dall’assistenza alle persone non autosufficienti tra anziani, familiari e operatori. Una fascia della società italiana estesa e dimenticata finora, che ha bisogno di una buona politica.

Tutte le realtà del Patto vivono con grande preoccupazione questi giorni di fine legislatura: è una delusione ogni giorno che passa senza che il Governo uscente approvi il testo del Disegno di Legge Delega per la riforma nazionale del settore. Ora si guarda al prossimo Consiglio dei Ministri, il 28 settembre. Approvare il testo permetterebbe di avviare l’iter di una riforma attesa da trent’anni, già realizzata in tutti i Paesi europei simili al nostro. Il testo è pronto – frutto di mesi di lavoro preparatorio a cui il Patto ha dato un sostanziale contributo – ed è possibile approvarlo anche nell’attuale regime di affari correnti perché si tratta di una riforma prevista dal PNRR. «Pur da migliorare – scrive il Patto – quel testo rappresenta buon punto di partenza e sarebbe fatale disperdere gli sforzi sinora compiuti a favore degli anziani e delle loro famiglie». La sua approvazione in Consiglio dei Ministri è già stata più volte annunciata, l’ultima nel CdM di venerdì scorso, ma sempre senza esito.

Dopodiché, approvato il testo, resta ancora molto lavoro da fare: «Il nuovo Governo e il nuovo Parlamento dovranno proseguire il percorso di elaborazione della riforma e portarlo a compimento, come previsto dal PNRR. Saranno, quindi, chiamati a disegnarne la versione definitiva: l’obiettivo dovrebbe essere un testo ambizioso, all’altezza delle aspettative di anziani e famiglie», precisa il Patto. Per le organizzazioni aderenti ciò significa «una riforma coerente con la proposta del “Sistema Nazionale Assistenza Anziani”, avanzata nei mesi scorsi e recentemente sintetizzata nel “Manifesto per la nuova legislatura”. Ampio sarà lo sforzo da compiere, sia nel definire i contenuti degli interventi sia nel reperire i nuovi finanziamenti necessari, aspetto sinora non affrontato. La condizione per riuscirci è chiara: la non autosufficienza deve diventare una priorità politica. Questo, per il Patto, è il tema di fondo della nuova Legislatura».

Il Patto raggruppa 52 organizzazioni, la gran parte di quelle della società civile coinvolte nell’assistenza e nella tutela degli anziani non autosufficienti nel nostro Paese: rappresentano gli anziani, i loro familiari, i pensionati, gli ordini professionali e i soggetti che offrono servizi. Si tratta della comunità italiana della non autosufficienza, che ha deciso di superare confini, appartenenze e specificità per unirsi.

Foto Pexels


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