Mondo
Accordo tra Garante Lazio e Aibi
Il progetto "Bambini in comune... insieme per il Kosovo" punta a diffondere la cultura dell'accoglienza
di Redazione
“Bambini in comune… insieme per il Kosovo” è il nome di un progetto che ha tra i suoi obiettivi quello di diffondere la cultura dell’accoglienza familiare e la sensibilizzazione sull’emergenza dell’abbandono minorile. Questo progetto è al centro dell’accordo quadro di collaborazione sottoscritto stamane dal Garante dell’Infanzia e dell’adolescenza della Regione Lazio Francesco Alvaro e dall’Ai.Bi., Associazione amici dei bambini.
«Questo progetto è importante – ha dichiarato il Garante – perché ribadisce uno dei principi fondamentali sanciti dalla Convenzione Onu sui diritti dell’Infanzia: il diritto di ogni bambino a una famiglia. I minori in difficoltà non hanno territorio: è nostro compito fare qualcosa di concreto per aiutarli, per risolvere situazioni di criticità».
«La vera scommessa di “Bambini in comune… insieme per il Kosovo” – ha concluso Alvaro – è l’investimento nella relazione, ingrediente fondamentale per ricostruire l’anima sociale del nostro paese. L’anima non è quantificabile in termini economici, ma è ciò che prima di tutto determina il benessere di una società che dall’oggi costruisce il futuro proprio e dei propri figli».
Dalla sottoscrizione dell’accordo nasce l’impegno a realizzare una serie di incontri formativi sulla figura del Garante e sull’accoglienza all’infanzia abbandonata dedicati a famiglie, adolescenti e giovani; nonché a promuovere l’informazione sugli strumenti della cittadinanza attiva legati al progetto, con particolare attenzione per il sostegno a distanza.
La firma è avvenuta in occasione della conferenza stampa di presentazione del progetto “Bambini in comune… insieme per il Kosovo”, che l’Ai.Bi. promuove allo scopo di attivare gemellaggi solidali tra città italiane e i paesi esteri in cui l’associazione opera a sostegno dei bambini fuori dalla famiglia.
L’iniziativa «rappresenta il primo passo di un processo condiviso con diversi partner per tradurre in concreto il concetto di solidarietà – ha spiegato Marzia Masiello di Ai.Bi. – Vogliamo creare un ponte ideale tra Roma e Pristina, sviluppando una serie di collaborazioni che trasformino le idee in azioni concrete di multidisciplinarità e cooperazione».
Tra i partner del progetto anche Roma Capitale: «C’è un bambino da salvaguardare indipendentemente dalla latitudine in cui si trova – ha sottolineato l’assessore alla Famiglia Gianluigi De Palo – questa è un’iniziativa che, partendo da Roma, vuole dare attenzione e risposta a una situazione che dopo la guerra è caduta nel silenzio».
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