Dipendenze

Giovani, gaming e azzardo: esiste una correlazione

Il gaming può essere un’esperienza positiva e perfino una forma di apprendimento, ma non si può nascondere la sua seconda faccia: sono numerosi gli studi scientifici che dimostrano una connessione tra gaming e gambling online e tra le dipendenze da videogioco e da azzardo online. Inoltre, entrambi i disturbi hanno fattori di rischio comuni

di Elena Inversetti

Immagina di camminare nel deserto. Hai sete, il sole ti acceca e all’orizzonte appare un’oasi: palme, acqua fresca, ombra. Corri, ti avvicini sempre di più… ma quell’oasi non esiste. È un miraggio, una proiezione della tua mente, nata dal bisogno di sopravvivere. Un bisogno di sopravvivere che asseta come quello che detta le scelte di molti giovani, minorenni e non solo. Un bisogno che arde e che li porta a cercare quell’oasi attraverso gli schermi dello smartphone o della console del videogame come fosse uno specchio in cui, però, non ci si vuole riconoscere, ma attraverso cui si cerca di evadere dalla realtà come fosse la porta per un’altra dimensione. Percepita come reale. Questo succede ai gamer più incalliti, quando il videogioco non è più un momento ludico ma diventa problematico, fino a trasformarsi in una vera e propria dipendenza.

Certo, il gaming può essere anche un’esperienza positiva e perfino una forma di apprendimento, legata alla creatività, al gioco di squadra, alla strategia o alla capacità di assumere decisioni in modo rapido. Tuttavia non si può nascondere la sua seconda faccia. Tanto che l’International Classification of Diseases dell’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità), ossia il sistema per classificare le malattie e i disturbi mentali, ha inserito il gaming disorder, ossia la dipendenza da videogiochi, nel capitolo Disturbi mentali, comportamentali o dello sviluppo neurologico.

Ammalarsi di gioco

Il gaming disorder viene definito come uno schema di comportamento caratterizzato da un controllo ridotto sulla necessità di giocare, dalla priorità data al gioco rispetto ad altre attività (anche vitali, come bere e mangiare) e dalla continuazione, o escalation, del gioco, nonostante le eventuali conseguenze negative. Non tutti sanno che il gaming disorder è
inserito nell’International Classification of Disease subito dopo il gambling disorder, ossia il disturbo da gioco d’azzardo
. E non è un caso. Sono ormai numerosi gli studi scientifici che dimostrano una correlazione tra gaming e gambling online e tra le dipendenze da videogioco e da azzardo online. Si tratta di una correlazione bidirezionale: i giocatori d’azzardo hanno maggiori probabilità di utilizzare videogiochi e viceversa. Molte ricerche suggeriscono anche che il gaming possa essere un “ponte” verso il gambling, ipotizzando meccanismi di “migrazione” tra le due dipendenze. Inoltre, entrambi i disturbi hanno fattori di rischio comuni: in maggioranza giovani, per lo più maschi in cerca di emozioni forti e con una bassa regolazione emotiva.

Le ricerche mostrano poi che i giovani, pur essendo generalmente consapevoli delle somiglianze, ne sottovalutano i rischi. A metterci il carico da novanta, l’industria dei videogiochi, che sta sempre più incorporando nel gaming meccaniche simili all’azzardo. Anzitutto, i videogiochi sono pensati e programmati per accendere e facilitare reazioni dopaminergiche, ovvero far provare piacere così da ancorare il giocatore allo schermo. Esattamente come succede per tutti i giochi d’azzardo. Dunque dove sta il rischio? Nel continuum esperienziale dei tanti adolescenti – e non solo – che passano fluidamente tra videogiochi e piattaforme di gambling online, spesso senza percepirne la distinzione.

I giovani italiani tra gaming e gambling

I confini tra gaming e gambling, dunque, sono molto labili e presentano caratteristiche e meccaniche comuni. A capirlo, ci siamo arrivati insieme agli Stati Uniti alla fine del primo decennio del 2000. Nel 2009 è stato infatti fondato il centro di recupero “reStart” a Fall City, nei pressi di Seattle, riconosciuto come il primo programma residenziale americano, dedicato specificamente alla dipendenza da Internet e gaming. Nel 2013 il Bradford Regional Medical Center in Pennsylvania ha avviato uno dei primi programmi ospedalieri negli Stati Uniti per il trattamento della dipendenza da Internet e gaming, con un programma di digital detox. Sempre dal 2009 al Gemelli di Roma è attivo il Centro pediatrico interdipartimentale per la Psicopatologia da web come primo servizio ambulatoriale nazionale dedicato alla dipendenza da Internet che nel 2016 si specializza anche sul gaming disorder.

Fra le analisi del rapporto tra gaming e gambling online fra i più giovani, vanno segnalate: la ricerca Dipendenze comportamentali nella Generazione Z, uno studio di prevalenza nella popolazione scolastica (11-17 anni) del Centro nazionale Dipendenze e Doping dell’Istituto Superiore di Sanità, e il rapporto annuale Espad Italy (European School Survey Project on Alcohol and other Drugs – Italy) dell’Istituto di Fisiologia Clinica di Pisa del Cnr, sugli stili di vita e sui comportamenti a rischio legati all’uso di alcool, tabacco, cannabis, altre sostanze psicoattive e al rapporto con il gioco d’azzardo, i videogiochi e i social media tra gli studenti e le studentesse di età compresa fra i 15 e i 19 anni, frequentanti le scuole superiori italiane.

