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Cooperazione & Relazioni internazionali

Cartes non fa rima con “cartel” ma ci assomiglia molto

di Paolo Manzo

Gli uruguaiani hanno trovato le prove che cercavano dallo scorso luglio e hanno finalmente messo sotto processo Viveros Cartes, attempato pilota di piper che è solito frequentare la Triple Frontera stracarico di droga

L’ultima volta però, a luglio, gli è andata male e lo hanno beccato mentre sorvolava l’Uruguay dov’era entrato sotto falso nome

Arrestato ora risulta che, poco prima, aveva consegnato i 478 Kg di marijuana che trasportava a narcos che ancora oggi, in attesa della legalizzazione, stanno facendo affari d’oro sul mercato di Montevideo

Ora sono uscite le prove che il Cartes in questione era solito fare la tratta stracarico di droga, viaggi da 450 Kg a botta, insomma e il quasi settantenne narco-pilota Viveros Cartes è destinato a compiere i 70 anni in galera, nel bellissimo paese sudamericano che si chiama Uruguay

Fin qui la cosa sarebbe quasi di routine, la droga, dalla coca alla maria, da decenni finanzia l’economia legale e la politica in questo continente e le rotte sono oggi più attive che mai. La Triple tra Brasile, Argentina e Paraguay del resto è solo superata della triple tra Bolivia, Brasile e  Perù …

Smette di essere di routine se il Viveros Cartes in gattabuia si scopre essere lo zio di Horacio Cartes, “flamante” presidente del Paraguay

Costui sarà stato prima della vittoria elettorale anche un simpaticissimo magnate del tabacco, delle bevande, proprietario della banca Amambay e di almeno 20 altre aziende operanti nei settori di bestiame, trasporti e abbigliamento sportivo, nonché presidente del principale team di quel paese, questo qui ci interessa poco

Importa che Cartes (Horacio) è stato per 90 giorni in galera perché all’epoca di Stroessner fece i soldi con l’aggiotaggio sul dollaro ma, soprattutto, a leggere bene la sua biografia non autorizzata si scopre che era amico del narcos brasiliano Milton Machado, vicino al boss Fernandinho Beira Mar da cui, a inizio anni Novanta, comprò una fazenda.

Nel 2000, poi, decine di kg di coca (20 o 100, non lo so, ma almeno 20) e 343 kg di mariujana che trasportava un piper brasiliano atterrarono “per emergenza” vicino, vicinissimo ad un’altra sua proprietà … insomma, questione di metri…

“Sfortuna” disse lui. “Sfortuna” ripete oggi suo zio.

Ad Asuncion sanno che a Montevideo Cartes assomiglia sempre più a “cartel”? Sì, lo sanno


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