Diritti e sanità
Rette e Rsa? La politica batta un colpo
In occasione della Giornata mondiale dell’Alzheimer del 21 settembre, si torna a parlare della questione del pagamento delle rette di ricovero. Continua l'attesa per un intervento legislativo che metta fine al caos attuale, per il bene dei pazienti, delle famiglie e delle strutture. Il richiamo di Uneba, rappresentativa associazione di categoria del settore sociosanitario, educativo e assistenziale, un migliaio di enti associati in tutta Italia

Non è ancora risolta la diatriba su chi debba farsi carico delle rette di ricovero delle residenze sanitarie assistenziali nel caso in cui la persona abbia una diagnosi con demenza. Chi deve pagare? Il tanto auspicato intervento legislativo, richiesto da più parti, ancora si fa attendere a conferma della mancanza di lungimiranza e strategia riguardanti una situazione che, complice l’invecchiamento della popolazione e altri cambiamenti socio-demografici delle società occidentali, i dati indicano come esplosiva.
Alla vigilia della giornata mondiale Alzheimer, torna all’attacco Uneba, che gestisce le Rsa per anziani e rappresenta oltre un migliaio di strutture per anziani in tutta Italia: «In questa Giornata mondiale dell’Alzheimer del 21 settembre, in Italia c’è poco da festeggiare. Il futuro dell’assistenza alle persone malate di demenza e Alzheimer è a rischio, se Governo, Parlamento e Regioni non intervengono prontamente. E le prime ad essere preoccupate devono essere le famiglie dei malati» dice Franco Massi, presidente nazionale di Uneba, che continua la sua battaglia per veder risolta una volta per tutte l’attuale situazione di incertezza. «E’ necessario che Governo e Parlamento, e Regioni per la loro parte, approvino norme che stabiliscano in modo chiaro ed inequivocabile la competenza della retta per l’accoglienza in struttura residenziale di un anziano non autosufficiente malato di Alzheimer, o che si ammala di Alzheimer durante la degenza. Cioè la maggioranza di tutti gli ospiti. Sentenze, non tutte concordi, si sono susseguite negli ultimi mesi, e hanno generato ricorsi contro gli enti. Ma lo stillicidio di ricorsi ha il solo effetto di mettere in difficoltà le strutture e spingerle a chiudere i nuclei Alzheimer o non sviluppare i servizi per le demenze».
L’incertezza pesa sulle strutture e sulle famiglie. Massi si chiede quando arriverà la legge, quando la politica si assumerà la propria responsabilità, quando capirà che una scelta è necessaria. «Ora attendiamo le proposte della Conferenza Stato Regioni, dove alcune Regioni hanno presentato proposte interessanti» conclude. «Ma ora serve la concretezza. Non possiamo ritrovarci alla prossima Giornata Alzheimer, nel 2026 ancora ad aspettare. Sarebbe troppo tardi».
Foto di Frankie Cordoba su Unsplash
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