Si evince come, in questo continuum tra gaming e gambling, il mondo digitale diventi uno specchio che riflette emozioni, legami virtuali e illusioni, ma soprattutto un bisogno di appagamento. Una buona percentuale dei futuri adulti, dunque, oggi vive in una dimensione parallela come fosse una sorta di Paese dei Balocchi che non solo viene percepito e dunque vissuto come reale, ma anche mentalizzato come vero.

Punti in comune tra videogioco e azzardo

  • Spesa di denaro reale: è frequente la possibilità di spendere denaro reale per ottenere vantaggi di gioco, oggetti oppure per continuare a giocare, attraverso microtransazioni, acquisti in app o contenuti aggiuntivi. Alcuni studi scientifici parlano di effetto gateway per cui chi si abitua in giovane età a spendere soldi in contesti con esito casuale ha una probabilità più alta di diventare giocatore d’azzardo patologico in futuro. Spesso infatti i videogiochi sono costruiti sul modello di business del free to play: il gioco è gratuito da scaricare e da iniziare a usare, ma monetizza attraverso acquisti opzionali all’interno del gioco, ossia le microtransazioni. Il free to play funziona perché integra pressioni psicologiche come offerte a tempo e bonus giornalieri attraverso notifiche continue per spingere al pagamento impulsivo. Una dinamica simile ai bonus dei siti di scommesse.
  • Ricompense randomizzate o loot box: le loot box (o cassette premio) sono contenitori virtuali presenti in molti videogiochi, che offrono ricompense casuali, come oggetti, armi, skin o altri vantaggi di gioco. Possono essere ottenute sia gratuitamente, avanzando nel gioco oppure pagando con soldi reali o valuta virtuale. Le loot box riproducono dinamiche simili al gioco d’azzardo, tanto che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha segnalato la pericolosità del gaming disorder collegato anche all’uso compulsivo di loot box. Favoriscono infatti l’abitudine a pagare per un esito casuale, rinforzano comportamenti impulsivi e generano aspettative distorte sul valore dei premi.
  • Meccanismi di rinforzo e ricompensa intermittente: il giocatore riceve premi in modo imprevedibile e intermittente, stimolando il rilascio di dopamina e favorendo la ripetizione compulsiva del comportamento.
  • Near-miss e illusioni di controllo: il near-miss o quasi vittoria è il meccanismo che aumenta la motivazione a continuare a giocare. Inoltre, molti giochi danno l’illusione di poter controllare l’esito, anche quando il risultato è prevalentemente casuale, alimentando comportamenti di mantenimento e potenziale dipendenza.
  • Semplicità delle regole e accessibilità: le regole di molti giochi sono semplici e immediate così da rendere i giochi accessibili a un pubblico molto ampio, inclusi i giovanissimi.
  • Social casinò e scommesse sugli eSports: esistono videogiochi che simulano veri e propri giochi d’azzardo (social casinò) e piattaforme dove si può scommettere per esempio su partite di eSports.
  • Design: luci, colori, animazioni, suoni, immersività sono spesso pensate per massimizzare il tempo di permanenza e la spesa del giocatore.
  • Utilizzo di valute virtuali: nei videogiochi, la presenza di valute virtuali che possono essere convertite o utilizzate per scommesse interne aumenta la somiglianza con il gambling, anche in assenza di premi in denaro reale.
  • Funzionalità social gaming: l’introduzione delle funzionalità di social gaming nei siti di gioco d’azzardo online è un ulteriore incentivo al continuum esperienziale tra gaming e gambling. Tanto che spesso i proprietari di siti di videogioco e di azzardo sono gli stessi.

Le grafiche nel testo sono estrapolate da EspadCnr con i numeri più aggiornati mostrati a marzo 2025

Per approfondire, ecco alcuni studi scientifici: Are Video Games a Gateway to Gambling? su come i problemi di gaming predicano un aumento dei problemi di gambling (non il contrario); Associations between problematic gambling, daming, and Internet use sulla forte associazione tra gambling problematico, gaming problematico e uso problematico di Internet; Video Game Loot Boxes Linked to Gambling and Mental Health Problems su come le loot box nei videogiochi siano collegate a problemi mentali e rischio di gambling; Understanding the Emergence of Comorbidity between Problematic Online Gaming and Gambling analisi delle reti sulle relazioni tra gaming e gambling e le differenze tra uomo e donna; A Systematic Review of the Co-occurrence of Gaming Disorder and Other Potentially Addictive Behaviors su come il gaming disorder spesso co-occorra con gambling e altre dipendenze; The Relationship Between Gambling and Video-Game Playing Behavior in Children and Adolescents sulla frequente associazione tra videogiochi e comportamenti di gambling nei giovani; Online Gambling on the Rise Among High School Students su come cresce l’azzardo online tra adolescenti americani; Scrutinizing the Gateway Relationship Between Gaming and Gambling Disorder: Scoping Review, una revisione degli studi nel Sud-Est asiatico sulla connessione gaming-gambling.

La fotografia in apertura è di Florian Olivo su Unsplash

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