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Servizio civile, Anpas e Codacons si autofinanziano i progetti

Nel bando che scade il 14 novembre, 12 dei 1304 posti sono destinati ai due enti, che scelgono la novità del pagarsi da sé i costi del servizio. Con motivazioni diverse

di Daniele Biella

C'è tempo fino al 14 novembre 2014 per presentare domanda di servizio civile per il bando promosso dall'Unsc, Ufficio nazionale servizio civile, ma fondante su progetti autofinanziati dagli enti stessi. In tutto, 1304 posti, con Regione Campania (836 posti) e Lombardia (429) a fare la parte del leone, più 24 in Puglia, 3 per il PArco regionale di Montevecchia e della Valle del Curone e, udite udite, 12 posizioni divise in due associazioni, Codacons e Anpas. Che si pagano da sé i giovani in servizio: scelta pressoché nella storia del servizio civile volontario italiano.

Le motivazioni? "Da una parte il bando nazionale non è ancora arrivato, dall'altra un'azienda privata con cui lavoriamo, la Phone4biz, ci ha proposto di finanziare gli otto posti (qui le informazioni per candidarsi). Da qui l'idea di fare un bando ad hoc", spiega Federica Marchetti, referente Servizio civile del Codacons, uno dei maggiori enti nazionali di tutela dei consumatori. Gli otto ragazzi richiesti collaboreranno con la sede romana dell'associazione. "Naturalmente aspettiamo l'altro bando, ma nel frattempo otto giovani potranno svolgere il servizio e saranno per noi molto utili", continua Marchetti, che sottolinea come "spesso a candidarsi siano laureandi o laureati in Giurisprudenza, data la natura del nostro lavoro". Il boom delle candidature che si prospetta per il bando nazionale sta già avendo un riscontro anche su piccola scala: "finora abbiamo ricevuto una cinquantina di domande, ma entro la scadenza prevediamo che siano il doppio". Ovvero almeno cento per otto posizioni aperte.

L'Anpas dal canto suo, ha attivato i quattro posti di servizio civile in Emilia Romagna "grazie a un desiderio specifico contenuto in un lascito di una persona che ora non c'è più", specifica Fabrizio Pregliasco, presidente di Anpas nazionale. "Quella del servizio autofinanziato è un'iniziativa interessante per esigenze contingenti, infatti altre sedi regionali Anpas come quella delle Marche ne faranno prossimamente utilizzo", continua, "rimane però fondamentale non perdere di vista che il vero Servizio civile nazionale non può essere basato sull'autofinanziamento, bensì deve continuare ad essere promosso dallo Stato sotto l'egida della difesa non armata e nonviolenta della Patria, così come sottolinea la Cnesc, Conferenza nazionale degli enti di servizio civile". Anche in questo caso, tante candidature per pochi posti: a questo link l'Associazione nazionale delle pubbliche assistenze ha pubblicato un'utile guida ai criteli con cui selezionerà gli idonei a prestare servizio.


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