Almeno 65 persone sono morte in India in un attacco dinamitardo, compiuto presumibilmente da ribelli maoisti, che ha fatto deragliare un treno nello stato di West Bengala. “Al momento sono stati recuperati 65 corpi” ha detto Samar Ghosh, ministro dell’Interno dello
Il ministro dell’Interno dello stato di West Bengala, inoltre, ha indicato che l’attentato ha provocato oltre 200 feriti, molti intrappolati nei rottami delle carrozze del treno espresso diretto a Mumbai.
Secondo i primi accertamenti, l’ordigno avrebbe divelto un tratto dei binari. “Sospettiamo un sabotaggio” dei ribelli maoisti, ha indicato Vivek Sahai, funzionario delle Ferrovie indiane, aggiungendo che “il conducente del treno ha udito un forte scoppio”.
È opera dei ribelli maoisti l’attentato alla ferrovia che ha provocato almeno 65 morti e 200 feriti nello stato indiano di West Bengala. “Sospettiamo un gruppo di Naxalites”, ha detto da Calcutta il capo della polizia Bhupinder Singh, con riferimento al movimento maoista fondato a fine anni Sessanta nella zona di Naxalbari del Bengala Occidentale. Un gruppo che, secondo il primo ministro indiano Manmohan Singh, rappresenta la minaccia principale alla sicurezza interna, essendo accusato della morte di oltre 1300 persone nelle violenze scatenate dal gennaio 2009. Il capo della polizia ha inoltre precisato che sul luogo del deragliamento sono stati rinvenuti dei volantini dei ribelli.
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