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Adozioni: Bindi chiederà delega per legge su quelle internazionali
"E' mia intenzione chiedere la delega al Parlamento per riformare la legge sulle adozioni internazionali''. Ad affermarlo il ministro per la Famiglia, Rosy Bindi
di Redazione
“E’ mia intenzione chiedere la delega al Parlamento per riformare la legge sulle adozioni internazionali”. Ad affermarlo, durante il convegno nazionale sull’adozione, che si e’ svolto a Torino, e’ stata il ministro per la Famiglia, Rosy Bindi, che ha spiegato che ”ci sono limiti che vanno colmati, realta’ che vanno corrette e potenzialita’ che vanno sfruttate”. Secondo la Bindi la questione non riguarda tanto il numero di enti che si occupano di adozione ma, soprattutto, ”dobbiamo chiederci se sono adeguati i criteri di accreditamento, se sono abbastanza rigorosi per accreditare gli enti, valutarne l’attivita’ ed eventualmente revocare l’accreditamento. Inoltre credo che la carenza principale nel nostro Paese sia il dopo adozione”. Per quel che riguarda le adozioni internazionali il ministro ha osservato, meritandosi l’applauso della platea di esperti, che ”dobbiamo lavorare dentro un progetto piu’ grande per far stare bene il bambino nel suo paese, il nostro obiettivo non e’ portare tanti bambini in Italia ma che per uno che viene da noi ce ne siano 100 o 1000 per i quali si creano occasioni nei loro paesi”. Il ministro Bindi ha poi voluto ricordare la necessita’ di aiutare le coppie che adottano per ”evitare che l’adozione internazionale sia l’adozione dei ricchi e per questo nella Finanziaria ho voluto indicare che ci siano risorse a sostegno delle coppie adottanti”. Dopo aver affrontato il tema degli istituti che ”non devono uscire dalla porta per rientrare dalla finestra”, la Bindi ha sottolineato che ”l’istituto principale per il quale dobbiamo attrezzarci e’ l’affido alle famiglie. Nel nostro paese -ha aggiunto- c’e’ un vuoto per quel che riguarda l’affido internazionale, bisogna quindi istituire un istituto in tal senso e rilanciare l’affido nazionale”. Altri due temi affrontati sono stati quelli dei rapporti con la Cina e quello, a cui il ministro non si e’ potuto sottrarre, delle adozioni per i single e le coppie di fatto. A proposito della prima questione alla domanda se ”la Cina e’ vicina”, la Bindi ha risposto ”insomma … e’ li’, ma io sono di quelli che pensano che e’ bene che stia dove sta”. Al di la delle battute il ministro ha ricordato che ”abbiamo fatto un passo avanti e adesso aspettiamo la delegazione del ministero degli Affari civili che dovra’ disegnare con noi la parte tecnica dell’accordo e penso che per il prossimo anno potremmo avere le carte a posto”.
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