Famiglia
Adozioni internazionali, quattro tavoli per tentare il rilancio
Nella primavera del 2026 si terrà l’Assemblea Generale degli Enti Autorizzati, che vuole rilanciare l’efficacia e la credibilità del sistema italiano delle adozioni. Per arrivarci con proposte concrete, la Commissione Adozioni ha avviato quattro tavoli di lavoro: costi, special needs, ruolo della cooperazione internazionale, coordinamento tra soggetti. Intanto da oggi le coppie in attesa con situazioni più critiche possono chiedere un bonus che va da 3.500 a 5mila euro

Quattro tavoli di lavoro, per un confronto strutturato su temi strategici per il futuro dell’adozione internazionale: costi dell’iter adottivo; ruolo della cooperazione internazionale; adozioni di bambini con special needs; coordinamento tra i soggetti del settore. È questo il percorso che porterà all’Assemblea Generale degli Enti Autorizzati, prevista per la primavera 2026 (indicativamente per il mese di marzo).
I quattro tavoli di lavoro si svolgeranno con cadenza bimensile da luglio a novembre, e vedranno la partecipazione di enti autorizzati, magistratura minorile, mondo accademico, associazionismo familiare e professionisti del settore socio-sanitario, oltre che dei membri e funzionari della Commissione Adozioni Internazionali. Lo scopo del confronto di questi mesi è quello di arrivare all’Assemblea Generale con proposte concrete e realizzabili, capaci di rilanciare l’efficacia e la credibilità del sistema italiano delle adozioni.
Il primo tavolo ad essersi riunito (lo scorso 10 luglio) è quello sui costi: già alla prossima riunione si è preso l’impegno di portare una tabella aggiornata sui costi dell’adozione, presupposto indispensabile per arrivare a un sistema condiviso di costi standard. Il tavolo costi è presieduto da Adriana Raffaele, che coordina la segreteria tecnica della Cai.
Il 22 luglio si è tenuto il primo incontro del tavolo “Special Needs”: per una nuova cultura dell’accoglienza, dedicato ai bambini con bisogni speciali, una realtà ormai centrale nelle adozioni internazionali, considerando che oltre il 65% dei minori accolti rientra in questa categoria. Il tavolo è presieduto da Gemma Tuccillo, già capo dipartimento per la giustizia minorile e di comunità. Fra gli obiettivi del lavoro, la definizione in modo condiviso e uniforme del concetto di Special Needs, distinguendo tra bisogni reversibili e irreversibili; l’armonizzazione della formazione preadottiva da parte di enti e servizi su tutto il territorio nazionale, superando l’attuale frammentazione; il rafforzamento dei sostegni economici, in particolare per i genitori che adottano minori con bisogni speciali; la promozione di servizi multidisciplinari di accompagnamento, grazie al contributo della Società Italiana di Pediatria e della neuropsichiatria infantile. «Il futuro dell’adozione internazionale – ha affermato il vicepresidente Vincenzo Starita – passa attraverso la capacità di formare, accompagnare e sostenere le famiglie disponibili ad accogliere i bambini più vulnerabili».
Maria Carla Gatto, già presidente del Tribunale per i Minorenni di Milano, presiede invece il tavolo di lavoro su “Prospettive di miglioramento del coordinamento tra i soggetti che operano nel campo dell’adozione internazionale”, che si è riunito il 24 luglio. Il tavolo ha evidenziato la necessità di riattivare un confronto stabile tra CAI, enti autorizzati, tribunali per i minorenni, servizi socio-sanitari regionali e associazioni familiari, elemento imprescindibile per costruire un sistema più efficiente e coeso.
Il Tavolo sulla cooperazione internazionale si insedierà a settembre.
Il contributo per le coppie in attesa su situazioni particolarmente critiche
Proprio di questi giorni è la notizia della pubblicazione in Gazzetta ufficiale del decreto firmato dalla ministra Eugenia Roccella, presidente della CAI, per il contributo economico per sostenere i percorsi adottivi degli aspiranti genitori con procedure di adozione non ancora concluse al 1° gennaio 2025 a causa di specifiche condizioni di criticità. Dal 1° agosto al 29 ottobre è possibile presentare domanda alla Commissione Adozioni Internazionali. In continuità con quanto avvenuto già nel 2024, a seguito delle particolari situazioni di criticità che vivono le adozioni in alcuni Paesi, ecco un sostegno per chi ha avviato la procedura di adozione internazionale durante gli anni della pandemia (2020 e 2021) e non ha ancora ricevuto l’autorizzazione all’ingresso in Italia del minore entro il 1° gennaio 2025: il contributo sarà di 3.500 euro.

Il nuovo decreto, con le stesse tempistiche, riapre anche i termini per presentare la domanda di contributo per le tipologie di famiglie citate nel decreto dell’anno scorso: chi ha conferito mandato prima del 30 gennaio 2020, con procedura non ancora conclusa al 1° gennaio 2024 (contributo di 3.500 euro) e chi ha avviato la procedura in Cina, Ucraina, Federazione Russa, Bielorussia e non ancora concluso l’adozione alla data del 1° gennaio 2024 (contributo di 5mila euro).
Foto di Carlos Magno su Unsplash
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