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A Piacenza arriva “Low”: una casa editrice nata dal basso che vuole conquistare l’Italia

"Low" è solo l’ultimo dei progetti in ordine di tempo di Officine Gutenberg che persegue, da oltre quindici anni, l’obiettivo di accompagnare nel mondo del lavoro persone fragili in settori, quello dell’editoria e della comunicazione, dove la disabilità è di rado rappresentata. «Abbiamo scelto il nome Low», racconta Giovanni Battista Menzani, responsabile per l’editoria di Officine Gutenberg, «perché veniamo tutti da terre basse, ovvero dalla grande pianura padana. Abbiamo il desiderio, di tornare alle storie sbilenche, asimmetriche, poco mainstream»

di Anna Spena

Una casa editrice indipendente e che arriva dal basso. Si chiama Low, è nata a Piacenza alla fine del 2023, ed è solo l’ultimo dei progetti in ordine di tempo di Officine Gutenberg che persegue, da oltre quindici anni, l’obiettivo di accompagnare nel mondo del lavoro persone fragili in settori, quello dell’editoria e della comunicazione, dove la disabilità è di rado rappresentata.

 «Low era un nome che ci girava in testa da quando abbiamo iniziato a pensare a questo progetto», racconta Giovanni Battista Menzani, responsabile per l’editoria di Officine Gutenberg e direttore editoriale della nuova casa editrice. «Cercavamo qualcosa che avesse a che fare con una voce che arriva dal basso, una voce non urlata, ma forte e gentile. Il nome era inizialmente provvisorio, poi ci siamo affezionati: e adesso ci piace. Perché veniamo tutti da terre basse, ovvero dalla grande pianura padana. Abbiamo un desiderio, quello di tornare alle storie, anche a quelle sbilenche, asimmetriche, radicali, poco mainstream». 

La cooperativa è nata nel 1996 a Piacenza, nel 2001 si inserisce nel settore delle biblioteche e gestione dei servizi culturali per conto degli enti pubblici, nel 2005 apre la copisteria di via Scalabrini e nello stesso anno Nasce Codex10, un’altra società cooperativa nel panorama locale della comunicazione. Professionalità ed esperienze differenziate hanno coabitato in quello che può essere definito un laboratorio creativo: dall’ideazione alla declinazione pratica di campagne promozionali e d’immagine, dai servizi di grafica a 360° all’allestimento di ambienti di lavoro e di fruizione culturale, fino al service giornalistico e di ufficio stampa. La cooperativa continuerà a crescere: dalla pubblicazione di un giornale online e all’apertura, nel 2013, del caffè letterario Melville di San Nicolò a Trebbia.

«Low è nata per avere un respiro ancora più ampio, fare un salto di qualità e guardare al mercato nazionale», spiega  Battista Menzani. «Già prima con Officine Gutenberg abbiamo pubblicato dei libri. Testi che però avevano un carattere locale. In tutti questi anni abbiamo creato una squadra, siamo più di venti. Sette si occupano esclusivamente di editoria. Con noi lavorano persone con deficit cognitivi e i temi che vogliamo affrontare con Low sono questi: inclusione, fragilità, i margini. Noi vogliamo far parte del mondo dell’editoria, e crediamo che il mondo dell’editoria abbia un ruolo sociale, politico e culturale e noi vogliamo fare la nostra parte». 

I due titoli d’esordio di Low sono stati Muretti a secco – La ricchezza della semplicità di Vittorino Andreoli (collana Blow Up), illustrato con le fotografie che il celebre psichiatra ha realizzato nel corso di una vita, appassionandosi a quello che lui considera il simbolo di una sapienza costruttiva e di una socialità sana, che oggi abbiamo disperatamente smarrito e La nuova Spoon River, di Edgar Lee Masters, a cura di Alberto Cristofori (collana Lowlands | Terrebasse) è una selezione ragionata delle liriche che compongono il sequel del più famoso libro di poesie del XX secolo. Pubblicato negli Stati Uniti nove anni dopo l’Antologia, giunge come una sorpresa ai lettori italiani, che potranno trovare nelle sue pagine alcuni degli indimenticabili personaggi della prima raccolta. A gennaio escono Ripartire da qui – Da Barbiana a Ivrea, da Matera a Cinisi: dov’è finita l’Italia migliore? (collana Terrebasse | Lowlands, a cura di G. B. Menzani e G. Dadati). Dieci autori e autrici hanno realizzato altrettanti reportage, con testi e foto originali, da luoghi in cui l’Italia nel corso del Novecento ha dato il meglio di sé, sulle tracce di insegnamenti rivoluzionari in campo sociale, educativo e politico. Alcuni perduti e alcuni che ancora risuonano. 

 


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