5 per mille, ma per davvero
5 per mille, lo Stato dica come spenderà l’extra tetto
«Cosa ne sarà dei 79 milioni di sforamento del 2024 e cosa ne è stato dei 28 milioni di sforamento del 2023? Sono domande legittime degli enti e dei contribuenti a cui il governo dovrebbe rispondere». L'intervento della portavoce nazionale del Forum del Terzo settore a sostegno della campagna "5 per mille, ma per davvero" promossa da VITA e 63 fra le maggiori organizzazioni del Terzo settore

cosa ne sarà dei 79 milioni di “extra-tetto” del 5 per mille, che lo scorso anno gli italiani hanno destinato al Terzo settore (o alla ricerca scientifica e altro) ma che, a causa dei limiti fissati per legge, torneranno nelle casse dello Stato? E cosa ne è stato dei 28 milioni di sforamento del 2023?
Sono domande più che legittime da rivolgere al Governo, non solo da parte dei soggetti che beneficiano di questo contributo — che anche quest’anno riceveranno meno risorse di quelle che spetterebbero loro — ma anche e soprattutto da parte dei cittadini, che non vedono rispettata la volontà espressa, come da previsione di legge, nella dichiarazione di redditi.
Come è ormai noto, dal 2022 il Governo ha portato il tetto al 5 per mille a 525 milioni: tutte le risorse eccedenti questa cifra tornano automaticamente nella disponibilità dello Stato e possono quindi essere utilizzate — come è molto probabile che accada — per finalità ben diverse da quelle sulle quali i cittadini sono chiamati a esprimersi. Soprattutto per le realtà sociali, il 5 per mille è tra le principali fonti — in certi casi, l’unica — di sostenibilità. Per questo vi fanno grande affidamento e investono durante l’anno in promozione e comunicazione delle loro attività. Negli ultimi anni, i dati sul 5 per mille mostrano sempre di più una contraddizione interna. Da una parte, cresce il numero dei contribuenti e, con l’unica eccezione del 2021, il numero delle firme: statistiche, queste, molto positive che dimostrano che, nonostante ci sia ancora molto lavoro da fare per promuovere e informare sul 5 per mille, sempre più persone si sensibilizzano agli obiettivi di questo istituto. Dall’altra parte, però, aumenta anche lo sforamento del tetto e dunque si allarga la forbice tra ciò che i cittadini destinano a una specifica causa e quanto arriva effettivamente “a destinazione”. È una situazione che genera delusione e frustrazione tanto nei soggetti beneficiari quanto nei contribuenti, e che a questo punto non è più possibile tollerare. D’altronde, quando si parla di allontanamento delle persone dalla politica e di sfiducia verso le istituzioni bisognerebbe, a mio avviso, riflettere anche su questo tema, perché anche da una migliore e più giusta gestione del 5 per mille passa una piena opportunità per i cittadini di partecipare e dare il contributo allo sviluppo del proprio territorio e del Paese.
L’istituto del 5 per mille è una norma cardine della sussidiarietà fiscale. Anche per questo continuiamo a chiedere che lo si rafforzi, raccontandone l’importanza attraverso una campagna promozionale ad opera delle istituzioni, e che lo si migliori introducendo meccanismi di perequazione che vadano incontro alle realtà di Terzo settore più piccole e più bisognose di questo contributo.
Nei mesi scorsi, più volte il Governo ci ha rassicurato dicendo che avrebbe preso iniziative in merito al tetto al 5 per mille, ma come sappiamo finora sono state parole cadute nel vuoto. Anche quest’anno la partita si giocherà in vista della Legge di Bilancio e il Forum Terzo Settore sarà pronto ad alzare la voce: non chiediamo elogi, ma che si agevoli l’autonoma crescita ed evoluzione del Terzo settore, anche e in particolare attraverso il 5 per mille, perché connette direttamente le organizzazioni con le persone che credono nel loro operato e vogliono sostenerlo.
Questo contenuto è tratto dal numero di VITA magazine “5 per mille, ma per davvero” è stato eccezionalmente reso disponibile a tutti e tutte, se apprezzate il nostro impegno, se volete supportarci e sostenere la campagna, abbonatevi a VITA.
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