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Turismo responsabile

Il senso di Teresa per il viaggio. E per le persone

di Francesca Cutrone

Dalla laurea in ingegneria ambientale alla startup per promuovere il viaggiare consapevole, Teresa Agovino non ha mai smesso di mettere la propria competenza a servizio degli altri. La sua storia personale racconta di grandi escursioni e di rispetto per le comunità incontrate lungo il suo percorso. Perché la sostenibilità ambientale passa per l’ascolto delle persone

«Preferisco che siano le storie di ciò che ho fatto a raccontare chi sono», Teresa Agovino apre così la sua intervista a VITA. Lei, che nella vita è anche ingegnere ambientale, ha un obiettivo personale: «Generare un impatto positivo sull’ambiente e sulle comunità locali». Per farlo ha scelto di mettere la propria competenza a servizio degli altri, con progetti di turismo sostenibile, capaci di ispirare.

«Durante un viaggio in Africa ho capito quale sarebbe stata la mia strada. Stavo lavorando alla potabilizzazione delle acque e più incontravo i villaggi e i loro abitanti più mi rendevo conto dell’entità del problema. Un sentimento in contrasto con quell’entusiasmo che inizialmente mi aveva portata a viaggiare; ciò nonostante, ho continuato a lavorare. Fino a quando, un giorno, mi sono trovata in un villaggio remoto della Tanzania: qui, il capo villaggio mi ha stretto le mani e mi ha implorata di far arrivare l’acqua alla sua gente. Mancava ormai da quattro mesi. Nell’esatto momento in cui mi è stata affidata quella sfida, è stata chiara la mia missione: sono qui su questa Terra per supportare le comunità che incontro».

Teresa ha allineato valori etici e scelte professionali, puntando a vivere esperienze lavorative che le permettessero di raggiungere una soddisfazione “morale” più che economica. Infatti, come lei stessa ricorda, un ingegnere ambientale ha ben altri riconoscimenti in termini di retribuzione, se guarda al mondo delle aziende. Tuttavia, per supportare le comunità con progetti che non vengano calati all’alto è la cooperazione internazionale la risposta adeguata.

«E, così, questa mia missione mi ha portata in giro per il mondo tra Ecuador, Perù, Laos, Thailandia, Jamaica e tanti altri angoli del Pianeta per collaborare con Ong, enti non profit e associazioni locali su progetti di cooperazione internazionale. Per farlo ho sempre cercato partner del territorio già da tempo a contatto con le comunità locali».

Tra ingegneria ambientale, cooperazione internazionale e turismo sostenibile, le esperienze vissute da Teresa Agovino sono diverse, ma tutte con un unico obiettivo: quello dell’attenzione per ambiente e persone. Così, in Ecuador, a Mera, in collaborazione con Ayni Cooperazione – il portale italiano del volontariato internazionale – ha condotto diversi audit di sostenibilità volti a misurare quali ricadute hanno progetti di recupero per gli animali selvatici nella foresta Amazzonica ecuadoriana sulle comunità locali.

A Taquile Teresa ha supportato due associazioni peruviane nella realizzazione di un progetto di potabilizzazione dell’acqua al servizio dell’isola. A Lima, invece, in collaborazione con il Ceprof – associazione non profit che opera in uno dei quartieri periferici più difficili della capitale peruviana – ha condotto uno studio di fattibilità in materia di recupero dei rifiuti organici e realizzato laboratori di compostaggio.

A Cuzco (Perù) ha supportato il Caith – associazione peruviana di turismo responsabile – nell’ideazione di itinerari sostenibili nel cuore della città, coinvolgendo la comunità locale e implementando le politiche di sostenibilità territoriale. Sempre a sostegno del turismo sostenibile, in Jamaica, a Montego Bay, Teresa si è occupata di formare lo staff locale in materia ambientale e ha certificato la sostenibilità turistica degli alberghi, in accordo agli standard internazionali Travelife. «Lavorare nelle diverse comunità locali mi ha portata a soggiornare in luoghi turistici che ho vissuto attraverso gli occhi dei locali. Dunque mi è stata chiara l’entità dell’impatto del turismo sull’ambiente e sulle comunità: dalle paghe etiche, alla disponibilità di acqua fino alla condizione dei rifiuti nei villaggi».

Così Teresa si apre al tema del turismo responsabile. Può essercene uno con un minore impatto? «A partire da questa domanda ho deciso di intraprendere un percorso di formazione internazionale con il Gstc (Global Sustainable Tourism Council), l’organizzazione istituita dal Unwto (United Nations World Tourism Organisation) e dall’Unep (United Nations Environment Programme). Quindi, è iniziato il mio viaggio in qualità di auditor esterno di turismo sostenibile a supporto degli operatori nelle fasi di formazione, miglioramento e certificazione della sostenibilità». Questo percorso ha permesso a Teresa Agovino di capire cosa non funziona nel contesto locale. Una consapevolezza che si trasforma e prende forma ulteriore quando, a cavallo della pandemia, inizia a lavorare per una startup benefit, Faroo: «Il primo tour operator di esperienze e viaggi a impatto positivo, il cui obiettivo è incentivare e democratizzare il turismo sostenibile. Con Faroo il turismo diventa uno strumento di sostenibilità per formare e informare scuole, aziende, operatori e comunità. Nel caso delle aziende, ad esempio, accompagniamo i dipendenti attraverso percorsi di team building ad impatto positivo. Per farlo, selezioniamo gli operatori turistici del territorio (dall’accomodation al fornitore di servizi) con cui organizziamo delle attività a scopo turistico, dinamiche e funzionali a portare la sostenibilità in azienda».

Le esperienze sono tutte certificate. Faroo ha sviluppato uno standard di valutazione (riconosciuto dall’Onu) per misurare i livelli di sostenibilità degli operatori coinvolti. Ciò permette alle stesse aziende di fare Corporate Social Responsibility: un certificato rilasciato da Faroo attesta che il gruppo ha partecipato a un evento sostenibile, indicandone gli indicatori sociali e ambientali da poter inserire nei report di sostenibilità. A tutte queste esperienze si aggiunge l’attività di divulgazione che Teresa non ha mai abbandonato: «Credo fortemente nel cambiamento che viene dal basso ed è per questo che mi impegno per rendere accessibili i temi della sostenibilità attraverso le ore di docenza presso scuole e università, ma anche sui social». Se siete interessati ad ascoltare la voce di un’esperta che dedica la sua vita alla cura delle persone e dell’ambiente che abitani, trovate Teresa Agovino ad aspettarvi su Instagram (@teresa_agovino) con il suo Green Corner.

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