Housing sociale

A Milano il condominio solidale dove la vita ricomincia

Progetto Arca ha inaugurato dieci appartamenti che accoglieranno persone fragili in emergenza abitativa provenienti da diversi contesti familiari, come donne sole con bambini, famiglie numerose con minori, singoli e senza dimora. La struttura sorge accanto al Market solidale inaugurato un anno fa. La gioia dei primi condomini come Diaby e Moussa

di Antonietta Nembri

«Anche se hai un lavoro, ma non hai una casa non vai da nessuna parte, non hai niente», a dirlo è Diaby giovane venticinquenne originario della Costa d’Avorio, in Italia da circa sette anni. Lui con il conterraneo Moussa di 23 anni è uno dei primi inquilini del condominio sociale inaugurato da Progetto Arca.

Il sogno di Diaby

Un nuovo tassello del progetto di housing sociale che la Fondazione persegue da diversi anni. Diaby che lavora a Milano e che fino a ora abitava con altri a Cassano d’Adda è davvero felice di questa opportunità.
Un’occasione per lui di rendere più vicino il suo sogno, molto italiano, «il mio obiettivo è quello un giorno di comprarmi una casa tutta mia magari anche con l’aiuto di Progetto Arca». 

da sx Moussa e Diaby con le chiavi della loro nuova casa

Esattamente a un anno dal taglio del nastro del Market solidale di via Bodio 16, Fondazione Progetto Arca ha inaugurato i dieci appartamenti del condominio solidale “Multitarget”, dedicato a diversi beneficiari. Si va dalle persone fragili in situazione di povertà ed emergenza abitativa, sia italiani sia stranieri, che provengono da diversi percorsi di vita e diversi contesti familiari: donne sole con bambini, famiglie numerose con minori e anziani, individui singoli, persone senza dimora con un buon livello di autonomia personale.

Obiettivo l’integrazione abitativa

Contribuire all’autonomia abitativa e all’inclusione socioeconomica è del resto l’obiettivo di Fondazione Arca di cui il condominio di viale Bodio, come ha ricordato il presidente della fondazione Alberto Sinigallia «non è che l’ultimo tassello che mira all’integrazione abitativa». 

da sx Lamberto Bertolé, Alberto Sinigallia, Alessandra Goretti, Emanuele Polizzi, Marina Demetra Casu

Nel corso dell’inaugurazione Sinigallia ha anche ricordato come «la nostra azione nasce dalla mission di Fratel Ettore trent’anni fa però, senza una casa e un lavoro non ci si può integrare», ma non solo «siamo stati anche attenti alla bellezza di questi appartamenti, perché la dignità di ogni uomo possa partire dal bello». Nel chiudere il suo intervento Sinigallia ha anche annunciato che nel corso del prossimo anno la Fondazione metterà in campo altri 20 appartamenti che si andranno ad aggiungere alle alle 153 strutture – tra centri, comunità residenziali e appartamenti – dove Progetto Arca accoglie persone fragili in emergenza abitativa, in tutta Italia: ogni giorno sono oltre 1.000 le persone accolte.

La palazzina, di proprietà di Progetto Arca, ha subìto un’importante ristrutturazione e allestimento nel corso dell’ultimo anno, grazie al sostegno di Fondazione Cariplo, JTI Italia, Compagnia di Sant’Orsola Figlie di Sant’Angela Merici, Fondazione Laps, Maison du Monde. 

Il Terzo settore in prima fila a fianco delle istituzioni

All’inaugurazione presente anche l’assessore al Welfare e Salute del Comune di Milano Lamberto Bertolé, che dopo aver ringraziato Progetto Arca per «aver aggiunto un nuovo tassello all’offerta di case in città». E ha continuato: «Abbiamo tante antenne sul territorio perché mentre aumentano i bisogni, la rete degli alloggi non cresce». Bertolé ha riconosciuto anche «grande sforzo che vede molto spesso il Terzo settore a fianco delle istituzioni nel garantire ai cittadini e alle cittadine vulnerabili servizi e opportunità. Fondazione Progetto Arca da sempre è in prima fila nel contrasto alla grave marginalità e non possiamo che essere orgogliosi che questa importante realtà scelga ogni giorno di lavorare a Milano per assicurare un sostegno a chi fa più fatica».  

