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Cooperazione & Relazioni internazionali

Gli scoop del Venerdì di Repubblica e del signor Valle

di Paolo Manzo

Di Jordi Valle la prima a parlarmene era stata la collega e amica Chiara Sirna. “Secondo te è attendibile”? mi chiese. Era il 2007 e questo lario-catalano, editore, giornalista free-lance e ingegnere petrolifero aveva detto “in confidenza” a Chiara che lo stava intervistando per la Provincia di Como che sarebbe partito il giorno dopo per intervistare Fidel. Ma non quello dei wurstel a basso costo, bensì il líder máximo.

“No, è un contaballe”, le risposi senza esitare. “Castro non si fa vedere da mesi, se avesse sul serio lo scoop ti pare che lo verrebbe a dire a te? Secondo me vuole solo farsi pubblicità”. Quando poi lessi l’intervista su Il Venerdì di Repubblica, senza richiamo in prima, senza foto che dimostrassero l’intervista, non a domanda risposta e priva di qualsivoglia contenuto che non fosse già strarisaputo, ebbi la conferma ai miei dubbi. Per scrivere quel pezzo non c’era nessun bisogno di andare all’Avana. Trattavasi di un “contaballe”.

Nei mesi a seguire, tuttavia, l’incredibile lario-catalano riusciva in una serie di altri “incontri” che neanche Mandrake: con Gabriel Garcia Marquez a Cartagena, con il presidente venezuelano Hugo Chavez a Caracas, dopo la morte di Tirofijo in un luogo segreto della foresta amazzonica con i due leader massimi delle Farc, Alfonso Cano e il Mono Jojoy, con il presidente colombiano Uribe dopo la liberazione della Betancourt. Infine di nuovo con Cano, neo leader delle FARC, ricercato da mezzo mondo e che da 8 anni non concedeva interviste. Agli altri perché al signor Valle, in un mese, ne concedeva addirittura due. Un mito…

Un mito che tuttavia mi ha stancato, anche perché sto facendo fatica a intervistare il presidente di una minuscola ong colombiana e, allora, vi lascio con il comunicato con cui il governo colombiano ha smentito la veridicità dell’intervista a Uribe:

Il giornale italiano Repubblica, sul suo supplemento Il Venerdì, ha pubblicato lo scorso 11 luglio un articolo contenente false dichiarazioni che il giornalista Jordi Valle attribuisce al presidente colombiano Álvaro Uribe Vélez.

Lo stesso giorno il Governo ha smentito questa intervista in una lettera inviata alla direzione del periodico, nella quale segnala che: “Il presidente Alvaro Uribe non ha mai rilasciato tali dichiarazioni. Il Mandatario non si è mai incontrato con il signor Valle né gli ha mai concesso alcuna intervista. Il signor Valle non ha più contattato la Presidenza della Repubblica fin dal 2002, come risulta dai registri di questo ufficio”.

Secondo il registro degli ingressi del Dipartimento Amministrativo di Sicurezza (DAS), colui che afferma di chiamarsi Jordi Valle – che secondo la versione dei mezzi di comunicazione sarebbe di nazionalità italiana e si sarebbe incontrato col presidente Uribe lo scorso 26 giugno – non è neppure entrato in Colombia.

Le false affermazioni attribuite al presidente colombiano – la settimana scorsa sul dibattito politico negli Stati Uniti e oggi sulla “Operazione Scacco Matto” – contravvengono al corretto esercizio del giornalismo e provocano un grave danno alla Colombia.

Il comunicato della presidenza colombiana

Shame!


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