Non profit
13.500 associazioni sono tornate in gioco
Il Milleproroghe accoglie le ragioni degli esclusi
di Redazione
Con l’emendamento approvato dalla commissione Affari costituzionali del Senato, tutti i soggetti esclusi per vizi formali o errori dal 5 per mille per gli anni finanziari 2006 – 2008 potranno regolarizzare la loro posizione entro il 30 aprile. Si tratta di una decisione importante visto che la mancanza di una proroga avrebbe definitivamente escluso 6mila organizzazioni dal 5 per mille del 2006 e 7.500 organizzazioni dalla ripartizione dei fondi per il 5 per mille del 2007. Nulla si può dire del 2008 di cui non sono stati ancora resi noti i dati.Icosiddetti “Milleproroghe” sono norme di iniziativa governativa volte a prolungare i termini ultimi di altre leggi, posticipando chiusure o scadenze o al contrario rinviandone l’applicazione.
I Milleproroghe sono quindi il simbolo dell’incapacità di politica e burocrazia di adeguarsi alle leggi che la stessa politica e la stessa burocrazia approvano e formulano.
Nel Milleproroghe di quest’anno, ratificato in Senato e in corso di approvazione alla Camera, troviamo la riapertura dei termini delle prime edizioni del 5 per mille (2006, 2007, 2008) resa necessaria, secondo i proponenti, dall’alto numero di enti esclusi solo per aver inviato in ritardo (o non averlo proprio fatto) la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà che ogni anno miete vittime in abbondanza.
Un po’ sorprende che siano stati riaperti i termini anche sul primo anno, in quanto si riteneva che fosse già questione risolta grazie alla proroga del Milleproroghe scorso (che riapriva i termini fino a tutto gennaio 2009).
Evidentemente brucia sapere che ci sono ancora 8,3 milioni di euro in ballo che rischiano di tornare a disposizione dello Stato, invece che nelle casse di oltre 6mila organizzazioni.
Detto che anche il 2007 era stato prorogato dalla norma dello scorso anno, le cifre della seconda edizione sono ancora più pesanti. Ogni quattro iscritti, uno è stato escluso e le somme non assegnate agli esclusi ammontano ad oltre 15 milioni.
Del 2008 non è dato sapere. Si dice che l’Agenzia delle entrate sia quasi pronta a pubblicare gli elenchi della terza edizione e a questo punto sarebbe utile che venissero pubblicati prima della scadenza dei termini prorogati.
Mi spiego. La proroga di quest’anno stabilisce che entro il 30 aprile chi si è visto escludere dai primi 5 per mille possa integrare la documentazione mancante per rientrare tra gli ammessi.
Per i primi due anni, ogni ente è consapevole se è stato ammesso oppure no. Per il 2008 non esistono ancora le liste, e pertanto un ente sa di essere stato escluso solo se ha ricevuto una comunicazione da parte della locale Direzione delle Entrate.
Ma esperienza vuole che, per diverse ragioni, ad un ente il provvedimento di esclusione o non sia stato inviato oppure non l’abbia ricevuto (per cambio sede non comunicato ecc).
In questo caso l’ente in questione non avrebbe risposto entro i dieci giorni prescritti dalla norma per presentare informazioni utili all’Ufficio per tornare sui suoi passi.
Pertanto la pubblicazione degli elenchi 2008 prima della scadenza del 30 aprile è assolutamente necessaria in quanto consentirebbe ad una buona parte degli esclusi di prendere coscienza di uno status comunque rimediabile.
Cosa deve fare chi è stato escluso.
Ad oggi non ci sono ancora informazioni, in quanto siamo ancora nel bel mezzo del dibattimento parlamentare; se fosse confermata la prassi dello scorso anno, gli enti esclusi dovranno trasmettere, a mezzo raccomandata r.r., alla Direzione regionale delle entrate nel cui ambito hanno la propria sede legale, una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà attestante il perdurare del possesso dei requisiti previsti. Il modello di dichiarazione sarà verosimilmente pubblicato in tempi utili sul sito dell’Agenzia delle entrate.
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