Al taglio del nastro Sinigallia ha sottolineato come l’impostazione dell’Housing sociale «così come l’abbiamo ideato affronta la questione della povertà e dell’esclusione sociale attraverso l’offerta di un servizio di accoglienza unito alla creazione di opportunità e relazioni. Questo crea un impatto positivo non solo sulla vita delle persone assistite ma anche sul quartiere e sul modello di accoglienza».

Risposta alla crisi abitativa

Presente all’inaugurazione Emanuele Polizzi, della Commissione Centrale di Beneficenza di Fondazione Cariplo ha commentato: «Il progetto di Housing sociale Bodio rappresenta un’evoluzione significativa tra le risposte alla crisi abitativa e alle disuguaglianze sociali in una città come Milano. Fondazione Cariplo spera che questo progetto possa essere replicato, stimolando ulteriori investimenti in programmi di housing sociale, essenziali per costruire una società più inclusiva e attenta ai bisogni delle persone in situazione di maggiore fragilità». 

Da parte sua Alessandra Goretti, Corporate Affairs & Communication Director di JTI Italia siè detta orgogliosa «di essere qui oggi a inaugurare l’Housing solidale di Viale Bodio insieme a Fondazione Progetto Arca. Esattamente un anno fa, sempre qui, abbiamo inaugurato il Market solidale. Iniziative come questa rientrano appieno nella nostra visione di sostenibilità, che non è solo ambientale ma anche sociale ed economica e siamo fieri di supportare questi progetti da oltre 10 anni con un partner che condivide la nostra visione come Fondazione Progetto Arca».
Infine Marina Demetra Casu della Compagnia di Sant’Orsola Figlie di Sant’Angela Merici e dello studio Archpiuditre ha ricordato come attraverso questo progetto la Compangia «ha potuto realizzare i suoi principi ispiratori, fornendo un aiuto tangibile a tante persone in difficoltà su un territorio come quello milanese ma che troppo spesso nasconde delle situazioni di fragilità e di bisogno».

Il condominio multitarget

Il condominio sociale è composto da 10 appartamenti (6 bilocali e 4 trilocali), dislocati su 3 piani e interamente arredati, destinati all’accoglienza abitativa temporanea (la durata media dell’accoglienza è di 18 mesi, eventualmente rinnovabili) di 30 persone, segnalate dai servizi sociali o da partner sul territorio. Le persone sono seguite da un’équipe multidisciplinare di Progetto Arca che include professionalità specifiche a seconda delle singole necessità: educatori, assistenti sociali, operatori sociali, mediatori culturali, consulenti legali, educatori finanziari.

Al piano terra della palazzina sarà allestito uno spazio comune polifunzionale che – insieme al Market solidale adiacente, già attivo da un anno – offrirà un ambiente protetto adatto agli incontri di orientamento ai servizi oltre alle riunioni collettive, ai momenti conviviali e a tutte le attività comunitarie come i giochi per bambini, i corsi di lingua per migranti, lo spazio compiti. 

La casa strumento per l’autonomia

Un ambiente che gli inquilini del condominio sono invitati a frequentare per conoscersi meglio, per trovare forme di collaborazione e aiuto reciproco, per facilitare le relazioni con il quartiere. É questo l’approccio multitarget, dove la casa assume un ruolo ancora più importante del suo essere abitazione: è lo strumento per rimettere in gioco le proprie competenze e proseguire così la strada verso l’autonomia, all’interno di una comunità di sostegno e inclusione. 

Il divano rotondo di Diaby e Moussa – foto dell’autore

Diaby e Moussa ci hanno aperto la loro nuova casa «abbiamo già iniziato a fare il trasloco» dicono all’unisono. Entrando a colpire è un divano rotondo «l’abbiamo scelto noi», dice Diaby. Ogni appartamento è arredato con particolari originali perché come ha ricordato Sinigallia «la dignità di ogni persona nasce dalla bellezza».

In apertura il condominio di viale Bodio a Milano, tutte foto credit: Daniele Lazzaretto da ufficio stampa

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