Cooperazione & Relazioni internazionali

Battisti, sogni d’oro in un albergo di superlusso

di Paolo Manzo

Cesare Battisti esce dal carcere di Papuda alle 24.01 di giovedì 9 giugno e passa di fronte al posto di blocco imposto ai giornalisti a 4 Km dalla prigione di massima sicurezza in cui era rinchiuso da più di quattro anni. Nonostante i fotografi in mezzo alla strada cerchino di bloccarne l’ultima fuga per scattare l’istantanea dell’anno, l’autista accelera. Davanti, alla sua destra uno dei tanti avvocati dell’ex terrorista, il baffuto avvocato Luiz Eduardo Greenhalgh, fondatore del Pt di Lula nonché difesnore di Daniel Dantas, il banchiere condannato a 10 anni per crimini finanziari e sospettato di avere passato molti denari a molti esponenti del Partito dei Lavoratori. Ci sono tutti i media brasiliani ad attendere Battisti, che seduto alla destra, dietro Greenhalgh, indossa un blazer giallo tendente al bianco e che, nonostante i flash e le tante domande – “Cesare, vuole inviare un messaggio di riconciliazione alle vittime dei PAC in questo momento?” la nostra – saluta con il suo solito sorriso tra il beffardo e l’enigmatico. La prima notte da uomo libero e leggero, felice di essere riuscito ancora una volta dopo oltre 30 anni di latitanza a sfuggire alla giustizia italiana, Battisti l’ha trascorsa in un hotel di lusso di Brasilia. Il conto, di 400 reais pari a poco meno di 200 euro, è a carico di Greenhalgh. Camilo, impeccabile steward della reception nega l’evidenza, negherebbe anche di chiamarsi Camilo perché così gli è stato detto di dire, noi abbiamo visto entrare Cesare Battisti assieme al suo avvocato là. Assieme alle troupe delle tv brasiliane motorizzate. Sogni d’oro Cesare e, soprattutto, da uomo libero.


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