Cultura
A Civitas il “volontariato del silenzio” fa… rumore
Convegno dedicato a esplorare le modalità d'azione del volontariato sanitario
di Redazione
Un silenzio pieno di parole, ma soprattutto di azioni quotidiane. E? questo il clou del convegno che questa mattina ha richiamato moltissime persone ad ascolatare ?Il volontariato del silenzio? promosso da Azienda ospedaliera di Padova e Ulss 16 di Padova. Ha preso per prima la parola Francesca Succu, direttore dei servizi sociali Ulss 7 di Este che ha puntato l?obiettivo sul grande patrimonio rappresentato dal volontariato ospedaliero dove ?il silenzio è ascolto, assunzione di responsabilità?. Si sono poi ascoltate le testimonianze di Gianni Giletti del Sermig di Torino, Aldo Bertelle, direttore della comunità Villa San Francesco e Franco Bomprezzi, caporedattore dell?Agenzia Agr.
L?incontro si è chiuso con un ricordo di Angelo Borin, presidente dell?associazione Amici del Cuore, scomparso alcuni mesi fa.
Il suo intervento è stata l?occasione da una parte per ripercorrere la storia della Fraternità del Sermig e dell?arsenale della pace di Torino, fondato 40 anni da Ernesto Olivero e dall?altra per riflettere sul significato dello stesso termine silenzio. Perché quello dei volontari è un silenzio d?ascolto. Gianni Giletti ha anche colto l?occasione per presentare la campagna per salvare 100mila bambini ?Ogni giorno?, ha ricordato ?muoiono di fame 30mila persone, molte bambini. Come può una società civile fare finta di niente? In un mese è come se una città come Torino scomparisse?. Ha poi invitato tutti a ?far uscire la voce, in silenzio. E questa non è un?utopia?.
E? partito dal museo della memoria, il museo dei sogni di Feltre Aldo Bertelle che ha utilizzato un?immagine per spiegare il suo concetto di silenzio: la sedia. Quella che per vent?anni è rimasta accanto al letto di una donna paralizzata ?L?importante è l?esserci, poi viene il come e il quanto. L?importante? ha detto, ?non è operare, fare. Il malato sa già tutto è lui in cattedra, rispettiamolo tacendo?. Da lui anche l?invito a riporre al centro il volontario della famiglia, dando però a esso il supporto necessario.
Franco Bomprezzi parlando del silenzio ha parlato del problema del ?tempo? nella nostra società e ha invitato a non nascondersi la ?crisi del volontariato? in questa società che non ha più tempo per nulla. ?tutto è fast, veloce e si è giudicati dalla velocità con cui si digita su una tastiera?. E il silenzio non c?è più, camminando per strada si telefona. Citando poi il caso Schiavo ha ricordato come di un fatto così personale si sia fatto un parlare da bar ?La nostra società ha diviso la vita dalla morte, ma la vita non esiste senza la morte?, ha ricordato parlando poi del volontariato che accompagna le persone negli ultimi momenti.
All?incontro sono intervenuti inoltre Adriano Cestrone e Silvano Zamperi della consulta del volontariato di Padova e Adriano Castrone, direttore generale dell?Azienda ospedaliera di Padova. Non sono mancati poi interventi dal pubblico per ricordare che se i volontari agiscono nel silenzio, non lo possono fare come associazioni. Anzi come tali si devono confrontare con gli enti locali e le istituzioni a voce alta. Da Zamperi anche l?invito a vigilare sulle modifiche in corso della 266, mentre il direttore Cestrone ha ricordato la difficile situazione della sanità in quanto ogni anno si assiste a un continuo aumento dei costi.
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