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5 per mille: alzato il tetto a 380 milioni

La norma è contenuta nel maxiemendamento del governo che andrà in discussione domani alla Camera. Stanziati anche 500mila euro per i pagamenti 2006-07

di Gabriella Meroni e Riccardo Bagnato

Il governo alza il tetto del 5 per mille, portandolo a 380 milioni di euro. La norma è contenuta nel maxiemendamento del governo che andrà in discussione domani alla Camera e sul quale è stato posto il voto di fiducia. E Vita.it è in grado di anticipare il testo della modifica.

Nel maxiemendamento del governo alla Finanziaria, infatti, è stato inserito l?innalzamento del tettuccio da 100, che passa così a 380 milioni di euro per il 2009 (anno fiscale 2008). Sono quindi state accolte, grazie alla mobilitazione via web delle ultime ore, le richieste portate avanti da mesi dal terzo settore italiano.

Un?altra novità riguarda lo stanziamento, che qui viene previsto per la prima volta, di fondi destinati al ministero della Solidarietà sociale per l?erogazione delle somme. In pratica, si tratta di un fondo che dovrà coprire le spese di gestione della ?pratica? dei pagamenti per gli anni 2006 e 2007.

Da dove vengono presi questi fondi? Sorpresa: vengono sottratti, per così dire, allo 0,5 per cento del contributo che era destinato in parti uguali all?Agenzia per le onlus e alle organizzazioni di rappresentanza del terzo settore considerate ?parti sociali? (leggi: Forum del terzo settore). Intendiamoci: i fondi per questi due organismi non vengono cancellati, semplicemente se prima lo 0,5 per centooo era da dividere in due, ora è da dividere per tre.

Per avere la definitiva conferma occorrerà attendere questo pomeriggio, quando il testo del maxiemendamento – attualmente all’esame dei tecnici di Montecitorio – verrà trasmesso all’aula per essere poi votato nel pomeriggio di domani.

Il testo
8. Per le finalità di cui ai commi da 5 a 7 (5 per mille, ndr) è autorizzata la spesa nel limite massimo di 380 milioni di euro per l?anno 2009
9. Al fine di consentire un efficace e tempestiva gestione del processo finalizzato alla erogazione da parte del ministero della Solidarietà sociale dei contributi dei 5 per mille relativi agli anni finanziari 2006 2007, sono stanziati 500mila euro a valere sulle risorse di cui al comma 1235 dell?art. 1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296.
10. Al comma 1235 dell?art. 1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, dopo le parole «parti sociali» sono aggiunte le seguenti parole: «e alla copertura degli oneri necessari alla liquidazione agli aventi diritto delle quote del 5 per mille relative all?anno finanziario 2006 2007».
11. Per lo svolgimento dell?attività di erogazione dei contributi il ministero della Solidarietà sociale può stipulare apposite convenzioni con un intermediario finanziario.

Un successo della società civile e della politica
Le voci si sono rincorse negli ultimi due giorni. Il 5 per mille abolito? Il 5 per mille che doveva sopperire alle richieste dei Tir? Tutto vero e tutto falso. Se non fosse stato per la mobilitazione di oltre 13mila aderenti alla campagna “alziamo il tetto”, all’impegno di alcuni parlamentare, del presidente della Commissione Affari sociali della CAmera, Mimmo Lucà, del verde Angelo Bonelli, ai democratici Luigi Bobba, Giorgio Benvenuto, Francesco Ferrante, Giuliano Barbolini ed Ermete Realacci, fino ai parlamentari dell’opposizione, come i forzisti Maurizio Lupi e Giorgio Jannone. Alla presa di posizione pubblica del Forum del Terzo settore, di Auser, Acli, Ail e tante altre associazione. Se non fosse per tutto questo, chissà dove sarebbe ora il 5 per mille? Se la politica non avesse ascoltato? Lascia il tuo commento.

Le prime reazioni
“La decisione del governo di fissare un tetto piu’ ampio per il finanziamento al 5 per mille ”e’ molto positiva e importante. Era una richiesta che veniva con forza da molti mondi dell’associazionismo e del volontariato, dal forum del Terzo settore, al Forum per la sussidiareta”’ Cosi Ermete Realacci, deputato del Partito Democratico, commenta la decisione del Governo.

‘Sono molto soddisfatto: e’ positiva la scelta del governo di alzare a 380 milioni di euro il tetto previsto per il cinque per mille nel 2009”. Cosi’ invece Maurizio Lupi di Forza Italia e promotore dell’Intergruppo della sussidiarieta’. ”Cio’ nonostante – conclude – il nostro impegno non si esaurisce qui. Abbiamo vinto una battaglia, ma non la guerra. Per questo l’intergruppo parlamentare per la Sussidiarieta’ riprendera’ subito a lavorare perche’ il cinque per mille diventi una misura strutturale del nostro sistema fiscale. Il successo registrato nel 2006 e nel 2007, con oltre il 50 per cento dei contribuenti che ha usufruito di questa possibilita’, ci impone un passo ulteriore”.


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