Disabilità

Sostegno e corsi Indire: la carica dei 52.622

Quattro mesi, in modalità telematica (inclusi i laboratori). Tirocinio previsto solo per chi ha conseguito un titolo di specializzazione sul sostegno all'estero ma non ha insegnato in Italia. Costi dai 900 ai 1.500 euro. I posti? Sono 52.622, di cui il 36% solo in Lombardia e Piemonte che sono le regioni in cui gli insegnanti di sostegno specializzati sono introvabili. Più quelli che hanno già un titolo estero. Ecco i testi dei due decreti con i commenti di Vincenzo Falabella, Francesca Palmas e Giuseppe Argiolas

di Sara De Carli

Il ministero ha pubblicato i testi dei due decreti che vanno a regolare i nuovi corsi attivati in via straordinaria e transitoria (i testi non si stancano di ripeterlo) per il conseguimento della specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità. Si tratta del Decreto Ministeriale n. 75 del 24 aprile 2025 e del Decreto Interministeriale n.77 del 24 aprile 2025. Entrambi sono, precisa il ministero, in corso di registrazione presso gli organi di controllo.

Il primo decreto riguarda chi ha già avuto un incarico sul sostegno di almeno tre anni negli ultimi cinque, pur non avendo la specializzazione. La specializzazione ora potrà averla tramite percorsi di quattro mesi, interamente online, erogati da Indire o dalle università (autonomamente o in convenzione con Indire): corsi che dovranno concludersi entro il 31 dicembre 2025. Online è già tutto un fiorire di post sponsorizzati delle università telematiche che promettono attraverso tali corsi una “svolta nella carriera”.

La ratio della misura

La ratio? «Sopperire all’attuale fabbisogno di docenti di sostegno, in via straordinaria e transitoria». Tali percorsi di specializzazione sul sostegno sono aggiuntivi rispetto a quelli che, in base alla normativa vigente, sono affidati ordinariamente alle Università (i cosiddetti Tfa). La richiesta di superare le differenze tra i percorsi di formazione erogati dall’Indire e i percorsi di formazione erogati dalle Università, che pure era stata subito tematizzata dal Consiglio superiore della pubblica istruzione, è stata – dice il ministero nel decreto – impossibile da accogliere «per la diversa natura giuridica dei soggetti che erogano i corsi, essendo solo in capo agli Atenei la possibilità di rilasciare Crediti Formativi Universitari. Infatti tali percorsi rilasceranno dei Crediti Formativi afferenti al sistema degli ECTS (European Credit Transfer System) e non Cfu. Niente da fare nemmeno per la richiesta di erogare i corsi in presenza, al pari del Tfa, «in quanto le attività svolte on line permettendo di specializzare docenti con tre anni di servizio là dove si riscontra maggiore carenza di docenti con il titolo di specializzazione per il sostegno».


In sostanza i “percorsi Indire” da 30 crediti formativi sono e restano altro rispetto alla specializzazione da 60 Cfu conseguita con l’ordinario percorso universitario: «Ma allora non si capisce come le due cose poi conviveranno nelle graduatorie», afferma Francesca Palmas, responsabile Scuola e Centro Studi dell’Associazione ABC Italia-Associazione Bambini Cerebrolesi e membro dell’Osservatorio sull’inclusione scolastica del ministero. «Chi ha la specializzazione universitaria avrà precedenza su chi ha la specializzazione Indire? Oppure no? Ma allora come si possono porre sullo stesso piano due percorsi che non danno lo stesso titolo e che sono oggettivamente così disomogenei fra loro?». Domande aperte che, afferma Giuseppe Argiolas, presidente del Coordinamento Italiano Insegnanti di Sostegno, «dovranno essere sciolte da un’ulteriore direttiva attuativa del ministero, anche se è chiaro che ciò che conta sarà il fabbisogno di docenti in ciascuna regione, saranno le necessità di personale rilevate a livello territoriale a fare da ago della bilancia».

In pratica

I percorsi sono attivati con un numero di corsisti compreso fra le cinquanta e le centocinquanta unità, distinti per ogni grado di istruzione. I percorsi erogati dalle Università autonomamente o in convenzione con Indire prevedono l’acquisizione di 40 Crediti Formativi Universitari (i Tfa ne danno 60). I percorsi erogati dall’Indire prevedono l’acquisizione di 40 Crediti Formativi afferenti al sistema degli ECTS (European Credit Transfer System). I percorsi si svolgono in non meno di quattro mesi. Le attività formative relative agli insegnamenti si svolgono in modalità telematica, comunque sincrona; è consentita la modalità asincrona per una percentuale non superiore al 10 per cento delle ore previste per tali insegnamenti. I laboratori sono svolti esclusivamente in modalità sincrona. L’importo del percorso di specializzazione è determinato nella misura massima di euro 1.300. L’allegato B prevede l’attivazione di 52.622 posti al massimo in questi percorsi straordinari, di cui 24.374 per la scuola primaria, 12.502 per la secondaria di primo grado, 9.572 per la secondaria di secondo grado e 6.174 per la scuola dell’infanzia. Il maggior numero di posti sono attivabili è per la Lombardia: 11.756. Segue il Piemonte, con 7.098 posti. Ultimo il Molise, con 72 posti.

