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Cooperazione & Relazioni internazionali

Brasile: il veto possibile di Dilma al nuovo Codice Forestale

di Paolo Manzo

In vista di Rio +20 e delle proteste a livello mondiale per il Nuovo Codice Forestale Dilma Rousseff sta pensando di porre il suo veto alla legge già approvata dalla Camera e dal Senato verde-oro. In particolare il veto andrebbe a colpire la tanto discussa amnistia ai disboscatori. Sandra Charity, direttrice Foreste del WWF Inghilterra, fa sapere da Londra che la nuova legge, se controfirmata da Dilma, “sarà addirittura quasi peggio del primo Codice forestale, quello del 1934”. Per Greenpeace “se la Rousseff non dovesse porre il veto sarà molto difficile per lei e il Brasile presentarsi al Rio + 20 come difensori dell’ambiente”. E intanto in Brasile è nato il movimento “VETALO TODO DILMA”, letteralmente “Vetalo tutto” che furoreggia nelel reti sociali e che è appoggiato da intellettuali, artisti e personaggi come Marina Silva, l’ex ministro dell’Ambiente di Lula che lasciò l’incarico proprio prevedendo il cambio delle politiche ambientali da parte dell’esecutivo brasiliano. Da oggi la presidente Rousseff ha ancora tre settimane per decidere. L’altroieri, per la cronaca, Dilma ha incontrato Katia Abreu, deputata della “bancada ruralista”, ovvero la schiera di parlamentari, la maggioranza visti i risultati delle votazioni alla Camera e al Senato, a favore di più “capitalismo produttivo” anche in Amazzonia. La nostra speranza è che le abbia preannunciato il veto ma, purtroppo, sul polmone verde del mondo gli interessi economici – delle multinazionali brasiliane ed internazionali – sono oggettivamente enormi.


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