Sostenibilità sociale e ambientale

Una borraccia, una sporta e l’oceano

di Sara Bragonzi

Sono i piccoli gesti quotidiani a cui non diamo importanza che possono fare la differenza, anche per non inquinare l'oceano, come mettere in borsa una borraccia e una sporta riutilizzabile per evitare ogni giorno di produrre inutilmente rifiuti di plastica (che solo in parte verranno riciclati).

Ogni anno 8 milioni di tonnellate di plastica finiscono negli oceani. I differenti tipi di plastica che compongono questa enorme quantità rappresentano tra il 60 e il 90% dei rifiuti totali sversati in mare. Nel solo 2015 al mondo sono state prodotte 322 tonnellate di plastica, ovvero l’equivalente di 900 volte l’Empire State Building di New York, come segnala l’UNEP l’agenzia ambientale delle Nazioni Unite.

Ma da dove arriva la plastica che finisce in mare?

I rifiuti di plastica che vengono lasciati sulle spiagge, ai bordi delle strade o nelle discariche mal gestite prima o poi saranno spinti dal vento in un corso d’acqua e da qui in mare. Altre fonti di inquinamento sono meno evidenti ma ci sono, come i pneumatici che si usurano e lasciano sulle strade frammenti minuscoli che poi finiscono negli scarichi d’acqua e poi nell'oceano

Ma ci sono altre fonti meno visibili e altamente dannose che produciamo ogni giorno nella nostra vita quotidiana senza accorgercene. Le micro-plastiche, particelle con diametro di meno di 5 millimetri, sono un pericolo colossale, visto che una volta finite in mare facilmente vengono ingoiate dal krill e dallo zooplacton e da qui entrano nella catena alimentare per arrivare prima o poi nel nostro piatto.

In questo divertente video “Non sono io, sei tu” realizzato per San Valentino non c’è bisogno di sapere l’inglese per capire il significato, finiamo la nostra relazione tossica con la plastica usa e getta.

Alcuni dei cosmetici che usiamo regolarmente, dai dentifrici agli scrub, contengono tanta micro-plastica quanta plastica è utilizzata per produrre il contenitore che li avvolge. Un singolo vestito in materiale sintetico per ogni lavaggio rilascia fino a 1.900 micro fibre.

Cosa fare?

Per questo le Nazioni Unite hanno avviato una campagna globale CLEAN SEAS – Mari puliti, che ha realizzato anche il video, che si rivolge ai Governi, alle azione, alle organizzazioni e direttamente ai cittadini a cui suggerisce semplici azioni di grande effetto per ridurre il problema:

  • Evita di utilizzare cannucce di plastica ( se ne usa 1 miliardo al giorno nel mondo)
  • Ricordati di portare sempre con te un sacchetto per la spesa riutilizzabile
  • Evita l’eccesso di confezioni e il mono-uso
  • Utilizza contenitori per il cibo riutilizzabili
  • Bevi acqua del rubinetto e utilizza borracce o thermos da riempire ogni volta che serve
  • Evita prodotti che contengono micro-plastiche

Si può aderire alla campagna mondiale dell’ONU, dimostrando il proprio impegno diretto, dal sito http://cleanseas.org/take-action, in inglese, francese, spagnolo e portoghese.

In Italia dal 1 gennaio 2018 i sacchetti di plastica mono-uso per frutta e verdura sono stati sostituiti da sacchetti biodegradabili e utilizzabili anche per il compostaggio domestico, un ottimo sistema per ridurre la plastica. Di questa e altre novità che ha portato il nuovo anno ho scritto recentemente


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