Il secondo decreto riguarda i percorsi per chi ha «superato, presso un’università estera legalmente accreditata nel paese di origine, o altro organismo abilitato all’interno dello stesso, un percorso formativo sul sostegno agli alunni con disabilità, svolto prevalentemente su territorio dell’Unione europea, con durata non inferiore a 1.500 ore o, in alternativa, idoneo al conseguimento di almeno 60 CFU e abbiano presentato apposita istanza di riconoscimento per la quale, alla data del 1° giugno 2024, siano decorsi i termini di conclusione del relativo procedimento, ovvero abbiano pendente un contenzioso giurisdizionale per mancata adozione, da parte dell’Amministrazione, di un provvedimento espresso». Chi ha prestato servizio per almeno un anno scolastico in Italia come docente su posto sostegno sullo specifico grado di interesse, devono conseguire 36 crediti formativi, intendendosi assolto, con il servizio effettivo, il tirocinio; gli altri devono conseguire 48 crediti formativi di cui 12 relativi all’attività di tirocinio. L’importo del percorso di specializzazione è determinato nella misura massima di euro 1.500 per i 48 crediti e di 900 euro per i 36 crediti.

Per Francesca Palmas, in conclusione, è stata messa «una pezza molto rovinata su un vestito già logoro. L’obiettivo del ministro Valditara di specializzare un maggior numero di docenti è importante e apprezzabile, ma lo strumento messo in campo per raggiungerlo non è sufficiente: capisco la necessità di un compromesso nell’ambito di un’azione straordinaria, ma siamo insoddisfatti, il risultato raggiunto non garantisce qualità della formazione per i docenti che dovranno lavorare con i nostri ragazzi».

Progresso concreto

Testi alla mano, è nel complesso positivo il giudizio di Vincenzo Falabella, presidente nazionale di Fish, una delle principali federazioni di associazioni di persone con disabilità. Ecco la sua analisi.

Questa decreto contribuisce a garantire un livello minimo, ma concreto, di sostegno didattico qualificato, migliorando la qualità dell’inclusione scolastica per gli alunni con disabilità

Vincenzo Falabella, presidente Fish

«Il decreto, con i suoi allegati attuativi, rappresenta un importante passo avanti nella formazione degli insegnanti di sostegno. Esso consente infatti a una parte consistente dei circa 100mila docenti attualmente impegnati sul sostegno senza titolo di specializzazione di intraprendere un percorso formativo ufficiale. Questo risultato contribuisce a garantire un livello minimo, ma concreto, di sostegno didattico qualificato, migliorando la qualità dell’inclusione scolastica per gli alunni con disabilità». Un successo, in questa direzione, è l’aumento dei crediti formativi che nella proposta iniziale del Governo era di soli 20 crediti: «il numero dei crediti formativi è stato significativamente aumentato, arrivando a 40 e, in determinate situazioni, a 48. Questo ampliamento risponde all’esigenza di garantire una preparazione più completa e coerente con la complessità del ruolo dell’insegnante di sostegno», evidenzia Falabella. Come specificato dall’allegato A, ogni credito formativo «corrisponde a 25 ore di attività, comprensive di lezioni frontali, attività di laboratorio e studio individuale. Si tratta dunque di un percorso che, pur essendo flessibile, comporta un investimento formativo serio e continuativo da parte dei partecipanti». Positivo anche il tetto massimo di 1.500 euro che è stato fissato per i corsi: «Questo intervento di calmierazione risponde alla necessità di rendere il percorso di specializzazione accessibile a un numero più ampio di docenti, senza gravare eccessivamente sulle loro finanze personali».

Il fatto che i percorsi siano interamente online è uno dei punti che suscita più perplessità, ma Falabella sottolinea che la modalità sincrona garantirà la partecipazione attiva, «significa che i corsisti dovranno essere presenti alle lezioni in tempo reale, garantendo così un coinvolgimento attivo e diretto. Tuttavia, devo dire che non è stata accolta la richiesta avanzata dalla Fish di prevedere almeno i laboratori in presenza, elemento che avrebbe potuto rafforzare ulteriormente l’efficacia del percorso formativo». La qualità dei corsi «è assicurata peraltro dalla presenza, come direttori, di docenti universitari con comprovata esperienza nel campo della formazione degli insegnanti. Anche nei percorsi promossi da Indire è prevista la supervisione scientifica da parte di professori universitari, a garanzia della serietà e della coerenza metodologica delle attività formative».

Un’ultima osservazione riguarda il riconoscimento del titolo a livello nazionale ed europeo. Falabella spiega che mentre «i corsi erogati dalle università rilasciano un titolo di specializzazione riconosciuto non solo in Italia ma anche a livello europeo, i percorsi formativi promossi esclusivamente dall’Indire, pur essendo validi ai fini dell’insegnamento in Italia, non avranno riconoscimento automatico in ambito europeo».

Foto Michal Parzuchowski, Unsplash

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