Partecipazione

250 giovani scrivono la Costituzione del futuro

Il 31 maggio e il 1° giugno a Rubiera (Reggio Emilia) si svolge il festival Ri-Costituente, giunto alla sua sesta edizione: ragazzi under25 da tutta Italia si incontrano per riscrivere la cittadinanza di domani. Due giorni di laboratori, confronto orizzontale e partecipazione attiva, per festeggiare la nostra Repubblica

di Ilaria Dioguardi

Un’occasione per celebrare la Repubblica con l’energia e le idee di chi, giorno dopo giorno, la vuole costruire. È il “Festival Ri-Costituente: la Costituzione del 2050”, l’appuntamento nazionale dedicato ai giovani e alla cittadinanza attiva. Il 31 maggio e il 1° giugno Rubiera (Reggio Emilia) ospiterà oltre 250 giovani under 25 provenienti da 11 regioni italiane, da contesti estremamente eterogenei: centri urbani e aree interne, università e formazione professionale, attivismo giovanile e servizi educativi nei quartieri difficili, giovani migranti, comunità alloggio, ma anche alfieri della Repubblica.

Uno spazio gestito solo dai giovani

Ri-Costituente è un laboratorio permanente che, una volta all’anno, diventa un festival: una due giorni di laboratori, confronto orizzontale e partecipazione attiva. Alla sua sesta edizione, la proposta è ambiziosa e innovativa: creare uno spazio interamente gestito dai giovani, senza relatori adulti, dove confrontarsi sulle sfide del presente e del futuro. I partecipanti, guidati da metodologie attive e creative, daranno vita a un Manifesto collettivo sul tema “Ri-trovarsi: cittadinanza in movimento”, che sarà presentato pubblicamente nell’agorà finale del festival.

Laboratori per attivare testa, cuore e mani

Il cuore dell’evento sono i laboratori, ideati con un linguaggio vicino ai ragazzi e pensati per attivare testa, cuore e mani attraverso strumenti che parlano la lingua dei giovani e li riconoscono come protagonisti del presente: dal gamification, che insegna la trasformazione sociale attraverso il gioco, ai laboratori di futuro che ragionano sui megatrend del mondo che verrà, passando per il reading civico, la mindfulness legata all’immaginazione del domani, l’hackathon civico in cui riscrivere articoli della Costituzione per il 2050. È prevista anche un’escape room democratica per evadere dai luoghi comuni sulla partecipazione.


L’ispirazione? La Costituente del 1946

Il festival segue un modello ispirato direttamente alla Costituente del 1946, quando donne e uomini di provenienze politiche, culturali e territoriali molto diverse si trovarono insieme per scrivere il patto fondativo del nostro Paese. Allo stesso modo, Ri-Costituente riunisce giovani tra loro disomogenei che, durante l’anno, attraverso i “Laboratori di Futuro”, si confrontano, riflettono e scrivono collettivamente articoli della Costituzione del 2050. Un esercizio che è anche un atto di educazione civica profonda, che li porta a conoscere, capire e amare la Costituzione del 1948. Questo percorso è accompagnato da una community digitale che ha supportato l’elaborazione dei contenuti e contribuito alla costruzione dell’evento finale, che ogni anno cambia città, diventando un’occasione di incontro fisico e simbolico per tutti i partecipanti.

Una rete di realtà grandi e piccole

Il festival è possibile grazie all’impegno e alla collaborazione di una rete di realtà grandi e piccole, in particolare molte cooperative, che negli anni hanno creduto in questa visione e hanno scelto di sostenerla. Tra i promotori principali vi sono la cooperativa sociale Tikvà di Como e la cooperativa sociale Impressioni Grafiche di Acqui Terme, insieme a molti altri enti del Terzo settore che collaborano ogni anno alla realizzazione del progetto. «Come cooperazione, crediamo fortemente nel protagonismo delle nuove generazioni. Ri-Costituente è un esempio concreto di come i giovani possano essere non solo destinatari, ma veri attori di cittadinanza e innovazione sociale», dice Francesco Milza, presidente di Confcooperative Emilia Romagna. «Sostenere questo festival significa investire in futuro, in coesione e in partecipazione, valori fondanti anche della nostra identità cooperativa».

Le foto nell’articolo sono di Ri-Costituente

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