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Cooperazione & Relazioni internazionali

Venezuela: la lettera di pace di Francesco fa a pugni con il tweet di guerra di Cabello

di Paolo Manzo

“La violenza non conduce mai alla pace, vi chiedo il coraggio del perdono e della misericordia”, questa la sintesi della lettera scritta dal Papa letta ieri a Caracas dal nunzio apostolico in Venezuela, mons. Aldo Giordano, all’apertura del primo incontro per la pacificazione del Paese tra il governo e l’opposizione. In 58 giorni di proteste in Venezuela sono morte 41 persone (32 civili e 9 funzionari delle forze di sicurezza), 2314 manifestanti sono stati arrestati, 700 feriti, oltre 100 i casi denunciati di tortura e numerosi gli arresti di politici d’opposizione (tra cui Leopoldo Lopez, leader di Voluntad Popular, partito iscritto all’Internazionale Socialista, i sindaci di San Cristobal e San Diego) mentre alla deputata eletta in Parlamento con il maggior numero di voti è stato tolto il seggio per “tradimento alla patria”.

Il Papa ha poi invitato tutti a non fermarsi “alla congiuntura conflittuale” ma ad aprirsi “vicendevolmente per divenire ed essere autentici operatori di pace. Al cuore di ogni dialogo sincero c’è, anzitutto il riconoscimento e il rispetto dell’altro. Soprattutto c’è l’eroismo del perdono e della misericordia, che ci liberano dal risentimento, dall’odio e aprono una strada veramente nuova. Si tratta di una strada lunga e difficile, che richiede pazienza e coraggio, ma è l’unica che può condurre alla pace e alla giustizia. Per il bene di tutto il popolo e per il futuro dei vostri figli vi chiedo di avere questo coraggio”.

Poco dopo la lettura da parte del nunzio apostolico Giordano delle parole scritte da Papa Francesco e mentre parlava il leader dell’opposizione Henrique Capriles Radonski, il presidente del Parlamento venezuelano Diosdato Cabello postava sul suo account personale di Twitter il seguente messaggio: “Definitivamente el asesino fascista capriles tiene problemas, no entiende que perdió las elecciones de abril pareciera que le falta algo

Tradotto: “Senza dubbio l’assassino fascista Capriles non capisce che ha perso le elezioni di aprile e sembrerebbe che gli manchi qualcosa (qui c’è un doppio senso, può voler dire ‘gli manca una rotella in testa’ o può essere un riferimento velato ai presunti gusti omosessuali di Capriles, per altro da lui smentiti, una “strategia” già usata in passato da Mario Silva, anchorman della tv chavista, ndr)”.

Insomma, alla lettera di pace del Papa, Cabello ha risposto con un tweet di guerra, in cui “l’altro” che Francesco invita a rispettare è definito un “fascista assassino”.

Se il buon giorno si vede dal mattino non è un bell’inizio per il dialogo e la consapevolezza che, davvero, ci vorrà un miracolo per risolvere la crisi venezuelana. E allora non è un caso che per mediare tutti abbiano richiesto oltre all’Unasur anche la Santa Sede …


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