Cooperazione & Relazioni internazionali

Fidel, Cuba si può autodistruggere, avanti con le riforme

di Paolo Manzo

Discorso a mio avviso storico di Fidel Castro ieri agli universitari. Ecco i tratti salienti. Per Fidel “uno dei nostri maggiori errori all’inizio e molte volte durante la Rivoluzione è stato credere che qualcuno sapesse qualcosa di socialismo o sapesse come costruirlo. Siamo idioti se pensiamo che l’economia e’ una scienza esatta e eterna. Si perde tutto il senso dialettico quando qualcuno crede che quella stessa economia di oggi è uguale a quella del periodo di Lenin o Marx”.

“Le sovvenzioni devono essere soltanto per le cose essenziali altrimenti come copriamo i costi?”. “Dobbiamo applicare il massimo di razionalità nei salari, nei prezzi, nelle pensioni. Nessuno spreco. Non siamo come i paesi capitalisti dove tutto ciò si lascia alla sorte”.

“E’ solo una questione etica?” ha chiesto Fidel agli universitari, “sì è innanzitutto una questione etica ma, anche una questione economica vitale”.

Poi altre domande, chiedendo agli universitari di riflettere bene per trovare una risposta: “Può essere irreversibile un processo rivoluzionario? Quali idee e che grado di coscienza rendono irreversibile un processo rivoluzionario?”.

In chiusura Fidel ha avvertito che “Cuba può autodistruggersi da sola, il sistema può autodistruggersi da solo” ma “quelli che non possono distruggerla sono loro”, riferendosi agli Stati Uniti. Per evitare l’autodistruzione bisogna dunque appoggiare le riforme di Raul che ha garantito che le “idee” del fratello Fidel sono “presenti in tutte” le misure socioeconomiche – riduzione delle spese sociali e incentivazione del capitale privato – che mirano ad “attualizzare” il modello cubano.


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