Famiglia
Longevità: vive di più chi non teme d’invecchiare
Sette anni in media. A dimostrare il potere del 'pensare positivo' è uno studio americano pubblicato sul numero di agosto del 'Journal of Personality and Social Psychology
di Paolo Manzo
Chi non ha paura di rughe, capelli bianchi e acciacchi, vive più a lungo. Pensare con ottimismo alla propria vecchiaia, infatti, fa guadagnare ben 7 anni e mezzo. E rallenta l’invecchiamento, che invece arriva prima per chi se ne preoccupa costantemente.
A dimostrare il potere del ‘pensare positivo’ è uno studio americano pubblicato sul numero di agosto del ‘Journal of Personality and Social Psychology’.
Addirittura, essere ottimisti sugli anni che passano inesorabili, regala anni di vita in più rispetto a quelli guadagnati – affermano i ricercatori dell’università di Yale, nel Connecticut – non fumando o facendo regolarmente esercizio fisico.
L’equipe di psicologi, coordinati da Becca Levy, ha passato al setaccio le vite di 660 volontari ‘over50’. I tassi di mortalità dei partecipanti sono stati confrontati con le risposte che loro stessi avevano dato a un questionario distribuito 23 anni prima.
Le domande puntavano a scoprire l’idea che ciascuno aveva della vecchiaia: si chiedeva, per esempio, se si era d’accordo o meno con il detto ‘piu’ invecchi, meno sei utile’.
Secondo i ricercatori, la convinzione che vecchiaia significa solo rughe, acciacchi e perdita di autosufficienza influisce sulla voglia di vivere. Mentre guardare con tranquillità e ottimismo agli anni che avanzano ha un effetto benefico maggiore delle buone abitudini, come tenere bassi pressione e colesterolo, che ‘regalano’ 4 anni di vita in più o , non fumare e fare esercizio fisico, con cui si guadagnano fra uno e tre anni in più.
Non solo. Il cuore e le arterie di chi è afflitto dall’ansia e della paura di invecchiare ed è condizionato dagli stereotipi negativi sugli anziani, non sa reagire allo stress ed è, dunque, più vulnerabile.
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