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“Adozioni ai single? Sì, se stanno dalla parte dei bambini”

Lo dice il presidente dell'Associazione Amici dei bambini-AiBi, Marco Griffini, ritornando sulla polemica scaturita dalla sentenza della Consulta

di Benedetta Verrini

“Adozioni anche per i single? Sono possibilista. Se ci mettiamo dal punto di vista di un bambino, non possiamo che dire che una relazione affettiva con una persona, anche singola, è di gran lunga meglio di qualsiasi accoglienza assistenziale all’interno di un istituto”. Marco Griffini, presidente di AiBi, uno dei maggiori enti autorizzati alle adozioni, commenta serenamente la notizia dell’ordinanza della Corte Costituzionale che ha ammesso l’adozione di una bambina bielorussa per una signora single.

“Non è una novità che i single adottino, la legge consente loro di accogliere minori in casi particolari”, aggiunge Griffini. “Penso che se ci mettiamo nei “casi particolari” di quei bambini che non hanno opportunità di essere accolti da nessuno, perché sono considerati troppo grandi o troppo difficili, la disponibilità data da una persona singola sia da apprezzare e da tenere in assoluta considerazione”.
Il presidente di AiBi ricorda la situazione dei tantissimi minori stranieri che aspettano, con poche speranze di avere una famiglia, negli istituti di tutto il mondo. Bambini che hanno superato i 9, 10 o 12 anni, e che sono considerati troppo grandicelli. O bambini che hanno già subito più di un abbandono, o che sono malati. “E’ chiaro che la famiglia è sempre la soluzione ottimale per farsi carico dei problemi di un bambino che ha subito il trauma dell’abbandono”, prosegue Griffini. “Ma in mancanza di questa, in mancanza di coppie che si candidano per accoglierlo, credo che anche il sigle possa dare una grandissima opportunità di crescita e di affetto”.

Ma cosa succede all’estero? Come valutano, i giudici stranieri, il profilo di un adottante single? “Nei Paesi stranieri di provenienza dei bambini la richiesta di adozione dei single è un fatto abbastnza comune. Solo l’Italia e pochi altri Paesi ammettono all’adozione solo le coppie. Però, dalla Bolivia fino all’Oriente, si sta facendo sempre più strada la filosofia dell’adottante “migliore” per quel singolo bambino. Perciò è chiaro che nella valutazione di un giudice la coppia ha più chances del singolo”.

Se ci si lascia guidare dagli interessi del bambino, insomma, “si fa la cosa giusta”. Ma se si sposta la “questione single” nell’ottica degli adulti, avverte Griffini, “si finisce per fare pura ideologia, e questa non è la strada da percorrere per tutelare gli interessi dei più piccoli”. Il presidente AiBi ricorda che tra le diverse proposte in Parlamento, almeno due affrontano la questione single. Il dibattito è però ancora lungo e i vari testi dovranno essere unificati: “di certo”, prosegue Griffini, “penso che un conto sia parlare di adozione da parte di persone singole, tutt’altro, invece, se la cosa apre la strada alle adozioni per gli omosessuali”.


Per continuare a riflettere su questi temi e vivere una tre giorni di confronto e approfondimento sul tema, AiBi ha organizzato a Bellaria il convegno 2I bambini del limbo” (29-31 agosto).
Programma: www.aibi.it/_bellaria2005/bambini_del_limbo.asp

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