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Adozioni: depositata interrogazione sugli sprechi

Accolto l'appello dell'assiciazione contro gli sprechi. Luigi Bobba (Pd) interroga il ministro Severino

di Redazione

È stato raccolto l’appello lanciato da Aibi, Associazione amici dei bambini per una spending review contro gli spreghi nelle adozioni internazionali. Luigi Bobba (Pd), vicepresidente della Commissione Lavoro della Camera ha depositato un’interrrogazione (la n. 5-06809) che mette a tema proprio il problema sollevato da Aibi: il crollo delle idoneità e gli eccessivi costi delle adozioni internazionali.

Nell’interrogazione che nelle premesse ripercorre le diverse criticità del settore emerse negli ultimi anni, rivolgendosi al ministro della Giustizia Severino, l’onorevole Luigi Bobba chiede di conoscere «quale sia l’attuale spesa annuale del ministero della giustizia corrispondente al lavoro dei tribunali per i minorenni svolto nell’ambito delle adozioni internazionali e, in particolare, per le attività di ricezione delle disponibilità all’adozione internazionale, di dichiarazione della relativa idoneità e di verifica delle sentenze di adozione pronunciate all’estero»

Da parte sua Aibi plaude all’iniziativa del deputato del Pd che, secondo una nota dell’associazione «ben pone in evidenza uno dei grandi limiti dell’attuale legge sulle adozioni internazionali (la 184/1983 e successive modifiche): il ruolo assegnato ai Tribunali per i Minorenni nell’emissione dell’idoneità, che ha contribuito a determinare un calo di decreti pari al 49% avvenuto in soli 5 anni, dai 6.273 del 2006 ai 3.179 del 2011. Ruolo che impatta in modo troppo selettivo sulla disponibilità delle coppie aspiranti: scoraggiandole anziché valorizzandole».

Il presidente di Aibi, Marco Griffini, afferma che: «Eliminare subito l’intervento dei Tribunali per i Minorenni nel rilascio delle idoneità, trasferendo tale compito ai Servizi Sociali in collaborazione con gli Enti Autorizzati, come peraltro avviene in tutti i maggiori Paesi europei, aiuterebbe notevolmente a superare la logica di aspra selezione che oggi penalizza le coppie italiane che si rendono disponibili ad adottare». Aggiunge inoltre Griffini: «Senza contare che l’eliminazione dei costi relativi ai Tribunali per i Minorenni, dei quali giustamente l’onorevole Bobba chiede riscontro – inclusi quelli relativi all’attività che i Tribunali per i Minorenni svolgono per le attività di ricezione delle disponibilità all’adozione internazionale, per le già citate dichiarazioni della relativa idoneità e per la verifica delle sentenze di adozione, pronunciate all’estero – comporterebbe un importante risparmio indirizzabile a vantaggio degli adottanti di bassa fascia di reddito. Solo così possiamo scongiurare il rischio che le adozioni internazionali, in Italia, siano “una cosa di ricchi”».

Gli attuali costi di un’adozione internazionale, infatti, prevedono una quota italiana e una relativa al Paese estero in cui si adotta e, a seconda di quest’ultimo, variano mediamente dai 15 ai 20mila euro.
Una cifra decisamente scoraggiante, soprattutto in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo, capace di mettere a dura prova il bilancio delle famiglie italiane che optano per l’accoglienza

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