Fare rete
Cantieri ViceVersa, dialogare non stanca
Successo della due giorni di incontro-confronto fra Terzo settore e mondo bancario, finanziario e assicurativo a Salerno. La Summer school di Forum Terzo settore e Forum finanza sostenibile ha registrato un'ampia partecipazione da tutta Italia sui temi del patrimonio pubblico, dei beni confiscati, del riuso per social housing e rigenerazione urbana. Gli organizzatori: «Puntiamo ad accorciare le distanze tra Terzo settore e operatori finanziari e assicurativi per poter restituire luoghi alle comunità, liberandoli da un marchio negativo»

Giunta alla sua settima edizione, Cantieri ViceVersa, la summer school nata per creare confronto e relazione fra Terzo settore e mondi bancari, finanziari e assicurativi, continua a essere sempre più se stessa, nel senso che matura, di anno in anno, la capacità di creare dialogo competente fra questi ecosistemi e costruire rapporti. Lo hanno confermato i due giorni di lavoro che i due Forum organizzatori, quello nazionale del Terzo settore e quello per la Finanza sostenibile, hanno tenuto a Salerno, ieri e oggi.

Anche stavolta con una partecipazione ampia, con interventi qualificati e di alto livello e col confronto e del lavoro nei tavoli, metodologia regina per uscire dalle autoreferenzialità.
Proposti ai partecipanti – realtà di Terzo settore da tutt’Italia, big del mondo bancario come Intesa Sanpaolo, Bpm, Unicredit e Bper, gli ultimi tre anche partner dell’evento, così come per il settore assicurativo Assimoco, mainpartner della due giorni – proposti ai partecipanti, dicevamo, temi davvero centrali, come il titolo Gestire e riqualificare il patrimonio pubblico: beni confiscati, social housing e risposte ai bisogni emergenti prometteva. Temi nell’agenda di tante realtà associative italiane che ci vedono una grande chance per rispondere di più e meglio ai bisogni e per far crescere le loro organizzazioni.
Beni confiscati e social housing
Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum per il Terzo settore, e Roberto Giusti, presidente di quello per la Finanza sostenibile, sono soddisfatti ma non indorano alcuna pillola: «Il confronto sui temi del social housing e beni confiscati ha fatto emergere ostacoli e opportunità del riuso sociale del patrimonio inutilizzato, consentendo nuove contaminazioni culturali e favorendo la ricerca di convergenze di obiettivi e strumenti per la rigenerazione, sia sociale che economica, degli spazi inutilizzati».

Di grandi potenzialità e di grande complessità si era parlato anche nella tavola rotonda che ha moderato ieri chi scrive (VITA era infatti il mediapartner), su Gestione e riqualificazione del patrimonio pubblico: il ruolo delle partnership Pubblico-Privato, con la prefetto Maria Rosaria Laganà, direttore dell’Agenzia nazionale per i Beni Sequestrati e Confiscati – Anbsc, col direttore generale di Acri, Giorgio Righetti, e con chi in Cassa depositi e prestiti – Cdp e Agenzia del Demanio, lavora su questi dossier, rispettivamente Massimiliano Pulice, head of Urban regeneration and infrastructures advisory, e Luigi Di Cristo, responsabile direzione Strategie Immobiliari, sostenibilità e innovazione.
Forum abitare sociale e Trame, esperienze
sul campo
Al loro confronto – senza infingimenti, senza l’ansia di dire che va tutto bene, anzi ricordando, Laganà per esempoi, come talvolta i piccoli comuni possano vivere l’assegnazione di bene confiscato come una problematica da scongiurare, «il Terzo settore, con le competenze di cui spesso dispone, con la coprogettazione, può aiutare» – al loro confronto, dicevamo, hanno fatto eco le testimonianze della società civile organizzata, come quella di Monica Buonanno del Social forum dell’Abitare. «Tante volte mi sono sentita rispondere da un assessore “purtroppo non è possibile” ma quante volte abbiamo imparato a dimostrare come invece lo fosse», ha ricordato l’attivista napoletana, mentre l’ex-segretario Forum di una stagione pioneristica, Nuccio Iovene, oggi presidente di Fondazione Trame, è arrivato con un libro fresco di stampa, un specie di catalogo delle decine opere pittoriche di grande valore che sono arrivati dai sequestri ai boss della Ndrangheta o della Banda della Magliana, da De Chirico a Ligabue: «Oggi fanno parte del patrimonio pubblico a disposizione di tutti», ha detto, «ma sarebbe importante fare in modo di ricordarne sempre l’origine, così da testimoniare ai cittadini il valore dell’impegno antimafia».

Il lavoro ai tavoli, per accorciare le distanze
Ai tavoli salernitani, i lavori si sono sviluppati anche a partire da alcuni importanti dati: gran parte dei beni sequestrati e confiscati nel Paese sono spesso non riutilizzati a causa di criticità strutturali, giuridiche o amministrative, così come sono non utilizzati o sottoutilizzati migliaia di beni immobili di proprietà pubblica. «Allo stesso tempo», fanno notare gli organizzatori, «però, l’Italia presenta uno dei più bassi tassi di edilizia residenziale pubblica in Europa (4% contro una media Ue del 9) e un’offerta carente di housing sociale, studentati, residenze per giovani e adulti fragili».
«Puntiamo ad accorciare le distanze tra Terzo settore e operatori finanziari e assicurativi per poter restituire luoghi alle comunità, liberandoli da un marchio negativo», ribadisce Pallucchi, «questo nell’ottica di rimettere le persone al centro di un modello economico, che purtroppo oggi genera disuguaglianze, spinge ai margini, non produce benessere collettivo. Spesso il Terzo settore, pur avendo visione e competenze, cammina su gambe fragili: ecco quindi», conclude, «che l’incontro culturale con il mondo della finanza sostenibile diventa cruciale, perché può produrre ricadute pratiche in termini di rafforzamento degli enti di Terzo settore e della loro missione e, di conseguenza, di sviluppo dei territori».
Il ruolo della finanza sostenibile

Su social housing e beni confiscati ci consegna una sottolineatura anche Francesco Bicciato, direttore generale del Forum per la finanza Sostenibile: «Su entrambi i fronti», osserva, «la finanza sostenibile può svolgere un ruolo di primo piano, da un lato attraverso la definizione di strumenti finanziari ad hoc per sostenere ristrutturazione e gestione degli immobili, e dall’altro escludendo dai portafogli tutte le attività create con capitale mafioso e sostenendo i progetti di imprese, associazioni e cooperative impegnate per la legalità. Il messaggio per le istituzioni è chiaro: sostenere queste realtà è fondamentale e prioritario per lo sviluppo sostenibile e la coesione dei territori».
Due giorni densi di contenuti e di confronto, merito anche di una partnership scientifica variegata e di valore: Aiccon, Cgm Finance, Cooperfidi Italia, AlmaLed Finance & Sustainability, Fondazione Sodalitas e Social Impact Agenda per l’Italia.
Due giorni ricchi di relazione e scambio vicendevole, come sarebbero piaciuti a Claudia Fiaschi, che da portavoce del Forum aveva concepito i Cantieri, come ha ricordato Pallucchi in apertura, e che li ha seguiti anche in seguito, lavorando con la cabina di regia a essa dedicati.
La parte di incontri può essere rivista sul canale YouTube dei Cantieri.
Le foto del servizio sono dell’ufficio stampa dell’evento. In apertura un momento di lavoro fra i partecipanti ai tavoli.
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