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Un patto cooperativo per la ricostruzione dell’Ucraina

Siglato a Roma un accordo tra Legacoop e la Cooperative Academy ucraina, che consentirà di supportare lo sviluppo delle imprese locali, mettendo a disposizione l’expertise del settore italiano. Si punta a rafforzare nelle catene di valore il ruolo dei produttori, con particolare riferimento alle donne imprenditrici rurali

di Redazione

Legacoop e la Cooperative Academy ucraina oggi hanno siglato a Roma un accordo di partnership per supportare lo sviluppo delle cooperative ucraine, mettendo a disposizione l’esperienza e l’expertise del movimento cooperativo italiano. Stamane è stato firmato anche un accordo tra Socodevi, una ong del movimento cooperativo canadese impegnata da anni in Ucraina, e il ministero dell’Agricoltura e delle politiche alimentari ucraino per avviare il nuovo programma di sostegno alle cooperative finanziato dalla cooperazione canadese. L’occasione è arrivata durante il Workshop “Cooperative per la ricostruzione del settore agroalimentare dell’Ucraina”, organizzato da Legacoop come side event della Ucraine Recovery Conference che si terrà nella capitale domani e venerdì 11 luglio.

Il workshop, organizzato da Legacoop in collaborazione con Cooperatives Europe, la Cooperative Academy ucraina e Socodevi, ha visto la partecipazione del ministro dell’agricoltura e delle politiche alimentari ucraino, Vitalyi Koval, della viceministra Oksana Osmackho, di Sofia Burtak, presidente della Rural Women Business Association e fondatrice della Cooperative Academy, e del vicepresidente di Legacoop, Attilio Dadda. Attraverso testimonianze del mondo delle cooperative e interventi delle istituzioni, l’evento ha posto il modello cooperativo al centro delle politiche di ricostruzione del settore agroalimentare del Paese, stimolando alleanze e sinergie tra le organizzazioni cooperative europee e canadesi.

Un momento dell’accordo siglato oggi a Roma (foto: legacoop)

«Legacoop si è attivata sin da subito a supporto della popolazione ucraina, attraverso raccolte fondi e collaborazioni con ong attive nel supporto ai rifugiati, oltre alle molte iniziative realizzate dalle cooperative associate, su tutto il territorio», sottolinea il vicepresidente Dadda. «Il nostro impegno a sostegno del movimento cooperativo ucraino prosegue e si rafforza per contribuire al processo di ricostruzione del Paese e per continuare a sostenere percorsi di pace e cooperazione».

«In Ucraina le cooperative hanno futuro e forza, pur essendo ad oggi un piccolo numero», è il commento del ministro Koval. «Vorrei parlare all’Unione europea per dire che non siamo una minaccia, bensì un Paese di grandi lavoratori. L’esperienza dell’Ue è di ispirazione per l’Ucraina, e siamo pronti per diventare parte della famiglia ed essere insieme un successo. L’Ucraina è pronta ad aiutare e collaborare insieme ad altri Paesi. Se parleremo, ci capiremo meglio e le forze unite tra le cooperative italiane ed europee creano l’intesa che ad oggi manca. Questo porterà ad un risultato comune».

«Questi accordi consentiranno al movimento cooperativo ucraino di contare su solide alleanze internazionali per diventare protagonista del processo di ricostruzione del nostro Paese», è invece il parere di Sofia Burtak. «Puntiamo sul modello cooperativo soprattutto per rafforzare il ruolo dei produttori, con particolare riferimento alle donne imprenditrici rurali, nelle catene di valore, attraverso la trasformazione, commercializzazione, e i servizi di supporto, per una ricostruzione inclusiva e sostenibile».

La foto di Kharkiv, in apertura, è di Anna Spena

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